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112 Toscana, la visita del capo della Protezione civile a un anno dell’attivazione del numero unico

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La nuova centrale operativa La nuova centrale operativa © Ufficio stampa Asl Toscanacentro
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“Questa centrale è per noi un fiore all’occhiello. Sono orgoglioso che il sistema Nue 112 sia stato presentato al capo della protezione civile Fabrizio Curcio, a cui mi lega un una profondissima  stima e una personale amicizia, proprio qui in Toscana.

Sono molto contento che da Firenze possano crearsi nuove e più forti sinergie operative, per fare un ulteriore salto di qualità verso una progettualità sempre più efficace ed efficiente insieme alla protezione civile, nostro punto di riferimento”.

A dirlo il presidente della  Regione Eugenio Giani in occasione della visita odierna di Curcio alla Centrale unica di risposta Nue 112, inaugurata circa un anno fa,  in piena pandemia e con le migliori tecnologie esistenti sul mercato, nei locali dell’ospedale fiorentino Palagi, in viale Michelangiolo 41.

Una visita, questa, che è stata anche un’occasione, dopo la fase acuta della pandemia,  di ritrovarsi in presenza con tutti di direttori delle Cur d’Italia nel capoluogo toscano e fare il punto sui prossimi passi da fare per la transizione verso un modello operativo sempre più radicato nel territorio e sempre più efficace nella tempestività di risposta al cittadino in difficoltà.  

Già oggi, a un quasi un anno della sua attivazione, la Cur 112 è un esempio virtuoso e positivo di condivisione integrata degli strumenti e delle informazioni, frutto anche di una formazione affidata alle migliori professionalità, espresse da ciascuna regione italiana, tanto da garantire risultati ineguagliabili rispetto a quelli registrati nell’era pre Nue 112.

A confermarlo sono i numeri della Cur toscana 112, che ha saputo gestire l’emergenza all’insegna della multidisciplinarità e di un sistema multimediale di chiamata, incentrato sulla localizzazione automatica della richiesta di intervento da parte del cittadino bisognoso di soccorso. Fatti e non parole.

Da quando ha avuto inizio la sua operatività (il 9 dicembre 2020)  al 30 ottobre scorso, la Cur  Toscana ha superato il milione e mezzo di chiamate (1.572.267 per l’esattezza), servendo un bacino di circa 4,5 milioni di utenti e gestendo anche oltre 9mila chiamate sulle numerazioni di emergenza.

“Questo centro unico di risposta, dove lavorano giovani operatori, molto appassionati e competenti, è un modello -  aggiunge Giani - che sta seguendo quella volontà di innovazione, che la protezione civile sta mettendo in campo a livello nazionale, garantendo il giusto equilibrio tra le Regioni e la necessità di centralizzare le risposte in modo immediato ed efficace a vantaggio dei cittadini". 

"A quasi un anno dall’attivazione della Cur 112, dopo trent’anni di direttiva europea che in qualche modo obbligava il Paese a trovare questa forma di sinergia tra le varie amministrazioni di pronto intervento - commenta Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile -  credo che  la rete organizzativa immaginata in Italia e realizzata con tecnologie all’avanguardia sia di grande prospettiva e di riferimento anche per il dipartimento della protezione civile, perché si omogenizzano a livello nazionale quelle che sono procedure territoriali.

Ritengo che questo sia uno degli elementi più importanti: senza toccare le competenze di ciascuna amministrazione c’è la condivisione del dato e delle informazioni, che sono di interesse anche della protezione civile, a partire da quella regionale”.

"Oggi la benedizione del capo dipartimento Curcio -  dichiara l’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni - sottolinea l’importanza del progetto toscano già in corso con il coinvolgimento della rete del volontariato, che è la nostra risorsa principale, che vogliamo valorizzare ancora di più con una legge che rafforzi il sistema, dando nuovo slancio alle energie e alla motivazione  anche delle associazioni più piccole, ma altrettanto importanti.

La pandemia - conclude - ci ha insegnato a lavorare in modo sempre più sinergico e integrato. Questo patrimonio di esperienza, maturato sul campo, non va disperso, ma potenziato in raccordo con la protezione civile nazionale e in modo sempre più profondo e strutturato con il Nue 112 e il sistema sanitario”.

“Il Nue è stato realizzato in uno dei momenti più difficili del nostro sistema sanitario, eppure abbiamo raggiunto risultati importanti. Ripartiamo da qui, consapevoli che non possiamo tornare indietro e che il futuro che  ci attende ha un percorso già tracciato, che può solo migliorare e perfezionarsi - sottolinea Alessio Lubrani, direttore del Nue 112 Toscana - .  

Qualcuno ha detto che nel momento in cui facciamo il primo passo, ci rendiamo conto di quanto sia pericoloso restare fermi. Ebbene questa è l’essenza  del sistema dell’emergenza e lo testimonia anche il fatto che proprio oggi in Toscana e in Lombardia sperimentiamo, per la prima volta, la localizzazione puntuale tramite il cellulare, con sistema operativo iOS, del chiamante in difficoltà. E’ una novità assoluta che nei prossimi mesi sarà estesa anche agli altri sistemi operativi e in tutte le regioni italiane”.

Alla presentazione odierna del Nue 112  è intervenuto, fra gli altri, il neo prefetto di Firenze Valerio Valenti, alla sua prima uscita pubblica in Toscana, che ha sottolineato l’importanza di questo progetto, di cui la Prefettura è capofila, elogiandone i risultati e richiamando l’attenzione sulla necessità di continuare a garantire risposte tempestive e nel miglior modo possibile, laddove dovessero manifestarsi criticità, determinate dagli effetti collaterali del lungo periodo di difficoltà dovute alla pandemia.

L’incontro con Curcio è proseguito con la visita della Centrale, cui hanno preso parte anche Federico Gelli direttore delle maxi emergenze della Asl centro, Simone Magazzini, direttore dell’emergenza urgenza della Asl centro, Livio De Angelis direttore del Nue 112 Lazio e Alberto Zoli, direttore generale Areu.
Nel pomeriggio si è, infine, svolta la consueta riunione con i responsabili di tutte le Cur d’Italia.

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