Una mostra fotografica realizzata da sei fotografi palestinesi che testimoniano gli orrori della guerra nella striscia di Gaza.
Partita ieri 14 gennaio e sarà aperta al pubblico fino al 14 marzo 2025 la rassegna fotografica dal titolo "I grant you refuge", ospitata dall’Istituto Universitario Europeo di Firenze nel chiostro della storica sede della Badia Fiesolana e con la direzione artistica da parte di Paolo Patruno, fotografo e filmmaker freelance il cui lavoro si concentra su temi legati a questioni umanitarie e documentari con risvolti sociali.
La mostra sarà gratuita e sarà aperta nei giorni feriali dalle ore 9 alle ore 19.
“Siamo profondamente toccati dalle immagini di questa mostra. Attraverso le loro opere, i sei fotografi ci mostrano non solo la distruzione e la sofferenza, ma anche la resilienza e la dignità del popolo palestinese" - ha dichiarato Roeland Scholtalbers, Direttore della Comunicazione dell’Istituto Universitario Europeo - "L’Istituto Universitario Europeo ospita questa mostra perché crediamo fermamente che le università abbiano un ruolo fondamentale nel promuovere il dialogo, la comprensione reciproca e la giustizia sociale. Dobbiamo mettere in gioco le nostre capacità accademiche per interrogare i fatti, sfidare le opinioni e formare idee indipendenti per produrre ricerca e conoscenza”.
Galleria fotografica
Il titolo della mostra ha un significato iconico e di altissimo valore simbolico, dal momento che si ispira a quello della poesia della scrittrice e poetessa palestinese Hiba Abu Nada, uccisa nel 2023 nella sua casa a Gaza durante un bombardamento. Le foto dei sei fotografi documentano quello che sta accadendo in terra palestinese ma offrono anche l'opportunità di riflettere, capire e, soprattutto, non dimenticare. La mostra rappresenta, inoltre, un omaggio allo spirito indomito dei sei reporter della Striscia di Gaza, rappresentanti delle decine di fotoreporter che vivono e lavorano nella zona e che sono testimoni oculari di uno dei conflitti più devastanti del nostro tempo. Attraverso le loro fotografie, viene offerta una diretta testimonianza sulla distruzione, la sofferenza e le lotte quotidiane delle persone che vivono in un territorio martoriato come quello della striscia di Gaza.
Paolo Patruno, direttore artistico della mostra, afferma: "Come fotografo documentarista e come padre, era ormai da oltre un anno che seguivo gli avvenimenti che da ottobre 2023 stanno accadendo in Palestina, nella striscia di Gaza. Nella mia attività di fotografo e filmmaker impegnato su temi sociali, c'è sempre stata la volontà di poter usare le immagini come strumento di comunicazione e di possibile cambiamento. Fare conoscere fatti e storie di cui il pubblico non ha conoscenza, perchè da questa consapevolezza potesse nascere anche l’interesse e la volontà ad agire”.
Le foto protagoniste della mostra sono state realizzate dai reporter Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtiwi e Jehad Al-Sharafi.
Shadi Al-Tabatibi, uno dei reporter impegnati nella mostra, lancia un messaggio direttamente dalla Striscia di Gaza, dove si trova attualmente: “La fotografia per me è più di una professione, è la mia voce in un mondo che spesso volta le spalle. A Gaza, dove la vita e la morte sono spesso separate da momenti, non mi limito a scattare foto, le vivo. Ogni scatto è un battito del cuore, ogni immagine è una testimonianza. Credo che queste storie, crude e non filtrate, debbano essere condivise per ricordare al mondo le nostre lotte, i nostri sacrifici e la nostra incrollabile speranza”.