Nardella riflette sapendo bene che la vicenda stadio gli sta causando l'emicrania e guardando all'esperienza positiva di Venezia cerca di cambiare strategia.
Certamente lo scontro diretto col Governo non potrà mai essere una soluzione. Il ricorso al Tar costa salato per i fiorentini con la certezza che non solo non permetterà di trovare una soluzione ma chiuderebbe ogni speranza di dialogo.
I fiorentini ad oggi hanno già speso dieci milioni per il progetto Arup; dieci milioni che rischiano di essere gettati alle ortiche e l'amministrazione ha già deciso di fare un altro scostamento di bilancio ancora dieci milioni di euro in ballo per la "costruzione" di uno stadio "provvisiorio" al Padovani.
Oltre a non capire dove andrà a giocare la squadra della palla ovale in molti si chiedono perché insistere sul trattenere la Fiorentina a Campo di Marte con tre cantierizzazioni contemporanee: tramvia, stadio e ponte al Pino!
Il caos sarà una certezza!
Poi lo stadio "provvisorio" preoccupa molto dato che il modello Cagliari studiato da Nardella e dai suoi tecnici non è proprio modello da imitare dato che da provvisorio è lì da 6 anni...
Conoscendo i tempi di certi lavori fiorentini non vorremmo mai che lo stadio provvisorio diventasse come le casette in legno "provvisorie" di viale Guidoni che sono lì da oltre 11 anni...
Ma torniamo al Franchi e all'esigenza di istituire un dialogo col Governo. Dialogo che ha sapute bene impostare Venezia che l'ha spuntata non perché politicamente più vicina al Governo ma perché ha compreso che la soluzione era togliere dal progetto nuovi metri cubi di cemento sotto forma di destinazione commerciale. Un po' quello che chiedono da mesi dal comitato vitabilità....
Nardella pensa a un dietrofront sul ricorso al Tar del Lazio in cambio di una garanzia più che concreta da parte del governo. Forse sta dando ascolto al suo ex mentore Renzi?
Secondo La Nazione fonti vicine al governo fanno sapere che Piantedosi, oltre al dossier Venezia per il quale sono stati accordati i 93,5 milioni di euro che serviranno a finanziare il progetto del Bosco dello Sport, ha portato avanti anche il fascicolo sullo stadio di Firenze ma ancora in città non si sa niente dei 55 milioni mancanti.
La soluzione allo studio è uno split dei fondi: finanziare con 55 milioni mancanti altre opere o progetti oggi in rampa di lancia a Firenze e destinati a periferie, urbanizzazione, rigenerazione urbana e verde pubblico.
Non lo stadio.
In questo modo il Comune di Firenze potrebbe trasferire risorse proprie, pari almeno a 55 milioni, stavolta sul Franchi e il governo potrebbe coprire il buco lasciato dal trasferimento con i fondi del Pnc.
Ma il calendario scorre e il I nuovo bando per il restyling dovrà chiudersi per il 15 novembre.
Intanto la politica inizia le sue manovre, anche in previsione delle amministrative alle porte.
Roberto De Blasi del M5S sottolinea come "ad oggi il Comune di Firenze ha già speso quasi 10 milioni di euro per il progetto di fattibilità tecnico economica, il progetto definitivo nonché alcuni interventi di restauro già eseguito prima dell’affidamento dell’appalto principale, ed altrettanti si appresta a spendere per l’adeguamento del Padovani, senza avere alcuna certezza sulla reale fattibilità di restyling dello Stadio”.
Come la pensano gli ex di Italia Viva lo abbiamo saputo in occasione del ritorno di Renzi a Palazzo Vecchio in un appassionata conferenza stampa (leggi qui) e lo ribadiscono le consigliere Barbara Felleca con il suo question time di lunedì scorso in consiglio comunale e Mimma Dardano che anche ieri era Torino a parlare dell'idea renziana del restyling del Franchi.
Una cosa è certa entro l'estate Roma e Palazzo Vecchio dovranno trovare l'intesa, nel bene e nel male e poi ci sarà da giocare la partita tutta politica dello scostamento di bilancio per il Padovani provvisorio. 10 milioni ben spesi per il Pd e buttarti via secondo tutto il resto del Salone dei Duecento da votare entro luglio.
C'è chi dovrà chiudere l'ombrellone e tornare a Palazzo Vecchio a votare?