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Eugenio Giani: "siamo costretti a alzare Irpef per chiudere il bilancio" (e salvare la sanità toscana)

E' polemica sulla chiusura del bilancio della Toscana. Opposizioni all'attacco. Giani: "Non toccati redditi sotto i 28mila euro".

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Eugenio Giani Eugenio Giani © N. c.
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"Abbiamo un credito di circa 400 milioni verso gli imprenditori dei dispositivi medici" ovvero di payback e "siamo costretti a dover prendere atto che questi soldi non ci vengono versati. Quindi, una tantum, dovremo far quadrare il bilancio della sanità con un'addizionale Irpef"
Così il presidente della Toscana Eugenio Giani prima dell'inizio dei lavori del Consiglio regionale che deve approvare il bilancio.
L'aumento, ha detto, "non tocca i redditi sotto 28mila euro annuo. Per i redditi superiori sarà quella richiesta da progressività delle imposte che ci consentirà di garantire i servizi che la sanità toscana riesce a garantire.
Lo scorso anno le leggi erano esattamente quelle di ora - ha poi aggiunto Giani - il ministro Speranza firmò il decreto perché noi potessimo attestare a bilancio" le risorse del payback che "allora erano 390 milioni. 
Quest'anno le leggi non sono cambiate - ha ribadito - ma il governo non ha avuto la forza, la voglia, non ci sono state le condizioni, affinché questo decreto potesse arrivare. In più ci sono 40 milioni di euro" che dobbiamo avere dal "ministero del Lavoro per la sanità ai lavoratori immigrati".
Tornando a parlare dell'aumento dell'addizionale Irpef, Giani ha detto che "passato questo momento, cercheremo di riportare a un livello giusto le imposte Irpef in Toscana"

E subito scoppia la polemica con le opposizioni sugli scudi che si chiedono come mai i cittadini debbano pagare la cattiva gestione della sanità toscana.
Susanna Ceccardi (Lega): "La sinistra si conferma il partito delle tasse. E i cittadini toscani saranno costretti a pagare di tasca propria con l’aumento dell’Irpef l’incapacità di Giani e del PD nel gestire i conti della sanità regionale”.

“L'aumento delle tasse regionali per coprire il buco di bilancio in sanità è una Giani Tax. Nel 2023 il Governo Meloni ha stanziato 1,1 miliardi in più per la sanità toscana rispetto al 2019 (cioè l’ultimo anno pre-Covid): si è passati dai 6,866 milioni di 4 anni fa, ai 7,933 miliardi di quest’anno. Risorse più che sufficienti a coprire i rincari inflattivi” così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci (componente della Commissione Sanità) a conclusione della conferenza stampa sul buco di bilancio toscano.
“Il Pd – ha proseguito Petrucci - sta facendo una demagogia inqualificabile sui fondi sanitari. Anche oggi reclama maggiori risorse da Roma parlando dei rincari inflattivi.
La verità è un’altra! Oltre il 53% delle spese sanitarie è totalmente svincolata dall’inflazione. Mi riferisco in particolare agli stipendi del personale socio-sanitario, al costo dei farmaci con brevetto che viene fissato con un decreto di Agenas, ai costi dei servizi erogati dai soggetti privati, ai canoni d’affitto …
I rincari dovuti all’inflazione sono largamente coperti dal miliardo e mezzo di stanziamenti in più fatto dal Governo Meloni.  

E il payback? Non è altro che un bluff. Qui siamo di fronte al fatto che la Regione Toscana ha un ammanco di 400 milioni di euro in sanità. Questo non perché il Governo Meloni non interviene, ma perché Giani & Co non sono in grado di gestire la sanità toscana. In 20 anni la sinistra ha costruito una macchina elefantiaca utile a creare consensi ma non a garantire una buona sanità. Se anche arrivassero i soldi del payback, il prossimo anno ci troveremmo punto e a capo, perché il Pd e il governatore non sono stati in grado di fare quella necessaria riforma amministrativa del comparto sanitario, mirata a combattere sprechi e regalie. Fosse per me, anziché alzare le tasse ai toscani inizierei a tagliare i primariati amministrativi!”

“Fino all’ ultimo minuto – ha detto il capogruppo Francesco Torselli - vogliamo credere che l’aumento indiscriminato delle tasse per i toscani non sia altro che una boutade. Il presidente Giani sa del payback da oltre due anni. Semmai dovesse presentare un emendamento alla manovra di bilancio 2024, dovrà essere un serio piano di razionalizzazione delle spese e di revisione degli sprechi. Se invece ricorrerà all’aumento delle tasse, saremo di fronte alla manovra più scontata, sbagliata e inopportuna che potrebbe fare. Specie in una Regione colpita da una grave calamità naturale come la Toscana.
Sapeva da anni che questi soldi potevano non arrivare, speriamo che in questo lasso di tempo abbia avuto modo di lavorare ad un piano diverso dal semplice, odioso e inopportuno aumento delle tasse" .

 “Serve una commissione speciale per approfondire i conti del bilancio regionale in relazione al fabbisogno del sistema sanitario, un approfondimento che sollecito da tempo come vicepresidente della Commissione Bilancio. Di cosa hanno paura il Governatore Giani ed il Pd?". A chiederlo è la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elisa Tozzi, dopo le notizie del bilancio regionale in forte passivo se non dovessero arrivare i soldi da Roma come ristoro per il mancato incasso del payback farmaceutico. 
“Nessun toscano dovrà versare un euro in più di tasse senza sapere come verrà speso. C’è bisogno di una seria politica di ricognizione della spesa sanitaria, che faccia emergere le cause di un possibile dissesto, sino ad oggi evitato a fatica, e che richiederebbe una vera assunzione di responsabilità da parte di chi, ancora oggi, illude i cittadini che il nostro sia un sistema sanitario virtuoso - dichiara la consigliera Tozzi -. Se non si è in grado di tenere i conti in ordine, nessun sistema sanitario può considerarsi virtuoso. Per rimettere in piedi il sistema occorre agire immediatamente sulle cause e sulle possibili soluzioni: abbiamo perso sin troppo tempo. Ogni risorsa immessa in più, in assenza di questa analisi, si tradurrà soltanto in un ulteriore spreco di risorse pubbliche - dice Tozzi -. Dopo tre anni di mandato, è sotto gli occhi di tutti l’incapacità di questa Giunta regionale: ha aumentato il debito non risolvendo i problemi quotidiani dei cittadini, non ha tagliato le liste d’attesa, ha ridotto i servizi, ha speso milioni di euro in case di comunità che in realtà sono contenitori vuoti”.

La decisione non è andata giù nemmeno a Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana: “La decisione della Regione Toscana di aumentare le tasse è ingiusta, fa pagare solo e soltanto chi ha sempre versato fino all’ultimo centesimo: lavoratori e pensionati.
Giani avrebbe dovuto pensarci prima intervenendo con dei correttivi e non aspettare l’ultimo momento e accorgersi che il payback non è esigibile, come in molti sostenevano.
La Cisl ribadisce la propria contrarietà e nelle prossime ore avvierà un confronto negli organismi per valutare le azioni da mettere in campo per contrastare questi provvedimenti.”


“La nostra posizione è netta - afferma Stefano Scaramelli di Italia Viva - non voteremo l'emendamento e chiediamo al Pd di non depositare emendamenti, di non metterci nella condizione di non votarlo. Lo diciamo prima. Non vogliamo dover votare contro questo emendamento o non partecipare”. Scaramelli, in conferenza stampa insieme al consigliere Iv, Maurizio Sguanci, ha poi aggiunto che l'emendamento per introdurre l'aumento dell'Irpef "non lo abbiamo ancora visto, non è ancora stato presentato. Sicuramente noi non voteremo a favore di questo emendamento. Chiediamo a Giani di fermarsi e di approvare il bilancio così com'è, così come è arrivato nelle commissioni e noi lo voteremo”. Scaramelli ha poi detto che la Toscana vanta un credito da payback che penso "possa essere riscosso nei prossimi quattro mesi, senza la necessità di aumentare le tasse ai cittadini toscani. Penso che Giani e Bezzini, dovrebbero lavorare nei prossimi mesi per fare il massimo possibile per far pagare questo credito da parte delle aziende o del Governo, penso che sia un tentativo che deve essere fatto. Non ravvisiamo l'urgenza di questo provvedimento. Noi - ha concluso Scaramelli – non scappiamo dalla maggioranza, gli impegni si mantengono, ma lo si fa stando nel merito delle questioni. Prima di chiedere un sacrificio ai cittadini dobbiamo lavorare per riscuotere quel credito che è un diritto della Toscana. Il Governo non può scappare dalle proprie responsabilità”.

“Siamo profondamente preoccupati per la situazione in cui si trova la Regione Toscana sotto l’amministrazione del Partito Democratico (PD) e Italia Viva (IV). L’aumento delle tasse e la gestione insoddisfacente della sanità sono solo due dei risultati negativi che questa coalizione ha portato.”
Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana che puntualizza come “Oltre a questo, dobbiamo anche assistere al triste spettacolo dei ricatti politici mirati a guadagnare vantaggi elettorali a Firenze in vista delle prossime elezioni amministrative. È ora di porre fine a questa politica dannosa.
Oggi, ci troviamo di fronte alla possibilità che il Governo Meloni decida di abbandonare la Toscana, lasciandola senza adeguata copertura finanziaria per recuperare i crediti del payback. E questo potrebbe costringere la Giunta Regionale ad aumentare i tagli in una manovra finanziaria già gravosa, come evidenziato nei documenti che abbiamo avuto modo di esaminare nel poco tempo che ci è stato concesso per farlo” attacca la consigliera regionale. “Siamo esausti nell’assistere a giochi politici perpetrati da Partito Democratico e Italia Viva sulla pelle e sulle tasche dei toscani. È giunto il momento che il Presidente della Regione, Eugenio Giani, ci informi chiaramente se ancora esiste una maggioranza PD-IV a sostegno di questa Giunta, altrimenti è necessario restituire la decisione ai cittadini toscani tornando alle urne per eleggere un nuovo governo regionale nella prossima primavera.” Conclude Galletti.

 

"Per certa sinistra – dice invece l’europarlamentare Nicola Danti – l’aumento delle tasse rappresenta un elemento di grande fascino. Lo sappiamo bene. E davanti a questa ipotesi spesso l’eccitazione fa perdere a taluni politici il lume della ragione. Pensiamo che i toscani, come del resto tutti gli italiani, paghino troppe tasse. Per questo riteniamo inammissibile ogni manovra che preveda un aumento della pressione fiscale. Forse il mio omonimo, segretario regionale di Sinistra italiana, non sa che sono proprio i deboli e le famiglie da lui definite in definite “normali” a essere le prime vittime di questa situazione. Abbiamo chiesto il voto dei toscani promettendo che non avremmo aumentato le tasse. Siamo persone a cui piace rispettare la parola data. Quando Renzi ha governato ha abbassato le tasse, migliorato i conti pubblici e garantito diritti civili. I ricchi non hanno pianto, come auspicano dalle parti della sinistra radicale, e gli altri sono stati meglio. Questa è la differenza tra una visione riformista europea e una ricetta scritta a caratteri cirillici che nessuno condivide più”.

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