Stupiti e amareggiati si dicono i tre consiglieri del gruppo Dicomanocheverra (Laura Barlotti, Marcello Certini e Cristina Ticci) dopo aver letto sui social la pubblicità della prossima fiera di maggio: L ’amministrazione di Dicomano informa infatti che saranno festeggiati quest’anno i 25 anni della Fiera di Maggio, da sempre nota per essere la fiera del bestiame.
"Abbiamo pensato prima ad un errore, anche se strano a dire il vero, in quanto tutti i dicomanesi sanno che la Fiera di Maggio e la Fiera di Ottobre hanno origini antiche, risalgono alla notte dei tempi, e in particolare la Fiera di Maggio come mercato del bestiame e Dicomano luogo di incontro tra Romagna e Toscana. Ma poi abbiamo visto" continuano ancora
Barlotti, Certini e Ticci "anche altri articoli su giornali del Mugello oltre al manifesto che riportavano ancora lo stesso errore: 25 anni".
Un falso storico? Ignoranza? Oppure la volontà di utilizzare una manifestazione storica di Dicomano, per avvalorare un preciso disegno politico da parte della maggioranza teso ad attribuire meriti a qualche passato amministratore per facilitare altre scelte? Peraltro negli ultimi anni la fiera, seppur molto partecipata ha assomigliato sempre più ad una grande fiera, e basta, forse di street food, con animali costretti in una piazza. Insomma della sua vera natura è rimasto ben poco.
Per questo" continuano i tre consiglieri ci sentiamo
innanzitutto offesi come dicomanesi (la troppa è stata peggio del buco!), presenteremo subito un'interrogazione e con l'occasione pensiamo sia utile dare a questa amministrazione e agli organizzatori della fiera qualche informazione storica con tanto di foto sulla Fiera di Maggio chiedendo di non essere presi in giro.
”La ‘Fiera di Maggio" rappresenta per Dicomano un appuntamento storico le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Fin dalla prima metà del XIV secolo le fonti documentarie descrivono il ‘mercatale’ dicomanese come uno dei più attivi della zona. Insieme a quello di Prato e a quello dell’Impruneta il mercato dicomanese divenne uno dei più importanti luoghi di scambio per compratori e venditori provenienti dal Valdarno, dal Mugello e dal Casentino. C’era anche chi arrivava dalla Romagna con derrate e bestiame. Quando poi, nell’estate del 1787, si giunse alla conclusione della rotabile Pontassieve-Ponticino (San Godenzo) e all’attraversamento dell’Appennino, il mercato dicomanese visse un ulteriore momento di
splendore. Due erano gli appuntamenti principali: la Fiera di Maggio e quella di Ottobre."