Saverio Zeni, da poco entrato nell'agone politico del territorio, analizza e risponde con proprie considerazioni a quanto pubblicato su Facebook dal PD di Borgo San Lorenzo sull'analisi del ballottaggio.
Il post, nonostante riconosca la sconfitta, evidenzia comunque, secondo il PD, le cause di tale sconfitta. L'articolo è abbastanza lungo e richiede un po' di tempo per leggerlo tutto. Nella prima parte, pubblichiamo il testo originale pubblicato sulla pagina "Democratici per Borgo" e, a seguire, l'analisi delle argomentazioni di Saverio Zeni. Buona lettura!
Post originale pubblicato in data 27/96/2024
La sconfitta del Partito Democratico a Borgo San Lorenzo deve necessariamente sollevare molte domande e riflessioni. Questo evento non solo evidenzia gli errori commessi dal partito ma anche una più ampia crisi politica che attiene alla fine una stagione di autosufficienza interna ed esterna. Inoltre, si osserva un paradosso interessante: il voto di una destra qualunquista e autolesionista che ha favorito la vittoria della sinistra radicale.
Il PD non è riuscito a mantenere un dialogo efficace con i cittadini di Borgo San Lorenzo, mostrando, nonostante le tante cose fatte per migliorare il paese, una distanza crescente dalla quotidianità e la sottovalutazione dei segnali di crisi. La frustrazione, anche irrazionale, in questi casi si esprime con il voto di protesta, qualunque siano le proposte politiche alternative.
Probabilmente sarebbe stata necessaria una presenza sul territorio più efficace per accogliere le esigenze e le istanze degli elettori e comprendere questi segnali di crisi che invece sono stati trascurati.
La campagna elettorale ha mancato di incisività e innovazione, lasciando spazio agli avversari per sfruttare le debolezze del partito, debolezze che partono da una leadership che dovrà fare inevitabilmente i conti con i propri errori di valutazione.
Il PD ha sottovalutato il cambiamento nelle priorità degli elettori e non ha saputo leggere i segnali di questo cambiamento e la mancata risposta a queste nuove preoccupazioni ha spinto molti elettori a ricercare risposte verso altre proposte politiche a prescindere, anche se non coerenti fino in fondo con la richiesta di cambiamento stesso, ma percepite comunque come tali.
La protesta contro il gruppo dirigente e glia amministratori uscenti ha innescato un fenomeno paradossale emerso dalle elezioni: il voto di destra che ha favorito nettamente la vittoria del candidato Romagnoli e della sua coalizione di sinistra-sinistra, in un cortocircuito che rappresenta oggi un fenomeno sempre più frequente. La dimensione “negativa”, del rifiuto di qualcosa piuttosto che della costruzione di altro, è oggi un tema ricorrente che affonda le radici nella sfiducia e nella disillusione.
E’ quindi evidente che i cittadini hanno mostrato una forte volontà di cambiamento, cercando alternative che potessero rappresentare una rottura netta con il passato.
La sconfitta del Partito Democratico a Borgo San Lorenzo rappresenta un campanello d'allarme da non sottovalutare e deve stimolare un profondo ripensamento delle strategie politiche e un maggiore impegno nel riconnettersi con l'elettorato e con i cittadini. Solo attraverso un'analisi critica e un rinnovamento il PD potrà sperare di riconquistare la fiducia perduta e affrontare efficacemente le sfide future. Il gruppo consigliare di qualità che siederà sui banchi della prossima assemblea dovrà contribuire efficacemente alla realizzazione di questo percorso.
Davvero la stagione dell’autosufficienza interna ed esterna è archiviata e la presa d’atto un punto di ripartenza.
L'analisi e risposta di Saverio Zeni
Un lungo post pubblicato questa mattina su Facebook dal profilo “Democratici per Borgo” tenta ancora una volta di trovare delle scusanti per autoassolversi dalla perdita del ballottaggio, cercando sempre dei capi espiatori. In questa risposta, proveremo a replicare ai vari passaggi di tale analisi secondo il punto di vista di un semplice elettore informato.
L'articolo originale, in un primo passaggio, afferma che la destra è "qualunquista e autolesionista", senza considerare che, in questo caso, i cittadini, nella loro piena libertà, hanno scelto di sostenere una proposta tra le due presenti che appariva maggiormente realistica e in piena autonomia. Continuare a screditare l'avversario, adducendo che i cittadini siano obbligati a rispondere a ordini di partito e non siano liberi di scelte in piena autonomia, non porta a una comprensione reale dei risultati elettorali.
Si sostiene che il PD non sia riuscito a mantenere un dialogo efficace con i cittadini. Non ci voleva certo un mago per capire che il gruppo PD, sopravvissuto ai propri travagli interni, non era assolutamente collegato con i cittadini. Il partito borghigiano era solo autoreferenziale, avendo creato al suo interno i "cerchi magici" di renziana memoria. Per avere una presenza sul territorio, sarebbe stato sufficiente dare attenzione veramente alle istanze dei cittadini e non prenderli per i “fondelli” con inaugurazioni ed eventi farlocchi, negando anche l'ovvietà e mai chiedendo scusa per gli errori commessi.
Diventa surreale il passaggio in cui il PD si autoassolve ulteriormente quando parla di una campagna elettorale non incisiva. La stessa campagna ha avuto i contorni di una farsa, con colpi bassi e colpendo spesso direttamente le persone senza mettere in evidenza i contenuti. Ci si chiede se chi ha scritto il post in oggetto su Facebook abbia vissuto almeno l'ultimo anno a Borgo San Lorenzo, oppure se si tratti del risultato di un'intelligenza artificiale male addestrata.
Se veramente si voleva costruire qualcosa di nuovo, non era necessario fare tanti sforzi, ma prendere coscienza dei tanti segnali che erano stati lanciati verso il PD borghigiano, come ad esempio dai banchi dell'opposizione con le varie mozioni e/o interrogazioni mai prese in considerazione, le richieste interne al PD per una discussione più aperta, sempre negata con l’area dei progressisti democratici (ricordiamo le 400 firme dei simpatizzanti del PD firmatarie di una lettera aperta). Le varie istanze dei cittadini e delle imprese sono state completamente ignorate (es. Parco Pertini, area industriale di Rabatta, ciclabili, ecc.). Solo chi non vuole vedere il proprio disastro può trovare, con un gioco di parole, l'autoassoluzione.
Forse questa sconfitta può essere una buona occasione per riconnettersi con i cittadini. Un partito che si definisce democratico dovrebbe ritrovare la sua vera essenza e non solo fare un uso improprio dei termini. Dai banchi dell'opposizione, il PD può svolgere un lavoro proficuo per Borgo San Lorenzo.
Permettetemi di concludere con una celebre frase di un poeta della nostra musica: "E se anche vi ritenete assolti, siete comunque coinvolti". Fatene buon uso.
Questa analisi deve servire come punto di riflessione per un cambiamento reale e profondo, che possa portare a un dialogo più sincero e diretto con i cittadini, superando finalmente l'autoreferenzialità che ha caratterizzato il recente passato.