Inaugurazione straordinaria dell'edizione 2018 di Etnica 2018 con due personaggi simbolo della musica d'autore italiana, Gino Paoli e Danilo Rea. la piazza, già stracolma da almeno un'ora prima dell'inizio del concerto, si è infiammata all'arrivo di uno degli esponenti della miglior musica d'autore della storia della canzone italiana e dal miglior pianista jazz degli ultimi trent'anni. Spiazzando tutti, Paoli apre il concerto con "Una furtiva lacrima" (o lagrima) tratta da "l'elisir d'amore" di Donizetti e prosegue con "O sole mio" e "Un addio". Il pubblico applaude caloroso gustandosi gli arrangiamenti jazz di questi classici senza tempo. Poi, i ricordi vanno agli amici ormai andati e commenta; "l'importante non è quello che hai preso o avuto, ma quello che ha dato" e loro, gli amici hanno dato alla musica una bellissima serie di canzoni, e Danilo Rea esegue in modo da far accapponare la pelle a tutta la piazza "Io che amo solo te"di Endrigo, "Ritornerai" di Lauzi, "Boccadirosa" di De Andrè, poi entra Paoli e interpreta "Vedrai vedrai" di Tenco ed "Il nostro concerto" di Umberto Bindi (anche lui come Endrigo dimenticato da tutti quando era vivo, ed interpretato poi da tutti dopo morto). Il concerto prosegue con i brani di Paoli, "La gatta", la straordinaria "Fingere di te"(creata per il disco Vanoni e Paoli) "Che cosa c'è" e "Sassi", "Il cielo in una stanza" Poi la parentesi francese con “Que reste-t-il de nos amours ?"di Charles Trenet ed ancora "Vivere ancora" ed una versione eccezionale di "Albergo ad ore"e "Reginella" la musica irrompe dalla piazza con l'arrivo della Funk off che sale sul palco già in "Azione" ed interpreta con Gino una nuova versione de "La gatta" ed un brano in anteprima del concerto di domenica prossima per festeggiare i vent'anni di attività. E' con "Una lunga storia d'amore" la canzone scritta come colonna sonora del film "Una donna allo specchio" che si conclude questo primo straordinario concerto di Etnica 2018, un concerto eccezionale con Danilo Rea che ha suonato per tutto il tempo senza neppure uno straccio di spartito musicale creando virtuosismi da brividi e da Gino Paoli che nonostante i suoi 84 anni ha dimostrato ancora una volta.di essere uno dei personaggi più grandi che la musica italiana abbia potuto offrire da 60 anni a questa parte.