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Mostro di Firenze: La pallottola dell'orto di Pacciani risulta essere prova contraffatta

Una perizia del RIS conferma che il proiettile trovato nell'orto di Pietro Pacciani è incompatibile con la Beretta calibro 22

  • 2003
Pacciani a processo, gennaio 1994 Pacciani a processo, gennaio 1994 © ANSA / Dufoto / Archivi Alinari
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Qualcosa si muove nell'annoso caso irrisolto. Dopo un duro lavoro da parte degli avvocati difensori di alcune vittime del cosiddetto "mostro di Firenze", si è giunti all'autorizzazione alla visione e all'estrazione di copia degli atti da parte di due giudici per le indagini preliminari, Silvia Romeo e Angela Fantechi. 

L'argomento più eclatante di questi giorni è sicuramente la prova contraffatta relativa al proiettile ritrovato nell'orto del contadino di Mercatale, confermata dal RIS di Roma in una perizia che OKMugello ha avuto modo di visionare, rinvenuta negli atti che i parenti hanno consultato. Tale perizia, conferma anche quella di Paride Minervini che già nel 2019 aveva ipotizzato la contraffazione del proiettile come se fosse stato costruito in laboratorio.

Da parte degli avvocati difensori e dai consulenti tecnici, quale il nostro curatore di rubrica Paolo Cochi, ritengono sia fondato il dubbio di un depistaggio alle indagini per finalità al momento non comprensibili. A questo punto sarebbe fondamentale stabilire chi mise in atto il depistaggio, non solo perché tre duplici delitti sono rimasti irrisolti, ma perché è ora verosimile che nessuna delle coppiette uccise dal 1968 al 1985 abbia ottenuto giustizia. Il documentarista Paolo Cochi, autore di un libro sulla vicenda e consulente dei parenti di alcune delle vittime, è convinto che all'interno delle carte sul procedimento Pacciani possa nascondersi il nome del vero serial killer.

 

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