
Pierluigi Recati, volto noto di Borgo San Lorenzo per la sua attività di commerciante e per l’impegno civico all’interno di comitati come quello in ricordo delle vittime del bombardamento di Borgo San Lorenzo, interviene con uno scritto denso di riflessioni e, se vogliamo, provocazioni sul significato del 25 aprile. In un momento in cui il dibattito sull’antifascismo torna al centro del confronto pubblico, Recati rivendica una visione alternativa e fortemente critica della narrazione storica dominante, sostenendo che la vera democrazia liberale debba ancora compiersi appieno.
IL 25 aprile FESTA DELLA LIBERAZIONE
Il 25 aprile è la festa della nazione, perché alla fine dell'ultima guerra si è pensato in memoria della fine del regime fascista e della vittoria degli americani sul regime nazifascista di celebrare il ritorno alla democrazia e festeggiare l'instaurazione della Repubblica Italiana. In questa ricorrenza si rammentano le stragi eseguite dall'esercito tedesco per le rappresaglie fatte dai partigiani contro le milizie tedesche prima che lasciassero l'Italia. Nel rammentare tali episodi si fa assumere alle brigate partigiane un ruolo eroico che a guardar bene i partigiani non hanno del tutto avuto, oltre alle azioni di rappresaglia fatte contro l'esercito tedesco fu di fatto una guerra civile, dove le brigate partigiane agirono anche per effettuare regolamenti di conti fra gli stessi paesani per rivalità personali, bisogna poi tenere in conto che molti fascisti che avevano fino ad allora seguito Mussolini, convinti di stare dalla parte giusta, cambiarono subito appartenenza e in molti passarono con i partigiani per rifarsi una verginità e stare dalla parte dei vincitori.
I partigiani in quel periodo di sbandamento agirono fuori dalle regole e in molti casi predando e raziando la popolazione civile che non poteva difendersi. Quindi è assurdo che ora si chieda a chi si interessa di politica di dichiararsi antifascista. Il fascismo in Italia finì con la proclamazione della repubblica, e con l'istituzione di una nuova costituzione, andando a iniziare così una nuova era democratica. A guardar bene, in molte brigate partigiane si era affermata una convinzione che anche in Italia sarebbe arrivato il comunismo e si sarebbe andati a stare con l'Unione Sovietica. Mi rammento di quando un anno venne in Italia un presidente degli Stati Uniti d'America a far visita al Papa e furono fatte manifestazioni di piazza contrarie, perché, le associazioni partigiane e il partito comunista erano contro l'America la N.A.T. O e il mondo occidentale.
Ma tutto finisce nel dimenticatoio e si cerca di dare una credenza politica a chi in quei giorni era contrario alla democrazia e assunse una appartenenza ideologica solo di comodo per far dimenticare i trascorsi non proprio democratici. L'80 % della popolazione in quel momento aveva una provenienza fascista.
Si fecero le elezioni per scegliere fra la repubblica e la monarchia e per pochi voti sembra che abbia vinto la repubblica, il merito della caduta del fascismo è da imputarsi al 90 % alla sconfitta dell'esercito nazifascista per mezzo degli alleati filo americani. Per 80 anni si è magnificato l'operato dei partigiani dove si son fatti considerare i promotori della democrazia repubblicana, ma non è così, bisogna rallegrarsi se la maggior parte degli italiani non sono stati d' accordo a far vincere il comunismo. Come invece avrebbero voluto la maggior parte dei partigiani, cosi oggi pur non riuscendo a portare l'Italia sotto il comunismo, hanno ancora voglia di prevaricare e sopraffare i politici che liberamente eletti dal popolo non si proclamino antifascisti, compiono un errore storico, perché il fascismo in Italia non esiste più da quando con la fine della guerra la morte di Mussolini e le elezioni della repubblica. Il popolo italiano all'ora si, si è dichiarato contrario al fascismo, non solo, perché anche in occasione dell'operato dei giudici di mani pulite, un gruppo di giudici si era costituito segretamente per far sì che venissero condannati e messi fuori gioco la maggior parte dei politici non comunisti, quando invece se malcostume c'era questo esisteva a carattere generale in tutti i partiti escluso l'unico partito che non essendo stato al governo aveva le mani pulite.
Ma questo lo sanno bene gli oppositori al sistema democratico, e quindi l'unico sistema di fare opposizione è fare richieste pretestuose accusando la controparte politica di essere fascista.
La storia Italiana è piena di queste storie di sopraffazione politica, e fin quando non ci saremo liberati dell'ideologia sinistrorsa ex comunista non saremo in grado di vivere in un paese libero e democratico. La magistratura ha una parte di responsabilità diretta, perché c'è stato un periodo in cui una parte della magistratura ha di fatto, cercato di ostacolare con sentenze di condanna, gli uomini politici che non essendo di sinistra dovevano essere ostacolati e condannati con sentenze artefatte che non avevano nulla a che vedere con la giustizia.
Mi rammento come quando negli anni 50, sull'Unità, organo del partito comunista si dichiaravano contrari a far votare le donne, perché le donne a suo dire erano più vicine alla chiesa e sarebbero state influenzate dalla chiesa a non votare per il partito comunista o quando il partito comunista era per lasciare alla Iugoslavia di Tito, Trieste e il suo territorio. Ma si sa chi fa politica ha la memoria corta e basterebbe rileggersi l'Unità di quel periodo per sapere chi dovrebbe fare dichiarazioni di non essere stato a favore del comunismo e dell'Unione Sovietica.
Mi rammento come in un comune come quello di Borgo San Lorenzo il primo sindaco eletto dopo la guerra sia stato un capo partigiano e come per qualsiasi decisione gli interessi dei partigiani o degli appartenenti alla sinistra fossero preminenti rispetto a quegli degli altri abitanti. Io stesso essendo all'opposizione dei rappresentanti di sinistra del comune son stato più volte osteggiato e ostacolato nella mia attività.
Gli strascichi di queste ideologie post Marxiste e Leniniste son dure a scomparire e dove il sistema di accusare l'avversario politico di fascismo e attaccarlo non sul lato delle idee politiche ma su gli aspetti personali, è un sistema che i post comunisti adottano ancora, i comunisti in Italia frequentavano una scuola dove si insegnava ad attaccare l'avversario politico con un sistema non democratico ma intimidatorio, impedendogli di parlare, attaccandolo sul piano personale per non fargli dire la sua tesi e spiegare la sua posizione. Se in Italia ci sono dei non democratici questi sono i vetero comunisti.
Io che mi sono interessato di politica ho capito quanto gli avversari sono disposti ad attaccarti nelle cose che più ti fanno male e danneggiarti anche economicamente. Mi hanno ostacolato nella conduzione della mia attività e ho dovuto smettere di interessarmi di politica poiché qualsiasi cosa che io cercassi di fare nel campo imprenditoriale gli ostacoli che mi ponevano di fronte erano strumentali e continui. A suo tempo quando ero presidente dei commercianti del Mugello, io ebbi a dichiarare che in comune avevano fatto un imbroglio nel predisporre un piano di commercio non legale in favore della Coop. Infatti non solo avevano cambiato destinazione d'uso a un terreno da artigianale a uso commerciale a esclusivo interesse della Coop, solo dopo che era stato acquistato dalla Coop, ma inoltre avevano predisposto che in quel terreno il supermercato l'avrebbe potuto fare esclusivamente la Coop. Cosa che la legge vietava. Per queste dichiarazioni io fui denunciato dal sindaco comunista e dovetti andare in tribunale a difendermi e fu solo perché un giudice giusto che mi mando via libero. Il tempo passa ma i metodi rimangono sempre i soliti.
Proprio non ci siamo, è caduta l'Unione sovietica ma gli uomini che prendevano ordini da Mosca non hanno mai ammesso di essere dalla parte che la storia ha dimostrato di essere dalla parte sbagliata, ma insistono nel chiedere a chi fa parte di una appartenenza democratica liberale di dichiararsi antifascista. Questo è il colmo perché sono loro che dovrebbero fare, dichiarazioni di non appartenenza a ideali non democratici e non liberali. Come sempre e più di prima strumentalizzano le masse popolari e gli studenti delle università perché con atti di intimidazione si faccia opposizione anche con la forza agli esponenti politici che democraticamente sono chiamati ad amministrare nei contesti dove sono stati eletti democraticamente.
Quindi, quando l'Italia si dichiara libera e democratica in effetti non lo è, ci sono forze politiche che professano la menzogna, falsano i presupposti storici, e accusano i loro avversari di essere i fascisti attuali, non è facile in questo contesto riuscire a portare avanti le riforme necessarie perché si possa creare finalmente una repubblica democratica e liberale vera e propria adatta ai tempi in cui viviamo. Ecco perché il vero 25 aprile deve ancora arrivare.
È difficile se non impossibile raccontare i fatti e gli accadimenti che sono avvenuti dal 1945 al 1980, perché si è creato una filosofia in cui chi opera per la verità storica viene accusato di essere fascista e non viene fatto ne parlare ne raccontare i fatti come sono realmente avvenuti.
Recati Pierluigi
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Franco Innocenti
Pierluigi lei ha perfettamente ragione.