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Gara Tpl, Consiglio di Stato boccia ricorso Mobit: gara vinta da Autolinee Toscane

Ora si dovrà passare al trasferimento dei beni. Dopo una vicenda lunga 5 anni

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Autolinee Toscane Autolinee Toscane © Ratp
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Ieri pomeriggio (lunedì 21 giugno) il Consiglio di Stato ha bocciato i ricorsi contro la Regione nei confronti di Autolinee Toscane. Quindi dovrebbe arrivare con la Sentenza di ieri a compimento di una lunga vicenda (lunga oltre cinque anni). Una vicenda complessa, che già aveva visto, ad esempio, il Consiglio di Stato confermare la correttezza della gara. Richiedendo però a entrambi i contendenti di presentare un nuovo piano economico finanziario.

Ma, anche sulla base dei nuovi piani, la regione avrebbe scelto Autolinee Toscane. Fino alla nuova sentenza del Consiglio dio Stato, che appunto conferma la validità di tale scelta. Mobit, lo ricordiamo, vedeva come capofila la pratese Cap. Mentra Autolinee Toscane è controllato dalla francese Ratp. Ora si dovrà passare, come previsto, al trasferimento dei beni. 

Sulla vicenda arrivano in redazione due note di segno opposto. La prima di Autolinee Toscane:

“Siamo pienamente soddisfatti di questo esito, anche se resta qualche rammarico”. Questo il primo commento di Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane, alla sentenza del Consiglio di Stato che, sulla vicenda della gara unica regionale del trasporto pubblico locale della Toscana, ha respinto il ricorso di Mobit, sia principale che incidentale, giudicando il PEF di AT valido e corretto. 

Una sentenza netta e chiara che non lascia più dubbi sulla correttezza e legittimità della gara e sulle modalità con cui la Regione l’ha gestita.

 “Soddisfatti perché – commenta Lombardi - ancora una volta un giudice amministrativo conferma che la gara è regolare, visto che sono state respinte TUTTE le richieste di sospensiva e di annullamento di cui ai numerosi ricorsi presentati da Mobit, sia al TAR che, come in quest’ultimo caso, al Consiglio di Stato”.

 “Resta qualche rammarico – continua Lombardi – per il fatto di avere perso 5 anni dalla prima aggiudicazione della gara (marzo 2016). Se il contenzioso si fosse concluso con la prima sentenza (ottobre 2016) oggi avremmo un servizio già ristrutturato e più funzionale, un sistema di bigliettazione unico, facile e accessibile, un’attività di manutenzione efficace, una sola azienda al posto di 22. Avremmo già 1.350 nuovi bus in circolazione e la Regione avrebbe risparmiato qualcosa come 40 milioni di euro”.

 “Constatiamo – prosegue il presidente di AT – che, nonostante i ricorsi presentati da Mobit siano stati costantemente bocciati e il contratto di concessione sia stato firmato da ben 10 mesi, il servizio è tuttora gestito da chi ha perso la gara e da chi ha perso tutti i ricorsi. Ci attendiamo che l’ostruzionismo sin qui messo in campo termini finalmente e si vada verso un ordinato passaggio di consegne”.

 Dopo 5 anni, e ben 6 sentenze, è stata scritta la parola fine a questo infinito contenzioso. Non ci sono più scuse per non procedere rapidamente all’attuazione degli impegni previsti dal contratto di concessione, completando il trasferimento dei beni, così come concordato. AT è disponibile da subito a fare la sua parte per realizzare questo obiettivo.

Poi la nota del senatore La Pietra (Fratelli d'Italia):

"Con la sentenza del Consiglio di Stato che segna la strada per la definitiva aggiudicazione della gara del trasporto pubblico toscano a Autolinee Toscana della francese Ratp, la Regione si assume di fronte a tutti la responsabilità di aver voluto demolire e cancellare decenni di attività,  di impresa, di sistema, di economia che hanno creato migliaia di posti di lavoro. La Toscana delle aziende di tpl locale che sono state smontate dalla politica di centrosinistra, ringrazia e rimetterà il conto quando finalmente sarà chiamata al voto". Questo il commento del senatore di FdI, Patrizio La Pietra che da sempre, al fianco delle aziende locali, contesta l'atteggiamento della Regione. "Sarà interessante conoscere il punto di vista del Governo - dice il senatore - ho presentato un'interrogazione per gettare una luce più ampia sulla questione. Vediamo che dirà di fronte a quello che è successo in Toscana dove chi ha in mano il potere la scelto di non stare dalla parte dei suoi cittadini,  delle sue imprese, del suo territorio". E ancora: "Accettiamo la decisione della giustizia amministrativa - le sue parole - in attesa che si esprima la giustizia ordinaria che sta indagando su temi ed elementi estranei al Consiglio di Stato cui spetta il compito di verificare e giudicare la procedura della gara. È certo che l'inchiesta penale pone pesantissime ombre sull'operato, la correttezza,  la trasparenza della Regione Toscana e sulla sua posizione di tifosa di una parte a discapito di un'altra. Una vicenda che ha mostrato, una volta di più, la gestione personalistica dell'ente rispetto agli interessi pubblici e generali. I cittadini sapranno giudicare".

 

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