Una visità non annunciata quella di oggi a Kiev per ovvi motivi di sicurezza.che è avvenuta nel nome delle tre parole "Speranza, supporto, solidarietà." come scrive lo stesso sindaco di Firenze Dario Nardella sulla sua pagina facebool.
Una delegazione di sindaci di città europee appartenenti a Eurocities, il più grande network europeo di città di medie e grandi dimensioni di cui è presidente il sindaco di Firenze e Città Metropolitana, è stata nella capitale ucraina per firmare un accordo politico per aiutare la ricostruzione sostenibile delle città ucraine.
Il sindaco di Firenze, alla testa della delegazione, ha avuto un incontro di un’ora e mezzo con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskij, per poi incontrato il sindaco di Kiev, Vitalij Klyčko, che è presidente dell’Associazione Città ucraine. Oltre a Kiev Nardella è stato anche a Bucha, Irpin e Borodyanka.
L’accordo, voluto da Eurocities e sottoscritto dal Congresso delle Autorità Locali e Regionali Ucraine alla presenza del Presidente dell’Ucraina Zelenskij delinea i piani per incrociare le esigenze di ricostruzione in Ucraina con le capacità di altre città europee.
Erano presenti alla firma, oltre al sindaco di Firenze, Kostas Bakoyannis, sindaco di Atene; Juhana Vartiainen, sindaco di Helsinki; Grégory Doucet, sindaco di Lione; Benoît Payan, sindaco di Marsiglia; Raymond Johansen, sindaco e Governatore di Oslo; Mārtiņš Staķis, sindaco di Riga; Erion Veliaj, sindaco di Tirana.
In una dichiarazione comune, i sindaci hanno detto: “Noi, sindaci e leader di città europee e ucraine, condanniamo la guerra russa in Ucraina e chiediamo un ritiro immediato delle forze russe e il ristabilimento della pace. Siamo impegnati a unire i nostri sforzi per preparare e fornire un rapida e sostenibile ricostruzione delle città ucraine distrutte dagli attacchi russi iniziati il 24 febbraio 2022”.
“Vogliamo offrire speranza, supporto e solidarietà alla popolazione ucraina per un futuro pacifico e democratico – ha sottolineato il sindaco di Firenze e Città Metropolitana -. Noi sindaci siamo le figure politiche più vicine alla gente, ed è questa vicinanza e solidarietà da parte dei cittadini di tutta Europa che abbiamo portato con noi incontrando il Presidente Zelenskij e i nostri amici sindaci ucraini. Dichiarando il nostro ampio supporto per contribuire al piano di ricostruzione, vogliamo anche contribuire all’iniziativa dell’UE RebuildUkraine e alle strategie di sviluppo dell’Ucraina stessa, in modo che i nostri impegni possano dar seguito ad azioni concrete”.
“Il nostro coinvolgimento nella ricostruzione delle città ucraine nasce dalla consapevolezza che quelle sono città europee. Per noi, non è una coincidenza che quattro delle più grandi città ucraine sono già membri di Eurocities. La nostra missione in Ucraina – ha aggiunto Nardella – vuole aiutare a ricordare al mondo intero che questa guerra incide ancora sulla vita delle persone, e vuol prevenire la graduale disattenzione dei media sul conflitto”.
Dalle prossime settimane, una task force congiunta composta da rappresentanti politici di Eurocities, l’Associazione delle Città Ucraine, e l’ufficio del Presidente dell’Ucraina, si incontrerà regolarmente per supervisionare lo sviluppo e la messa in opera delle iniziative di collaborazione.
Inoltre, mentre Eurocities coinvolgerà la propria rete di oltre 200 città, l’Associazione delle Città Ucraine condividerà i dettagli dei principali progetti di ricostruzione nelle città ucraine distrutte durante la guerra russa e coordinarà gli sforzi di ricostruzione per evitare sovrapposizioni.
L’accordo prevede: una visione condivisa dello sviluppo urbano sostenibile, assicurando che i progetti di ricostruzione contribuiscano a creare aree e agglomerati urbani verdi, energeticamente efficienti, salutari, sicuri, inclusivi, prosperi e vivibili, garantendo pari opportunità per tutti i cittadini; rispetto dello stato di diritto, garantendo la responsabilità tra le città partner e la trasparenza nelle transazioni, in particolare per gli investimenti; conferma del ruolo centrale dell’autogoverno, sostenendo il decentramento e lo sviluppo di capacità a livello locale; coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder locali nel processo di ricostruzione, e valorizzazione delle loro aspirazioni per lo sviluppo locale, fondamentale per un nuovo inizio post-bellico per le città e la popolazione dell’Ucraina