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Viaggio tra l'architettura degli anni'30 nel Parco delle Cascine.

L'Istituto di Scienze a Militari Aeronautiche e il rapporto sempre più stretto con la città in un bel convegno svoltosi in Palazzo Vecchio

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Sala D'Arme palazzo vecchio Sala D'Arme palazzo vecchio © Roberta Capanni
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L’architettura degli anni ’30 a Firenze ha lasciato prestigiose testimonianze. Le linee pure dell’architettura razionalista materiali d’eccellenza di un periodo fervido di progetti e idee sono state evidenziate nell’interessante convegno che si è svolto a Firenze organizzato da Comune di Firenze, Ordine degli Architetti di Firenze e Aeronautica Militare.Un viaggio affascinante nella progettualità del Parco delle Cascine che ha spaziato anche sulle altre opere. Un convegno dedicato al paesaggio urbano in quel percorso di conoscenza che l’Assessore Alessia Bettini ha iniziato lo scorso 1º febbraio con l’attività di pulizia del parco delle Cascine nelle aree adiacenti il complesso supportata dagli Angeli del Bello e che proseguirà con ulteriori iniziative per tutto il 2020.

L’evento è stato aperto dal Vicesindaco Cristina Giachi e dal Vicecomandante dell’ISMA Colonnello Gianpaolo Marchetto che hanno sottolineato come i rapporti tra le due istituzioni siano solidi e sempre più tesi a creare un rapporto tra l’Istituto e la città.
Il viaggio è partito con la relazione del vicepresidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze nonché nipote del progettista Pier Matteo Fagnoni che, supportato dalle immagini proiettate su tre pareti in contemporanea della Sala D’Arme di Palazzo Vecchio Vecchio hanno permesso a tutti di apprezzare al meglio le linee pure, i disegni e i ricordi di un’epoca interessante.
Un epoca spesso messa in un angolo per cause politiche ma che è stata fervida anche dal punto di vista ingegneristico, artistico e architettonico.
Non a caso le tre opere cardini che hanno trasformato la Firenze del Novecento sono riferibili tutte e tre a questo periodo: lo stadio comunale, la stazione di Santa Maria Novella e appunto, la scuola di guerra aerea.
Un viaggio tra le particolarità e le opere custodite nel polo architettonico progettato e realizzato da Raffaello Fagnoni “l’architetto fiorentino” che aveva progettato per Firenze una innovativa “stazione ferroviaria centrale ipogea” e disegnato quella che per i fiorentini è ancora “La scuola di Guerra Aerea”.
Un manufatto costruito in meno di 8 mesi, con uso di materiali d'eccellenza e lavorazioni anche innovative che ancora oggi lasciano stupiti i visitatori. Un focus sull’ Istituto di Scienze Militari Aeronautiche è stato curato dal Maggiore Andrea Lanzilli, autore del volume “Aeronautica Militare e Firenze, legame di arte e cultura”.
Interventi anche dell’Assessore Cecilia del Re che ha raccontato la trasformazione in anni recenti di quella parte di città (dalla Stazione Leopolda, al nuovo Maggio Musicale fino alla Mnifatture Tabacchi) e della pittrice Elisabetta Rogai che per l’opera dell’architetto Fagnoni ha dipinto nel 2008 un affresco (olio su legno marino trattato con cementite e sabbia, 375×175) con il celebre cavallo alato simbolo dell’Aeronautica situato nella grande sala proprio davanti a quello realizzato, come suo ultimo affresco, da Pietro Annigoni.

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