Una sacca di sangue © N. c.
Ha fatto scalpore la notizia, battuta ieri dai giornali, di un bimbo di tre anni che deve sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico, e per il quale i genitori rifiutavano trasfusioni di sangue proveniente da persone vaccinate contro il Covid. Vicenda per la quale è intervenuto il giudice tutelare di Modena che ha accolto il ricorso dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna, con il quale i medici chiedevano di poter procedere ugualmente all'operazione. Sulla vicenda interviene dalla Toscana Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana:
Firenze, 8 febbraio 2022 - Buongiorno. Mi ha profondamente turbata la vicenda del bambino ricoverato all'ospedale di Bologna che ha bisogno di trasfusioni di sangue per un delicato intervento al cuore: i genitori si sono rivolti al Tribunale per avere la garanzia che il sangue delle trasfusioni provenga da persone non vaccinate. Una vicenda che mi inquieta sotto due aspetti. Il primo, umano, per la pena che si prova nei confronti di un bambino che ha bisogno di un'operazione urgente ed è costretto ad aspettare la decisione di un giudice per la posizione intransigente dei propri genitori. Il secondo motivo riguarda più in generale il sistema della donazione. L'Italia ne ha uno sicuro, efficiente, di qualità, invidiato dagli altri paesi.
Non siamo arrivati a questo risultato per caso, ma con tanto impegno e fatica delle istituzioni e delle associazioni di donatori di sangue. Abbiamo debellato la piaga delle "dazioni" di sangue a pagamento, quella dei veri e propri ricatti ai parenti a cui si chiedeva di dare il sangue per poter poter vedere operato il loro caro. Abbiamo messo da parte pratiche non degne di un paese civile. La donazione anonima e volontaria tutela tutti, tutela il donatore, tutela il malato, tutela il sistema. Per questo è preoccupante che si formino liste di persone non vaccinate disposte a dare il proprio sangue ad altre persone non vaccinate, perché è il sistema stesso che viene a essere compromesso con questa sbagliata visione. Oggi potrebbe essere il vaccino, domani chissà. L'universalità del dono è il valore più grande. Il mantra dei donatori è: "io dono, non so per chi, ma perché", io dono perché posso farlo e dono per tutti. Non comprendere tutto questo significa tentare di spazzare via anni di lotte e di progressi. E far passare queste idee rappresenterebbe una delle peggiori sconfitte che ci potrebbe portare il Covid.
Claudia Firenze
Presidente Avis Toscana
Mugelli Giampiero
Signor Alvise io parlo del caso Italia: tutti questi governi dal 2011 in poi, Parlamentari o Presidenziali da Napolitano - Monti a Mattarella - Draghi del politicamente corretto; hanno messo in soffitta la COSTITUZIONE pianificando tutto di loro intenzione oppure su ordine della UE o chi, chi sia. Noi popolo non siamo più partecipi alla vita sociale e culturale della nostra ITALIA. Togliendo la partecipazione e il lavoro le due basi della democrazia, di conseguenza viviamo in una dittatura sociale e sanitaria imposta. Io ho finito 74 anni ieri, vedere una Italia che conta meno di cenerentola nel mondo e un popolo incapace di difendere i propri diritti e i diritti dei loro figli mi mette rabbia e malinconia
Alvise
Ma anche far decidere a un giudice chiamato in causa da i medici fa rabbrividire. Nessuno può più decidere sul proprio corpo o sul proprio figlio. Oramai il nostro corpo è dello stato e della medicina di stato. Guai a chi sgarra il giudice e i carabinieri bussano alla porta. Oltre all’obbligo del vaccino ci sarà l’obbligo di cura, l’obbligo di non cura, la dittatura sociale e sanitaria è alle porte. E il patto terapeutico tra medico e paziente? Buttato nel cesso. Il consenso informato ( datato ma è quello che abbiamo) ? Il consenso condiviso? Ciao.
Paolo
No dai...facciamo morire un bimbo perché quei dementi dei genitori vogliono anche scegliere il sangue suuuuu..... Io li prenderei a schiaffi figuriamoci.