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Oltre un migliaio di fiorentini a caccia di un posto nel salone dei Duecento

Ecco i primi nomi ufficiali o quasi dei fiorentini che tentano la scalata per un seggio di consigliere comunale e la variabile liste civiche.

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Roberto Sbenaglia, uno dei big che scendono in campo Roberto Sbenaglia, uno dei big che scendono in campo © ufficio stampa
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Dopo aver depositato le liste per le europee è corsa a quelle per le amministrative di giugno. In ogni schieramento, che dovrà depositare i suoi nomi 45 giorni prima delle elezioni con le firme raccolte e il programma è corsa alla raccolta firme (prima di tutto) e poi ad "ingaggiare" nomi, più o meno noti da presentare agli elettori.
Calcolando che ogni lista dovrà contenere fino a un massimo di 36 nomi sono davvero tantissimi i fiorentini che a giugno ci proveranno per aggiudicarsi una poltrona nel Salone de’ Dugento, facendo due conti sono circa un migliaio.
Personaggi noti, cittadini impegnati nell'associazionismo e nel volontariato che hanno deciso di impegnarsi per la città.

In tutti i partiti quindi fervono i preparativi. Hanno già presentato i primi 20 candidati Fratelli d'Italia che schierano fra gli altri l'apprezzato attuale capogruppo in Consiglio Alessandro Draghi, il coordinatore di Firenze Giovanni Gandolfo, il giovane rampante consigliere del Q5 Matteo Chelli e il super poliziotto Roberto Sbenaglia ex capo della Squadra Mobile, della Digos e delle volanti di Firenze che in caso di vittoria del centrodestra sarà il nuovo assessore alla sicurezza.
Resta da capire cosa farà Jacopo Cellai, che ancora non ha sciolto la riserva e che potrebbe saltare questo turno per tentare la carta della Regione il prossimo anno.

In casa Lega dopo "i tradimenti" degli scorsi eletti (solo Bussolin e Tani rimasti fedeli dei 6 consiglieri) ci sarà ancora come capolista Federico Bussolin, ma sui nomi che comporranno la squadra per ora c’è il massimo riserbo, in pole position senza dubbio la coordinatrice fiorentina Barbara Nannucci.

Forza Italia, invece punta sul civismo e schiererà rappresentanti di comitati, imprenditori, esponenti dello sport e dell’associazionismo tra cui spicca Alberto Locchi, presidente della Misericordia del Campo di Marte.

Italia Viva, archiviata (ma mai dire mai) l’alleanza con il centrosinistra punta forte sul primo cittadino di Bagno a Ripoli a fine mandato Francesco Casini, sul coordinatore metropolitano e figlio d'arte Francesco Grazzini (per i quali Renzi per chiudere la trattativa col Pd, aveva chiesto la carica di vice sindaco per il primo e di assessore all’Urbanistica per il secondo) e le consigliere uscenti Barbara Felleca e Mimma Dardano.
Fuori dai giochi, ma non si sa mai, rimanebbe Titta Meucci.

Per Firenze Democratica archiviata al momento l'ipotesi di un accordo con Tomaso Montanari e con i renziani dato che Cecilia Del Re ha deciso di correre da sola per lo scranno più alto di Palazzo Vecchio di certo c'è solo la riconferma dei tre fuoriusciti dal Pd: Stefano Di Puccio, Leonardo Calistri e Massimiliano Piccioli, ma conoscendo l'ex regina di preferenze del Pd non è escluso che possa tirare fuori dal cilindro qualcosa d'interessante.

Il Movimento 5 Stelle è in attesa delle decisioni romane; l'unica cosa da dire al momento è che dopo la rottura totale della consiliatura 2014-2019 dove i rapporti fra le tre donne Amato, Xekalos e Noferi erano ai minimi termini non è andata meglio con la consilitatura 2019-2024 fatta da due uomini De Blasi e Masi anche loro da tempo in rotta di collisione si cerca un po' di tranquillità.

Sinistra Progetto Comune, oltre al candidato sindaco Dmitrij Palagi, in lista dovrebbe avere alcuni rappresentanti della società civile e della cultura, in forse la corsa dell'attuale capogruppo ed ex candidata sindaca Antonella Bundu.

Infine il Partito Democratico dove al momento di sicuro c'è solo che verranno ricandidati i consiglieri che hanno fatto un solo mandato fra cui le giovani e rampanti Letizia Perini, Lucia Sparavigna e Francesca Calì, ma si sta lavorando anche su una o due liste a sostegno della candidata sindaca. Sui nomi ancora silenzio.

Concludiamo con le piccole liste che faticano decisamente di più ad essere attrattive. Incassato il ritiro della lista di Giovanni Fittante che ha deciso di correre con Sara Funaro (in cambio di un assessorato) rimangono nel campo civico molte liste che ad occhio e croce faticheranno a raggiungere il quorum e che quindi potrebbero optare di aggregarsi a qualcuno per entrare in salone dei Duecento.

Non sarà sicuramente attratto a ben sentire da apparentamenti Andrea Asciuti, consigliere uscente del Gruppo misto eletto con la Lega alla testa della lista Firenze vera, formata da Indipendenza (il movimento di Gianni Alemanno) e Popolo della famiglia.

Convinto delle sue idee anche Alessandro De Giuli editore e in passato nel comitato "no green pass" che capeggia la lista civica Firenze Rinasce molto sbilanciata a destra, troppo secondo alcuni. 

Indipendista dovrebbe a ben sentire essere anche Firenze RiBella formata da un gruppo di comitati cittadini che indica alla carica di sindaco Francesca Marrazza.
La sensazione è che se il centrodestra continuerà ad avere posizioni così decise contro la tramvia una convergenza potrebbe esserci dato che questa è una battaglia storica della candidata sindaco.

Infine c'è Firenze Cambia del professor Francesco Zini che non sente ragioni ed è convinto di farcela con le sue sole forze aggregando la cittadinanza vera.
La sensazione è che però se allungasse la mano verso di lui Del Re o Funaro potrebbe traballare.

 

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