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Esclusiva: ecco il video del salvataggio degli scout dispersi

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Esclusiva: ecco il video del salvataggio degli scout dispersi Esclusiva: ecco il video del salvataggio degli scout dispersi © n.c.
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Nel corso degli ultimi anni, sono state innumerevoli le volte in cui abbiamo riportato notizie riguardo ad escursionisti, gruppi scout che si sono smarriti o hanno trovato condizioni meteo così avverse da rimanere bloccati nel nostro Appennino. L’ultimo avvenimento, l’evacuazione di un gruppo scout di Prato dal rifugio La Serra, risale a pochi giorni fa ed ha sollevato non poche polemiche. Abbiamo ritenuto fosse necessario fare luce sull’accaduto e su ciò che fa sì che questi avvenimenti abbiamo purtroppo, una sempre maggiore frequenza. Raggiunto telefonicamente, il Delegato Regione Toscana del Soccorso Alpino, Stefano Rinaldelli ha ripercorso con noi la brutta avventura dei nove ragazzi scout per il cui recupero è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso, nella giornata di lunedì (29 gennaio). I nove ragazzi, parte di un gruppo scout più numeroso, sono partiti dal rifugio Valdiccioli nella mattinata di domenica, con l’obiettivo di raggiungere i Diacci.

Da una settimana i notiziari parlavano di un’allerta meteo e di un forte abbassamento delle temperature. Inoltre, alle soglie del 2015, con smartphone e tablet, le previsioni meteo sono consultabili praticamente in tempo reale. Diventa difficile capire perché in una giornata come quella di domenica, si dia l’assenso a far partire un gruppo di ragazzi, tra i 12 e i 15 anni, per una missione quando si è a 700, 800 m di quota. La zona dei Diacci, è una delle più impervie dell’Alto Mugello e lo diventa maggiormente se questa la si percorre in pantaloncini corti, con scarsa attrezzatura e quando è in atto una bufera di neve”.

I ragazzi raggiunto il Mulino dei Diacci raccontano di essersi persi e di non aver più compreso quale strada dovessero percorrere per giungere a destinazione.

La loro difficoltà di visuale e movimento è senza dubbio stata aggravata anche dalla confusione che genera la nostra segnaletica. In tutta Europa, i sentieri sono indicati da un unico tipo di segnale. Da noi, c’è l’anarchia. Tutti segnano con qualsiasi cosa. Segnaletica per il turismo equestre, segnaletica mtb, segnaletica dell’Unione dei Comuni e molte altre ancora, che vanno a creare solo confusione”.

I ragazzi hanno così tentato di chiamare i soccorsi ma il cellulare non aveva campo. Successivamente sono riusciti a contattare il loro capo scout che gli ha suggerito di ripercorrere la strada fatta e di fare ritorno a Valdiccioli.

Fortunatamente i ragazzi non hanno dato ascolto a questo suggerimento, altrimenti, con le condizioni meteo in peggioramento, si sarebbero veramente persi

I nove scout sono riusciti a trovare il sentiero che dal Rovigo porta a La Serra, ma qui hanno trovato la cassaforte a combinazione, contenete le chiavi del rifugio, ghiacciata. La fortuna ha voluto che il rifugio fosse stato affittato da un altro gruppo di persone e che i loro mezzi fossero rimasti bloccati dalla forte nevicata.

Anche il fatto di permettere di entrare con i mezzi- prosegue Rinaldelli- in un periodo dell’anno come questo, non è certo ragionevole. Bisognerebbe prestare più attenzione a queste cose”.

Gli escursionisti hanno fatto entrare immediatamente i ragazzi nel rifugio ed avvertito il soccorso alpino che ha raggiunto il bivacco, intorno alle 19:00 con non poche difficoltà perché in alcuni punti la neve superava il metro e mezzo di altezza.

La situazione che abbiamo trovato era abbastanza tranquilla. Il medico ha operato per combattere segni di ipotermia su alcuni dei ragazzi. La fortuita coincidenza che ha fatto si che gli scout potessero entrare nel rifugio, ha di fatto scongiurato un amaro epilogo”.

Un soccorritore ha trascorso la notte nel rifugio assieme ai ragazzi e nella mattina successiva (lunedi 29) è stato concordato che la soluzione migliore per farli evacuare fosse l’intervento dell’elisoccorso.

Dopo aver provveduto al recupero da La Serra, siamo andati a Valdiccioli, dove erano gli altri ragazzi del gruppo scout. Abbiamo portato sulla Provinciale i loro zaini, i loro materiali ed un'auto. Sinceramente non so come avrebbero fatto senza il nostro intervento”.

Come si può facilmente dedurre dalle parole di Rinaldelli, tanti sono i punti su cui andrebbe posta attenzione. E la cifra di tutto, forse, è una certa superficialità...

 

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Commenti 9
  • Francesco

    Guardi che il conto e arrivato alle famiglie, non erano dei poveri i ragazzi ma i capi che li hanno inviato,le farei notare che un ragazzo del gruppo stato portato in braccio per diverse ore poich stava male, i ragazzi sono stati bravi,i capi no.

    rispondi a Francesco
    mar 9 giugno 2015 10:18
  • Francesco

    4 delle persone evacuate ho avuto modo di conoscerle questo week end e il rimborso per l intervento dell elisoccorso c' stato e anche bello alto

    rispondi a Francesco
    mar 9 giugno 2015 10:15
  • Roberto

    Penso che il vero problema sia che nessuno risponde delle proprie responsabilit da accompagnatori e da escursionisti se in questi casi si addebitasse le spese del soccorso come avviene in altre regioni il problema sarebbe meno freguente e le persone non andrebbero in montagna con l'infradito.

    rispondi a Roberto
    gio 1 gennaio 2015 06:06
  • Marco

    Personalmente gli avrei lasciati nel rifugio e li avrei fatti tornare a piedi al disgelo. Come ci si pu addentrare per sentieri appenninici a Dicembre, peraltro senza minimamente considerare i bollettini meteo che da pi parti davano come certo il brusco calo di temperature e la possibilit di precipitazioni nevose? Dico questo perch nelle foto e nei filmati si vedono ragazzi in pantaloncini corti con la classica tenuta scout. Personalmente non ho niente contro le forme di autolesionismo che impongono di aggirarsi a Dicembre lungo sentieri appenninici camminando sulla neve in shorts. Ognuno si diverte come crede, per mi urta il fatto che per l'imbecillit altrui debba pagare la societ. Rimango profondamente irritato quando la totale sconsideratezza di alcuni, unita ad una disarmante ed ottusa cialtroneria, debba poi ricadere sotto forma di costi certi sull'intera collettivit. Far alzare in volo un elicottero per andare a prendere

    rispondi a Marco
    gio 1 gennaio 2015 05:25
  • Marco

    un branco di pivelli che sono rimasti infreddoliti tra la neve, semplicemente perch totalmente privi del pi elementare equipaggiamento invernale, oltre che di una dose minimale di sale in zucca, costa diversi soldini. Io gli manderei il conto alle rispettive famiglie.

    rispondi a Marco
    gio 1 gennaio 2015 05:25
  • Pierluigi Romagnoli

    Se vero che questi ragazzi sono riusciti a raggiungere, da Valdiccioli, il Molino dei Diacci e soprattutto da qui risalire al rifugio della Serra, faccio tanto di cappello a loro e alla loro bravura, riconoscendo completamente infondato (dal punto di vista tecnico-escursionistico) un mio precedente commento sulla vicenda, commento che qualcuno ha cancellato da queste pagine. Ora voglio vedere se sar cancellato anche questo che invita a riflettere su chi gestisce i rifugi Valdiccioli e Serra che vengono chiamati in causa dall'articolo: se non vado errato, ma la situazione potrebbe essere ora diversa, ricordo che entrambi sono gestiti dalla stessa societ/associazione/comunit che, pi o meno apertamente riconosce di voler recuperare, attraverso le proprie modalit di gestione, le spese sostenute per recuperare e adattare gli edifici in questione a scopi escursionistici-naturalistici. Non entro nel merito delle tariffe imposte e praticate, c

    rispondi a Pierluigi Romagnoli
    gio 1 gennaio 2015 03:19
  • Pierluigi Romagnoli

    he tra l'altro non conosco aggiornate, ma il sospetto che, per fare cassa, non si facciano attente valutazioni, e non si informino sufficientemente gli utilizzatori delle strutture, sui rischi e pericoli che si corrono quando la stagione avversa. Illuminante su questo punto il commento di Rinaldelli circa l'automezzo (o gli automezzi) a cui stato concesso di raggiungere la Serra.

    rispondi a Pierluigi Romagnoli
    gio 1 gennaio 2015 03:19
  • Martino

    La loro difficolt di visuale e movimento senza dubbio stata aggravata anche dalla confusione che genera la nostra segnaletica. In tutta Europa, i sentieri sono indicati da un unico tipo di segnale. Da noi, c lanarchia. Tutti segnano con qualsiasi cosa. Segnaletica per il turismo equestre, segnaletica mtb, segnaletica dellUnione dei Comuni e molte altre ancora, che vanno a creare solo confusione. Vediamo gli enti preposti che cosa faranno. Unione dei Comuni (????) aspetti una disgrazia per metterci le mani ?

    rispondi a Martino
    gio 1 gennaio 2015 12:30
  • liseluc

    In questi anni si sviluppata la percezione e si aiutata a costruire nei bambini/ragazzi, di essere tutti potenti, di poter sconfiggere le forze della natura, di essere in grado tutti di fare cose che d solito appartengono alla sfera delle competenze specifiche.....e allora si va sott'acqua, in cima ai monti, per strade pericolose, ecc. seguendo quello che io ritengo sia "il divertimento". Ci si deve divertire ad ogni costo,senza valutare il senso di ci che fai.

    rispondi a liseluc
    mer 31 dicembre 2014 03:25