
Parliamone, di domenica. «L’incontro con i sopravvissuti sollecita il rispetto e l’ascolto per la forza, la fatica, la dignità, e il coraggio per andare oltre la storia passata». Questa settimana per gli editoriali di OK!Mugello ecco il contributo dell’associazione Artemisia, che, in sinergia col Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso dell'Infanzia), si è occupata e si occupa dei ragazzi fuoriusciti dal Forteto. Col Progetto Oltre, in particolare: finanziato anche dalla Regione Toscana (articolo qui), e rivolto a chi, nel cercare di rifarsi una vita, necessita di un sostegno.
Il Cismai, nell’ambito del Congresso Nazionale Gli Stati Generali 2017 sul maltrattamento all'Infanzia in Italia, che si è svolto a Bologna il 10 e 11 Febbraio, continua un percorso che in questi anni ha permesso di mantenere viva una comunità di pratiche, conoscenze ed esperienze. Oltre 600 partecipanti appartenenti a molteplici settori professionali: assistente sociale, psicologi, educatori professionali, avvocati e medici. Ogni congresso è l'occasione sia per approfondire temi che caratterizzano il lavoro del Cismai dalla sua fondazione, (pensiamo agli interventi a favore dei bambini vittime di abuso sessuale) sia per esplorare nuove forme, nuove sfide che mettono in discussione il modo di lavorare come singoli professionisti e come sistema dei servizi. Tra questi la necessità di riconoscere, anche a partire dall'esperienza dei sopravvissuti, la specificità e la sfida del lavoro di prevenzione, contrasto e riparazione del maltrattamento istituzionale. Nella sessione "Quando le Istituzioni maltrattano", è stato prezioso il focus sul Forteto curato da Artemisia e nato dall’incontro nell’ambito del Progetto "Oltre. Percorsi verso l’autonomia” con i sopravvissuti a Il Forteto. I maltrattamenti e gli abusi perpetrati all’interno de Il Forteto, infatti, rappresentano un trauma dall’impatto particolarmente distruttivo perché avvenuti su bambini, adolescenti e giovani adulti con storie individuali e familiari di disagio e di difficoltà, per mano di adulti autorevoli e affettivamente significativi, investiti dalle Istituzioni: che ve li hanno collocati, in ruoli di tutela e cura. Le persone sopravvissute per molti anni hanno maturato dentro di loro la certezza che nessuno era in grado di vedere quello che succedeva all'interno della comunità, convinzione che era sostenuta dal 'successo' esterno del Forteto, dal gran numero di persone, alcune delle quali investite di importanti ruoli istituzionali, che frequentavano la comunità, dalla surreale assenza di conseguenze alle sentenze di condanna già emesse dal Tribunale di Firenze nel 1985 e dalla Corte di Strasburgo nel 2000. Oggi l’incontro con i sopravvissuti sollecita il rispetto e l’ascolto per la forza, la fatica, la dignità e il coraggio che muovono la costruzione del percorso di ciascuno per andare “oltre” la storia passata. Alle Istituzioni e agli operatori, rimane il compito di riflettere su quanto accaduto, di interrogarsi sull’adeguatezza del sistema di tutela e del suo monitoraggio e di riconoscere il potente impatto riparativo di una seppur tardiva risposta di protezione e cura e di un’assunzione di responsabilità da parte del sistema stesso, che sia capace anche di contrastare meccanismi di rimozione collettiva e di negazionismo che sembrano prodursi davanti all’orrore dei racconti dei sopravvissuti. E cosi, nasce per necessità di riflessione più ampia e di trasformazione in linee guida per il futuro il progetto SASCA - strategie di supporto per adulti vittime di maltrattamento istituzionale nell'infanzia. Il progetto, finanziato dalla commissione europea, sarà realizzato da Artemisia in qualità di Capofila in partenariato con la Regione Toscana e la Società della Salute del Mugello in collaborazione con centri di ricerca, associazioni e servizi di altri tre paesi europei, Irlanda, Romania e Grecia. L'Irlanda con l'associazione delle Magdalenes e l'Università di Dublino e Wit porterà un contributo basato sulla storia e i percorsi di responsabilizzazione sociale in relazione ale vittime del sistema di maltrattamento istituzionale basato sulle accoglienze nelle Magdalene Laundries. Grecia, con l'Agenzia governativa per la salute del bambino, e la Romania con il Social Work Department della Babes-Bolyai University, esploreranno il passato di paesi ad alto tasso di istituzionalizzazione. Tre sono le linee di azione:
-
comprensione dei bisogni di adulti che da bambini o ragazzi subirono abusi in contesti residenziali e messa a punto di un modello di intervento,
-
crescita della consapevolezza delle istituzioni rispetto al fenomeno del maltrattamento istituzionale,
-
elaborazione di indirizzi di azione e di proposte per il livello istituzionale.