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Coldiretti in piazza contro i cinghiali per chiedere l'attivazione del piano straordinario alla Regione

Il problema dei cinghiali, che in Toscana contano circa 200 mila esemplari su un totale di 400 mila ungulati, è diventato un'emergenza...

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La manifestazione degli agricoltori La manifestazione degli agricoltori © Coldiretti
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Quattromila agricoltori e allevatori di Coldiretti Toscana si sono radunati davanti alla sede della Regione Toscana per protestare contro l'emergenza cinghiali e chiedere l'attuazione del Piano Straordinario per il Contenimento della Fauna Selvatica. Muniti di slogan, cartelli e fischietti, hanno denunciato i danni milionari ai raccolti e il crescente numero di incidenti stradali causati dagli animali selvatici. La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre cinquanta sindaci, tra cui la presenza nutrita dei Sindaci del Mugello a testimonianza del sostegno delle amministrazioni locali alla causa degli agricoltori.

Il problema dei cinghiali, che in Toscana contano circa 200 mila esemplari su un totale di 400 mila ungulati, è diventato un'emergenza economica, ambientale e sanitaria. Non solo i raccolti sono devastati, ma gli animali selvatici rappresentano anche una minaccia per la sicurezza stradale e la salute pubblica, con il rischio imminente di diffusione della Peste Suina Africana. Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana, ha sottolineato che le misure normative adottate finora sono insufficienti e ha chiesto miglioramenti al piano straordinario, inclusa la delega agli abbattimenti anche per i familiari e dipendenti delle imprese agricole, e la riduzione dei tempi di autorizzazione per gli interventi di prelievo da parte della Polizia Provinciale.

La situazione è critica: i campi sono ricoperti di recinzioni, ma ciò non ha impedito ai cinghiali di devastare centinaia di ettari di terreno fertile. Inoltre, il sistema dei risarcimenti è ritenuto inadeguato dagli agricoltori, molti dei quali non denunciano più i danni per la burocrazia e i tempi inaccettabili. Cesani ha anche richiesto una revisione del Piano Faunistico Venatorio Regionale, affinché la produzione agricola sia prioritizzata e le zone non vocate siano ridefinite per proteggere le coltivazioni.

L'emergenza non è solo agricola. I cinghiali sono spesso avvistati in aree urbane, parchi giochi e spiagge, creando paura tra i cittadini. Un'indagine Coldiretti/Ixe' ha rilevato che il 58% dei cittadini considera i cinghiali una minaccia, mentre il 69% li ritiene troppo numerosi. Questo crescente disagio è stato evidenziato dalla consegna di una sagoma di cinghiale a grandezza naturale al Governatore Eugenio Giani e all'assessora regionale Stefania Saccardi, che hanno promesso di portare in giunta i provvedimenti di emergenza richiesti da Coldiretti.

La diffusione della Peste Suina Africana, già presente nella vicina Lunigiana, rappresenta una minaccia imminente. Venerdì 5 luglio è previsto un altro presidio degli agricoltori davanti alla sede dell'Unione dei Comuni della Lunigiana a Pontremoli per chiedere un intervento urgente. Secondo Cesani, l'inevitabile diffusione della malattia richiede misure preventive immediate per evitare gravi conseguenze sanitarie, economiche e ambientali.

Infine, la Toscana registra il maggior numero di incidenti stradali causati da animali selvatici in Italia, con 90 incidenti in cinque anni. Gli ungulati causano danni alle coltivazioni per circa 25 milioni di euro dal 2010, con cinghiali responsabili dell'80% dei danni. Le colture più colpite sono l'uva, il mais e i cereali. La situazione ha portato all'abbandono di centinaia di ettari di terreno agricolo, aumentando il rischio di erosione e dissesto idrogeologico. Fare agricoltura in queste condizioni è diventato insostenibile, con conseguenze dirette sulla manutenzione del paesaggio, la cura del territorio e la biodiversità.

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