L’Amministrazione comunale di Firenze domani commemora con l’assessore alla Cultura della Memoria e alla Toponomastica Alessandro Martini il Giorno del Ricordo.
Oltre alla deposizione della corona di alloro sul al monumento in memoria delle vittime delle foibe al cimitero di Trespiano, ci sarà l’intitolazione a Sorgane di un giardino a Norma Cossetto, vittima delle foibe.
L’assessore Alessandro Martini ha dichiarato che “vogliamo ricordare questa giovane donna, costretta a subire violenze di ogni tipo fino ad arrivare alla morte. Una martire della libertà, già insignita con la medaglia al valor civile dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi”.
L’assessore nel suo intervento in consiglio comunale ha ribadito come sia importante fare memoria tutti i giorni superando le divisioni ideologiche del passato e come la città abbia sempre onorato questa giornata, fin dal primo anno della sua istituzione. “Firenze ha una storia di accoglienza millenaria, improntata al dialogo e all’apertura. Il Giorno del Ricordo rappresenta un utile momento di approfondimento per il presente e per il futuro”.
“Sorridi Norma, abbiamo vinto! La tua storia, oggi è storia di Firenze!” Con queste parole, Francesco Torselli, Arianna Xekalos, Jacopo Cellai e Mario Tenerani, salutavano l'11 febbraio 2019 la scelta del Consiglio comunale di Firenze di approvare un atto di indirizzo al sindaco per portare in Commissione toponomastica la richiesta di intitolare un luogo pubblico della città alla memoria di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana, stuprata, torturata e infoibata nel 1943.
"Oggi finalmente a quell'atto viene data attuazione. Il 10 febbraio prossimo, in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, un giardino a Sorgane sarà intitolato alla memoria di Norma Cossetto – dichiarano Jacopo Cellai (capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio e coordinatore cittadino) e Mario Tenerani insieme ad Alessandro Draghi e Francesco Torselli (capigruppo in Palazzo Vecchio e in Consiglio regionale di Fratelli d'Italia) –. Un fatto storico, un risultato che il centrodestra fiorentino ha centrato dopo decenni di battaglie".
"Noi continueremo a lavorare perché la memoria dei nostri connazionali trucidati e costretti ad abbandonare la propria terra resti sempre viva nella nostra città. Per questo continueremo a chiedere che una via di Firenze sia dedicata a don Luigi Stefani, esule e punto di riferimento degli esuli a Firenze negli anni del dopoguerra, e che sia apposta la targa a S.Orsola per ricordare le tante vicende umane degli esuli che lì furono accolti, secondo il testo già votato dalla Città metropolitana" aggiungono gli esponenti del centrodestra.
Mimma Dardano capogruppo della Lista Nardella così commenta il giorno del ricordo. “La legge 92/2004 riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo per ‘conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo forzato dalle loro terre’.
Obiettivo quindi è tenere viva la memoria della tragedia delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale. Celebrare questo momento in consiglio comunale è utile e importante per promuovere la conoscenza di questo capitolo della nostra storia, come di tutte le vicende drammatiche che hanno attraversato il Novecento, soprattutto tra le giovani generazioni, per favorire confronto e approfondimento, che sono decisivi per la crescita della democrazia.
Su questa pagina buia della nostra storia è nostro dovere evitare ogni forma di reticenza così come di strumentalizzazione perché non fa bene alle tante vittime e alle loro famiglie. Voglio ricordare che quelle terre oggi sono teatro di una nuova guerra e di nuovo dolore, ancora nel silenzio di troppi e dell’attenzione di pochi. Quello che accade tra Bosnia, Jugoslavia e Croazia è un dramma che merita invece l’impegno di tutti quanti”.
Il Quartiere 3 celebra il Giorno del Ricordo per le vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata con un’iniziativa che coinvolge l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) e che sarà trasmessa mercoledì 10 Febbraio alle 18 sul canale Youtube del Quartiere 3.
“È importante rivivere – spiega la Presidente del Quartiere 3 Serena Perini – una pagina tragica della nostra storia recente e che per molti anni è stata ignorata, rimossa o perfino negata: le terribili sofferenze che gli Italiani dell’Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia furono costretti a subire tra il 1943 ed il 1945. Questi Italiani conobbero la triste e dura sorte di passare, senza interruzioni, dalla dittatura del nazifascismo a quella del comunismo, con la morte di migliaia di persone e l’esodo della maggior parte di quelle comunità.
Nonostante questo esistono ancora piccole sacche di un negazionismo militante e di una mancanza di interesse che si nutrono spesso della scarsa conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi ci insegnano che l’odio, la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, provocano solo altro odio e altra violenza”.
“Il Giorno del Ricordo – aggiunge la Vicepresidente del Quartiere 3 Marta Galanti – è una grande tragedia italiana che causò lutti, sofferenze e spargimento di sangue innocente. Un destino crudele colpì infatti gli Italiani del confine orientale: memori di questa come di altre tragedie provocate dalla guerra, coloro che elaborarono la nostra Costituzione inserirono all’art. 11 che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
“Anche quest’anno la Commissione Politiche Culturali ed Educative del Quartiere 3 – continua il Presidente della Commissione Francesco Degl’Innocenti – con un impegno di vari consiglieri di diverso colore politico, ha avuto la possibilità di coinvolgere la professoressa Daniela Velli, membro del Comitato ANVGD Firenze nonché esule istriana di seconda generazione, che nonostante le difficoltà legate al Covid è voluta essere presente dopo la sua partecipazione all’iniziativa del 2020 presso la biblioteca del Galluzzo. Il suo impegno, il racconto della storia dei suoi familiari nonché il legame con il paese di origine della sua famiglia, Orsera, sono un monito contro le ideologie e i regimi totalitari che tuttora, in nome della superiorità dello Stato, del partito o di un presunto e malinteso ideale, opprimono i cittadini negandone i diritti fondamentali e al tempo stesso sono la dimostrazione della necessità di partire dall’Italia e dall’Unione Europea per tutelare e salvaguardare i vari gruppi etnici e le minoranze linguistiche, culturali e religiose che vivono nel nostro pianeta”.