Firenze – Samuele Cannas, plurilaureato alla Scuola Superiore Sant’Anna e all’Università degli Studi di Pisa ha ricevuto oggi, mercoledì 4 maggio, il Gonfalone d’argento, la più alta onorificenza del Consiglio regionale. Nel consegnargliela il presidente Antonio Mazzeo ha strappato una promessa allo straordinario talento che ha come obiettivo la sconfitta di tumori oggi praticamente incurabili e che ora parte per gli Stati Uniti: “Vai, apprendi tutto quello che puoi e torna da noi in Toscana”. Mazzeo ha rilevato come Cannes abbia “preso un impegno che mi sono scritto sul libro in cui raccolgo tutte le dediche alla fine degli incontri privati, e l’impegno è quello di tornare nel nostro Paese”. “Dopo la grande esperienza che farai è importante che la riporti nei nostri territori. La Toscana è terra di bellezza, ma anche di ingegneri e di innovatori e di grandi luminari della medicina. E noi abbiamo bisogno che la nostra Regione lo sia anche in futuro” ha detto ancora il presidente.
“La sua - ha aggiunto Mazzeo - è una storia straordinaria, la storia di un ragazzo che partendo da casa arriva a essere uno dei protagonisti del mondo che cambia. Protagonista di come si può migliorare la vita delle persone, andando a guarire quelli che sembrano, ad oggi, mali incurabili. Noi ci mettiamo nelle sue mani, conferire oggi il Gonfalone d’argento, voluto da tutto l’Ufficio di presidenza, insieme ai vicepresidenti Casucci e Scaramelli è anche un messaggio di speranza, di positività alle ragazze e ai ragazzi. Un messaggio per dire di provare ad andare sempre un po’ oltre i propri limiti affrontando anche le sfide più difficili perché si può cadere ma si può e ci si deve rialzare. E anche chi fatica di più all’Università può prendere come esempio Samuele. Un esempio positivo a cui dobbiamo tendere anche noi nel nostro impegno in politica”.
“Allora a Samuele - ha concluso il presidente dell’Assemblea legislativa - chiedo un ultimo impegno: stiamo lavorando per costruire il progetto Toscana 2050 e lanceremo nei prossimi giorni il comitato scientifico. A lui chiedo di darci una mano, dal suo osservatorio e dal suo punto di vista dagli Stati Uniti dove andrà tra poco, per capire cambiano le tecniche di cura epatica, come legge quel mondo e come saremo fra trenta anni per quelle tecniche. Io mi auguro che quella tipologia di tumore, che oggi è quasi sempre letale, possa aver trovato delle cure che permettano a tante donne e tanti uomini di guarire”.
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Il vicepresidente Stefano Scaramelli ha sottolineato come “sia bello che il Consiglio regionale riconosca a chi ha merito e talento e grandi qualità da esprimere un riconoscimento che va oltre il premio in sé stesso”. “Si sta investendo su un’intelligenza straordinaria, su una persona che, dimostrando a sé stesso e al proprio Paese delle qualità incredibili, fa bene a provare altre esperienze fuori dall’Italia. Il sogno è che queste grandi intelligenze possano portare un contributo per la ricerca e per la scienza e per tutto quello di cui la Toscana ha bisogno” ha concluso.
“Siamo molto soddisfatti di dare questo riconoscimento a Samuele Cannas”. Le parole del vicepresidente Marco Casucci che ha aggiunto: “Si è dimostrato davvero un talento assoluto, questi sei titoli di studio dimostrano un’intelligenza eccezionale, e c’è tanto bisogno di energie positive in questo Paese”. “E’ un esempio importante da far conoscere, da promuovere e noi come Consiglio regionale siamo sempre stati sensibili a queste iniziative. Questo palazzo continua ad aprirsi all’esterno e lo fa anche riconoscendo la grandezza delle nostre giovani e dei nostri giovani” ha rilevato.
Una promessa quella di tornare in Italia che Samuele Cannas ha fatto durante la cerimonia di consegna del premio: “Sono contentissimo ed emozionatissimo. Questo è il mio ultimo giorno in Toscana prima della partenza per gli Stati Uniti, però non è un addio, è un arrivederci, perché prometto di tornare a breve, alla fine del mio percorso formativo”. “Ho avuto la fortuna di entrare alla Scuola Sant’Anna di Pisa, che ringrazierò sempre perché mi ha fatto trovare un ambiente straordinario nel quale formarmi, e il mio obiettivo di carriera è sempre stato dell’approccio alle malattie tumorali dell’addome, nello specifico, pancreas fegato e vie biliari, e dopo il mio primo anno di medicina mi resi conto che non avevo le competenze per poter rispondere bene, efficacemente e in profondità a quelle problematiche. Così, non capendo alcuni aspetti come la programmazione e la parte molecolare di queste patologie, ho provato con la facoltà di Ingegneria. Come in un circolo virtuoso, un esame tira l’altro e così alla fine avevo finito tutti gli esami ed ero pronto a conseguire il titolo di laurea” ha spiegato ancora. “Non sono partito all’inizio con l’obiettivo di prendere sei lauree ma è stato un percorso in divenire e mi sono chiesto cosa mi serve per poter comprendere queste problematiche. E la risposta è stata: un percorso multidisciplinare. Non esistono ostacoli nella vita impossibili da superare se non quelli che ci creiamo davanti a noi e per questo spero che la mia storia possa essere di ispirazione” ha concluso.
Il giovane talento visibilmente emozionato durante la cerimonia, a cui ha partecipato anche il consigliere regionale Fausto Merlotti (Pd), ha voluto ringraziare i professori Carlo Maria Rosati e Vincenzo Lombardi e soprattutto ha concluso il suo intervento con un toccante ringraziamento ai genitori e alla sorella.