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Crisi aziende latte Mugello: "Tutto nasce da svendita Mukki Latte"

Lo afferma Paolo Bambagioni consigliere Lista Schmidt a palazzo vecchio ed ex presidente della Mukki.

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Crisi del latte in Mugello Crisi del latte in Mugello © Wikipedia
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"La scomparsa di altre stalle è, a tutti gli effetti, un disastro annunciato. Per una grave miopia politica sono state svendute le quote della Mukki Latte, un'azienda al tempo sana e virtuosa, che riusciva a pagare il latte alle stalle così da sostenere questi presidi economici e sociali. Questa era una funzione pubblica che ho più volte sottolineato sia da Presidente della Mukki Latte sia nei miei incarichi istituzionali".

Interviene così, dopo la notizia della chiusura di altre stalle nel Mugello, Paolo Bambagioni, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt e Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze.
"Il Comune di Firenze, in qualità di socio, dovrebbe intervenire e alzare la voce, anche se non ha più il potere di alcuni anni fa. La gestione – aggiunge Bambagioni – è stato passato a privati, che, in quanto tali, a differenza del pubblico, pensano al proprio business e non sono più disposti a comprare più il latte toscano, puntano a ridurre i costi e massimizzare gli utili".

"Ci sono precise responsabilità politiche. Ne ha responsabilità l'ex sindaco Renzi, che ha svenduto un'azienda funzionante bene, fin dai tempi di La Pira; ne ha responsabilità Enrico Rossi che, attraverso la Regione, avrebbe potuto acquisire delle quote, mantenendo un peso pubblico nell'azienda".
"Al tempo, quando ero presidente, non ci preoccupavamo esclusivamente di spartire gli utili, come va di moda oggi, ma ci bastava – ricorda Bambagioni – raggiungere il pareggio, mantenendo in vita il sistema delle stalle e del latte toscano e, a caduta, il territorio sotto ogni profilo, da quello ambientale a quello economico. Noi sapevamo fare politica industriale, sociale, ambientale e avevamo ben chiaro il quadro. Quanto stiamo vedendo, oggi, è l'esempio di un pessimo governo". "L'unica soluzione – conclude il consigliere Bambagioni – potrebbe essere ricomprare le quote e riattivare quel sistema virtuoso, ma i nuovi detentori, che hanno comprato un gioiello a pochi spicci, dubito ci staranno". 

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