Siccome il tema sicurezza è uno degli argomenti più sensibili sia a livello locale che nazionale e tutti i giorni sono moltissimi gli articoli di giornale e social, i commenti, le ricette e le opinioni su come affrontarlo fra realtà, bugie e luoghi comuni pensiamo sia il momento di mettere un po' d'ordine e per farlo abbiamo interpellato uno dei massimi esperti europei sul tema della sicurezza e dell'antimafia ovvero Salvatore Calleri presidente della Fondazione Antonino Caponnetto e Consulente della Commissione Parlamentare Bicamerale Antimafia presso la Camera dei deputati.
di Salvatore Calleri - La sicurezza a Firenze è di nuovo tornata ad essere un tema trattato da tutti. Sarò quindi ripetitivo e la ritratterò da una visione diversa ma da addetto ai lavori trattando il tema dei luoghi comuni.
1 - Rendere vissuti i luoghi per risolvere la situazione. FALSO
La sicurezza è una variabile indipendente dai luoghi. Vi prendo come esempio due giardini: Piazza D'Azeglio e i giardini Caponnetto.
Entrambi vissuti in modo sano entrambi pieni di problemi di insicurezza.
Al contrario rendere una zona una sorta di presidio sociale è utile. Quindi i presidi sociali ossia una zona piena di attività, culturali, di abitanti e di botteghe sono ok.
2 - Presidio fisso nelle singole zone. FALSO
Non aiuta più di tanto ed è poco praticabile nel lungo periodo.
È capibile in una situazione di insicurezza improvvisa installare dei posti fissi con le forze dell'ordine ma credetemi non è una soluzione.
Al contrario serve la cosiddetta "polizia di prossimità" che negli anni si è persa che è perfetta.
3 - La presenza di locali e ristoranti aiuta. FALSO
La presenza può essere positiva o negativa ma dipende dal locale e a Firenze ci sono le ultime inchieste sul riciclaggio diffuso che dimostrano in numerose circostanze la presenza della criminalità organizzata. I locali sani sono ok.
Scrivo queste poche righe in ricordo del mio Maestro di vita Antonino Caponnetto che nasceva il 5 settembre 1920.