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Il caso Forteto: Aversa a processo per diffamazione mentre a Roma riprendono i lavori della Commissione Parlamentare d’Inchiesta

Giuseppe Aversa e il Comitato Minori a processo per diffamazione contro Sergio Pietracito. La Commissione prosegue con la testimonianza di Stefano Mugnai.

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Giuseppe Aversa Giuseppe Aversa © nc
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Ieri, giovedì 26 settembre 2024, il caso Forteto è tornato al centro dell’attenzione con due eventi di grande rilevanza. Da una parte, a Roma, la Commissione Parlamentare d’Inchiesta ha ripreso i propri lavori con la deposizione di Stefano Mugnai, ex parlamentare e figura chiave nel far luce sugli abusi avvenuti all’interno della comunità di Vicchio.

Dall’altra, a Firenze, davanti al Giudice di Pace del Tribunale, si è svolta un’udienza per diffamazione che vede coinvolti Giuseppe Aversa e altri membri del cosiddetto “Comitato Minori Abbandonati dallo Stato”, in relazione all’invio di una lettera, nel maggio del 2020, ai sindaci mugellani, ai rappresentanti della Regione Toscana e ai membri della Commissione Bicamerale. Nella missiva, Sergio Pietracito, presidente dell’Associazione Vittime del Forteto, veniva descritto come un "pentito" del Forteto.

Gli autori della lettera sostenevano che, con il suo operato, Pietracito avrebbe causato danni notevoli ai partecipanti al progetto "Oltre" di assistenza alle vittime del Forteto promosso dallo stesso Pietracito e finanziato dalla Regione Toscana, definendolo un "pentito" e, soprattutto, paragonandolo a Roldolfo Fiesoli "santone" della setta. Il contenuto della missiva attaccava direttamente Pietracito, criticandolo per aver paragonato il Forteto al caso Bibbiano e per il suo atteggiamento riguardo alle modalità con cui l’associazione Artemisia, esecutrice del progetto "Oltre", gestiva il supporto psicologico alle vittime.

Il presidente dell’Associazione Vittime del Forteto ha sottolineato di non essere mai stato un fondatore del Forteto, come è facilmente verificabile dalla storia della vicenda, né di avere nulla di cui pentirsi. Pietracito ha ricordato di aver subito personalmente abusi all'interno della comunità e di aver lavorato per 12 anni senza salario né TFR. Lo stesso Pietracito si è dichiarato sconcertato e amareggiato per il contenuto della lettera diffamatoria dove, tra l’altro, in maniera del tutto gratuita e immotivata si paragona il suo comportamento addirittura a quello di Rodolfo Fiesoli, considerando il suo pluriennale costante aiuto morale ed economico in favore di TUTTE le vittime del Forteto, compresi alcuni firmatari della lettera in questione.

L’udienza di ieri, tuttavia, ha visto un rinvio del procedimento a marzo 2025. La vicenda giudiziaria resta quindi aperta, prolungando ulteriormente il dibattito attorno a un caso che continua a scuotere la Toscana e l’opinione pubblica nazionale. Nonostante fosse stata richiesta dallo stesso Pietracito una semplice lettera di scuse per chiudere questa vicenda surreale, la questione rimane irrisolta.

La giornata di ieri segna dunque un altro capitolo importante nella lunga e complessa storia del Forteto, dove le ferite delle vittime e le tensioni istituzionali restano ancora vive. Da un lato, la Commissione Parlamentare d’Inchiesta prosegue il suo lavoro, dall’altro, la battaglia legale e morale per la giustizia continua a vedere momenti di scontro e controversia.

A seguire il video completo della audizione di Stefano Mugnai presso la Commissione d'Inchiesta:
 

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