L’incontro inaugurale del progetto "Educare ai Diritti, incontri di cultura giuridica per cittadini consapevoli, fra conoscenza del passato e interpretazione del presente” si svolgerà presso la Sala del Basolato della Piazza Mino di Fiesole il giorno 28 febbraio p.v. alle ore 17:30. Il progetto è promosso dall’Associazione Fiesole Democratica che, grazie al sostegno della Fondazione Carlo Marchi di Firenze lo realizza in collaborazione con l’Associazione fiorentina di giovani Avvocati Dirittoalpuntopodcast. Si tratta di una serie di 12 incontri e due lectio magistralis che si svolgeranno durante tutto il 2024 a Fiesole e a Firenze, presso il Gabinetto Vieusseux con il quale, con questo progetto, Fiesole Democratica avvia una collaborazione che non sarà certo occasionale.
La prima serie, fino all'estate; mentre la seconda serie si svolge da settembre a dicembre. L’idea che ha mosso i promotori promuove la conoscenza di temi legati alla vita costituzionale italiana (formazioni sociali, istituzioni, diritti civili, ecc.) declinati con un’ottica giuridica e articolati in incontri che toccano aspetti molto concreti della vita delle persone, in modo da far conoscere e attualizzare, soprattutto per le giovani generazioni, la storia civile, politica ed economico-sociale del Paese. La diffusione della conoscenza storica costituisce un elemento fondativo della cittadinanza di ogni “utilizzatore” dell’Italia, nel senso che è da questa consapevolezza che si può essere buoni cittadini, consapevoli dei propri diritti, ma anche dei doveri insiti, appunto, nell’essere abitante, lavoratore, studente.
Gli organizzatori offrono quindi un inquadramento e approfondimento storico per il tramite di due lectio magistralis e una serie di conferenze tematiche tenute da un gruppo di giovani professionisti, aperte al pubblico, che avrà la possibilità di interagire con domande e osservazioni e poi realizzate anche in podcast per una più ampia e duratura diffusione. Il progetto è rivolto, in primo luogo, ovviamente, alla generalità dei cittadini – soprattutto giovani – ma punta anche al coinvolgimento degli studenti, nel luogo cioè in cui loro passano la maggior parte del tempo: la scuola.