
Firenze è ancora sotto choc e l'atmosfera che si riespira in piazza Tasso è sospesa. Marco la mattina e Ciro la sera prima. Entrambi trovati senza vita su due panchine della piazza vicine. A poca distanza dai giochi e dal campino di calcio.
Se ne sono andati da invisibili, sotto gli occhi di tutti, come avevano vissuto per parte della loro vita. Marco Amaranto, 58 anni, fiorentino di adozione era un senzatetto come lo era Ciro Abbate, 63anni e origini napoletane.
Conosciuti da tutti nel rione, fra i residenti e i frequentatori del giardino della piazza, specie il secondo storico residente del vicino albergo popolare.
Il corpo di Marco è stato trovato la mattina intorno alle 8 da un’infermiera fuori servizio, insospettitasi dall'incarnato troppo bianco dell’uomo sdraiato sulla panchina. Ciro ha avuto un arresto cardiaco invece mercoledì intorno 22. Hanno cercato di soccorrerlo, ma all’arrivo del 118 per lui non c’era più niente da fare.
Sui corpi dei due uomini è stata disposta autopsia dai pm della procura di Firenze anche se l’ipotesi più accreditata è che entrambi siano stati stroncati da un malore se provocato da qualcosa è resto per dirlo anche sei Carabinieri della stazione Oltrarno non escludono dagli elementi raccolti un abuso di stupefacenti all'origine dei malori.
I due uomini vivevano da anni au margini della società ed erano parte di quel microcosmo che fa di piazza Tasso luogo di incontro, stazionamento, chiacchiere e solitudine.
Ciro, sanfredianino d'adozione aveva un modo gentile e accogliente e una parola per tutti i frequentatori della piazza era seguito dai servizi sociali del comune e dormiva all'albergo popolare. Più complicata la vicenda umana di Marco con una storia complessa alle spalle e anche se ben conosciuto dai servizi sociali che lo seguivano da anni cercando di aiutarlo nel reinserimento anche lavorativo era restio a farsi aiutare tant'è che dopo aver per un periodo usufruito anche dell'accoglienza notturna spesso preferiva dormire in strada per sentirsi libero.
Negli ulti mi tempi si era fermato proprio in piazza Tasso, dove passava le sue giornate e le sue notti. Anche lui, come Ciro, era costantemente monitorato dai servizi sociali e dalle unità di strada. Tutta la comunità di San Frediano li conosceva entrambi bene.
Due persone, due storie, due vite dimenticate che speriamo non siano dimenticati troppo presto da una città vetrina.
«Non stanchiamoci mai di operare nella carità, di provare la stessa compassione di Gesù davanti ai poveri», ha detto l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli. Chi vive a San Frediano, rione ancora popolare nonostante l'aggressione della turistificazione però non dimentica e ieri sera si è tenuta una veglia, proprio in piazza Tasso.
Marco e Ciro, anche se forse non lo hanno mai saputo hanno lasciato qualcosa in ognuno dei cittadini presenti ieri sera fra cui su sono notati anche alcuni volti noti della politica fiorentina e toscana. Chi scrive, Marco, Ciro e tutti gli altri uomini e donne sfortunati di piazza Tasso li conosce. Con le loro spigolosità, quelle troppe lattine e troppi cartoni di birra , ma anche per il sorriso che non mancava mai, il saluto e le chiacchiere coi bambini e i tanti palloni rilanciati dentro il campetto.