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Acsi firenze: per cultura e spettacolo c'è la ripartenza ma servono aggiornamenti norme

Intervista con il Presidente del Comitato provinciale Fiorentino dell’ACSI Mauro Gino Vitali

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Nella fase di ripartenza non tutti partono alla pari. È il caso delle Associazioni di Promozione Sociale di sport, cultura e tempo libero che nella Provincia di Firenze offre servizi a quindicimila iscritti e trentotto associazioni che animano lo scenario sportivo, artistico e culturale della città.

Un settore penalizzato anche nella ripartenza e praticamente “dimenticato” dal Governo centrale al quale non sono richiesti “denari” ma aiuti e riforme che, se prima del Covid erano necessarie, ora diventano urgentissime.

Abbiamo parlato di tutto questo con Mauro Gino Vitali, Presidente del Comitato provinciale Fiorentino dell’ACSI, che parla di “ripartenza in fase 0 per il settore della cultura e dello spettacolo”.I tanti circoli presenti sul territorio, a cui tanti cittadini fanno riferimento per il loro tempo libero, stanno combattendo contro burocrazia e norme obsolete. Sul piatto affitti, utenze e il tema difficile dei diritti SIAE.

Un argomento quest’ultimo a cui Vitali tiene molto e che il comitato fiorentino porta avanti da tempo , insieme allo staff di professionisti dello studio Legale Corti e quello di consulenza per lo spettacolo Tancredi. Le tariffe SIAE, applicate oggi, ai circoli si rifanno a una normativa del 1976 e ormai sono fuori dalla logica di un mercato completamente cambiato. Se la tutela di artisti e autori è importante, altrettanto lo è quella dei luoghi deputati ad accogliere le attività e che sono un’asse portante per la vita culturale di un territorio.

L’attuale accordo quadro –dice il Presidente Vitali - prevede tariffe calibrate sul numero degli iscritti e non sulla reale utenza ricettiva, oggi ancora più limitata dalle norme di sicurezza anti covid-19. Inoltre molto spesso i circoli per loro natura dispongono di aree limitate all’attività di somministrazione, essendo luoghi perlopiù di attività ricreativa e ludica. Nello specifico, basterebbe sostituire con carattere di normalità il parametro di riferimento della sezione II, tenendo conto per il calcolo dei compensi anziché il numero dei soci quello della capienza reale della luogo dove avviene l’attività ricreativa o spettacolistica”.


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