5 APR 2025
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Firenze. Sequestro da 440.000 euro per frode fiscale su fondi Pnrr

Secondo le indagini condotte dai Finanzieri della Compagnia di Empoli, l’indagato avrebbe sfruttato indebitamente i fondi del Piano...

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La Guardia di Finanza di Firenze ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, di un importo pari a 440.000 euro. Il provvedimento, emesso dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, riguarda il rappresentante legale di una società di pelletteria fiorentina, indagato per indebita compensazione di crediti d’imposta in frode al PNRR e per l’utilizzo di fatture false.

Secondo le indagini condotte dai Finanzieri della Compagnia di Empoli, l’indagato avrebbe sfruttato indebitamente i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito del programma Industria 4.0, compensando debiti fiscali con crediti d’imposta ottenuti per corsi di formazione che, in realtà, non sarebbero mai stati svolti. Gli approfondimenti investigativi, che hanno incluso l’audizione dei dipendenti, la verifica delle firme di frequenza e il controllo delle competenze dei docenti, hanno rivelato l’inesistenza delle attività formative dichiarate.

Inoltre, la società avrebbe contabilizzato fatture per operazioni inesistenti, emesse da una ditta cinese compiacente, anch’essa deferita all’Autorità Giudiziaria di Firenze. Questo meccanismo avrebbe permesso all’azienda di gonfiare artificialmente i costi, riducendo così la base imponibile e, di conseguenza, il carico fiscale effettivo.

Considerando che i costi di tali corsi sono interamente coperti dallo Stato attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta alle imprese che li organizzano, la società avrebbe beneficiato di indebite agevolazioni fiscali, aggravate dall’uso di fatture false per ridurre ulteriormente i debiti tributari.

Il rappresentante legale della società è stato denunciato per indebita compensazione e dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Tuttavia, il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e, in base al principio della presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato potrà essere accertata solo con una sentenza definitiva di condanna.

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