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Convegno Italia-Cina sulla Medicina Materna: medici dell’Annunziata in collegamento con i colleghi di 14 ospedali della città di Wuhu

Sul calo di nascite affinità interessanti tra la madrepatria e quanto accade a Prato.

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il dottor Paolo Gacci il dottor Paolo Gacci © ufficio stampa
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La medicina come scienza universale che crea ponti che uniscono professionisti tra parti opposte del pianeta, superando divergenze e incomprensioni, oggi più che mai. Nell’attualità di questo contesto s’inserisce il Convegno Italia-Cina voluto e organizzato dai medici del Primo Ospedale Popolare di Wuhu, nella provincia di Anhui, in Cina, che sabato 1° aprile hanno scelto per un collegamento accademico sulla Medicina Materna e Fetale, l’Ostetricia e la Ginecologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata diretta da Alberto Mattei. Il presidio di Ponte a Niccheri sarà l’unico ospedale europeo a collegarsi con medici di 14 ospedali cinesi, tutti specialisti di altissimo livello.

Per l’Annunziata “special guest” sarà il dottor Paolo Gacci, docente formatore per le emergenze ostetriche in sala parto. Gacci già nel 2014 era stato selezionato come tutor in Ostetricia e Ginecologia (oggi all’Annunziata il direttore di Ostetricia è il dottor Riccardo Cioni) per un progetto di cooperazione internazionale tra la Ausl Toscana centro e il Ministero della Salute della Cina. Il tema della crescita fetale come obiettivo della cura prenatale, sabato sarà al centro dell’intervento di Gacci e del collega Emanuele Fera, responsabile gravidanza a rischio, che tratteranno l’argomento a distanza confrontandosi con gli altri colleghi professionisti in Cina.

Mi piace pensare che siamo riusciti a mantenere lo scambio culturale con i colleghi cinesi anche a distanza di anni – commenta Paolo Gacci – Ringrazio per l’invito al Convegno la dottoressa Weng Ming che ho conosciuto a Firenze nel 2014 quando la direzione generale intrattenne i primi rapporti con il Ministero cinese della Salute. Da parte nostra e dei colleghi della Repubblica Popolare cinese c’è sempre stato un grande interesse a mantenere buone relazioni. La scelta poi dei medici professionisti cinesi di collaborare con la nostra Azienda sanitaria, è un motivo di orgoglio”.

Dallo scambio di questi giorni in preparazione del Convegno del 1° aprile, sono emersi già alcuni interessanti dati in campo ostetrico ginecologico che dicono molto sull’importanza del confronto anche tra professionisti che provengono da paesi diversi. Dal 2016 al 2022 la città di Wuhu ha registrato una denatalità importante passando da circa 39mila nati all’anno a 18.489 nati nel 2022. Come nella madrepatria così anche a Prato. Andando a confrontare il numero di bambini nati a Prato negli ultimi tre anni da madre di nazionalità cinese, emerge una riduzione altrettanto importante della natalità scesa di circa il 35%: erano 378 nel 2020 i cinesi nati a Prato, sono passati nel 2021 a 309 e nel 2022 a 257. In tre anni a Prato è sparito un parto su tre.

 

 

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