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Genova. La narrazione della tragedia e gli sciacalli della politica

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Genova. La narrazione della tragedia e gli sciacalli della politica Genova. La narrazione della tragedia e gli sciacalli della politica © n.c.
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Parliamone, di domenica - Oggi (domenica 19 agosto) nel nostro spazio degli editoriali proponiamo ai lettori una riflessione di Simone Peruzzi, un mugellano da sempre molto attivo nella società civile e nel campo dei movimenti. Un'analisi accurata e spietata dei tragici fatti degli ultimi giorni, e delle reazioni che hanno generato:

Ieri ci sono stati i funerali di Stato per le vittime del Ponte Morandi a Genova. Mi sono imposto il silenzio non solo per rispetto delle persone morte e dei loro familiari ma, soprattutto, perché io non sono come quella pletora di seminatori di odio che si sono accalcati, da una parte e dall’altra, nel voler sciacallare una tragedia in modo assai vergognoso. Io sono differente. I selfie di Salvini durante i funerali, gli applausi a lui e a Di Maio, sono emblematici di un decadimento assoluto dell’etica e dell’umana pietas. Siamo in mezzo ai barbari senza nemmeno i lasciti preziosi che ci riservarono i bizantini o i normanni. Abbiamo gli autoscatti di questi figuri dalla dubbia fotogenia, oltreché dalla certa e assulta immoralità, al posto del Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna e del Duomo di Sant’Agata a Catania. E già questo potrebbe portarci a bestemmiare in modo assai giustificato. Il popolo italiano si vede che merita questo. D’altra parte gli applausi e i selfie li fanno queste bestie insieme ai loro esponenti politici di pessimo caratura. E allora non c’è speranza. Per discutere di quello che è successo nel dopo Genova, posto il fatto che non sono un ingegnere strutturista né conosco i dettagli della vicenda al punto di poter dare un contributo minimamente attendibile, mi devo rifare ad un concetto che ultimamente risulta abusato e per quanto mi riguarda assai stucchevole: quello di “narrazione”. Sono infatti le narrazioni di questi insulsi personaggi che mi danno la nausea e che ritengo indice della barbarie. E quando parlo di questi insulsi personaggi metto dentro sia i succitati leghisti e pentastellati, che i fanatici moralizzatori dell’ultima ora, membri del Partito Democratico, alla frenetica rincorsa di una nuova verginità. La quale, per definizione, una volta persa, non la recuperi nemmeno se picchi i piedi in terra. Ma loro invece, proprio attraverso questa infelice narrazione, cercano disperatamente di gettare discredito su chi si sta già ricoprendo di ignominie per conto proprio ma che, dopo le stegamate dei vari fassini e martine, riacquistano magicamente credibilità. Perché farsi insultare e sbugiardare da chi ha coscienza sudicia e mani ancor più inlordate diventa quasi un vanto. Eppure di vanti Lega e 5 stelle non ne hanno alcuno. Ma veniamo alle narrazioni. Quella del governo è tanto patetica quanto fasulla: i 5 stelle hanno da farsi perdonare un supporto (per altro prontamente disconosciuto prima che il gallo cantasse una sola volta) ai “No Gronda” e la Lega ha invece da continuare la sua propaganda goebbelsiana che li sta portando, cavalcando qualsiasi opportunità e senza alcun ritegno, a conquistare progressivamente fette di elettorato che si misurano in percentuali in doppia cifra per ogni mese che passa. Ecco allora che, macerie ancora fumanti, subito si abbattono sulla tragedia con avidità pantagruelica e senza nessun rispetto né dei tempi, né dei modi, pur essendo tenuti, in quanto Autorità in carica, ad un minimo rispetto delle formalità e delle regole. No, non ne hanno mai avuto, né mai ce l’avranno. E non perché fautori del cambiamento, che in quanto portatori malati di una restaurazione ante-civile e a-civile è palesemente cambiamento in peggio. No, non per questo non hanno rispetto delle regole, bensì perché, come un Marchese del Grillo qualunque, sedutisi sulla poltrona del comando, fanno quel che gli pare. Anche di fronte ai morti. La loro narrazione quindi è arrogante, improbabile, bugiarda, tendente a ristrutturare il piano della verità sulla base di credenze spacciate al popolino che li vota come assolute e che sono tanto assurde quanto funzionali al solo mantenimento del potere. Poco importa che qualche volta ci azzecchino: affermare che Autostrade era in combutta con i governi del PD è abbastanza plausibile (ma io non ne ho le prove): il modus operandi dei sedicenti democratici di sinistra era esattamente quello e garantire concessioni e privilegi agli amici degli amici stuprando l’interesse collettivo è cosa ormai conclamata. Si chiamino Farinetti o De Benedetti, sia la Coop o siano le cooperative legate a Carminati e Buzzi, siano le società per la costruzione della TAV o i petrolieri interessati alle trivellazioni in mare. Perché non Benetton? E’ quindi altamente probabile che le denunce di malaffare che stanno emergendo in capo a governi e società per azioni concessionaria della gestione e manutenzione delle autostrade siano effettivamente rispondenti a una sostanziale verità. Ma inserire questi scoop (abbastanza scontati per altro) all’interno di un eloquio vaneggiante tendente esclusivamente a discreditare gli altri e dichiarare che tutti i mali sono imputabili a chi ti ha preceduto, sviluppando, ancora e sulla pelle delle vittime, una propaganda d’accatto, è cosa nauseabonda. Poi c’è la narrazione del PD. Quella di Renzi e dei renziani, così come quella di Bersani e dei bersaniani. Ma soprattutto c’è la narrazione dei talebani del PD, quella base becera e ignorante (e qui non si distinguono nemmeno un po’ dai loro antagonisti) che probabilmente azzecca qualche congiuntivo in più ma che ha un sostanziale analfabetismo funzionale di ritorno dovuto alla rabbia che gli offusca qualsiasi idea per la perdita di un potere che avevano immeritatamente ma era ben saldo. Nel giro di un anno hanno perduto quel dominio assoluto con imposizione di modelli e visioni del mondo assolutamente improponibili ma disseminati come vere verità alle quali, i numeri del loro potere conferivano status di uniche e imprescindibili vere verità. Fine della democrazia. Associata a questa arroganza (anche qui) c’era sempre il malaffare: si trattasse di opere pubbliche, di gestione dei migranti, di banche, di gestione dei rifiuti e del territorio al quale arrivavano con una rete capillare che era vera garanzia di pervasività e mantenimento del sistema. E invece il sistema è cascato. Lega e 5 stelle li hanno rimossi con lo scopino come la merda residua del cesso. Ma loro non vanno giù. Si ostinano a galleggiare nel loro liquame utilizzando, appunto, una narrazione che è l’esatto contrappunto del tanto criticato “e allora il PD?”. Sono uguali e contrari. Uguali perché mossi dalla stessa sete di potere, che della gente se ne sbatte e anzi, dalla gente prescinde, utilizzandola solo come supporto di garanzia secondo modelli di propaganda che in Italia abbiamo visto solo nel Ventennio. Sono uguali perché sostengono con determinazione la denigrazione dell’interlocutore: per i 5 stelle la Boldrini era una troia, per il PD prima Brunetta era un nano e adesso i “grullini” sono tutti, indistintamente, degli incompetenti allo sbaraglio. Un po’ meno trucidi, forse, quelli del PD, ma mai sui contenuti e sempre sulla persona. Pessimo modo di fare politica. Indice di un degrado insopportabile e vera evidenza della degenerazione della politica nostrana. Non si dibatte mai sul problema. Si offende l’interlocutore. Sono contrari perché gli uni si sono sostituiti agli altri. Punto. Ma nel dettaglio, la narrazione dei talebani del PD è davvero disgustosa e disumana. Il ponte era ancora in caduta che già trovavi i post che denunciavano le colpe dei 5 stelle per aver sostenuto il Movimento No Gronda. In sé una discreta verità. Ma se nello stesso post ci rifili la TAV, il TAP, i vaccini, le trivelle, i migranti, la flat tax allora sei in malafede e non te ne frega nulla della disgrazia e nemmeno delle responsabilità. Semplicemente cogli l’occasione al volo per sparare addosso al nemico. Si chiamano sciacalli. Lo sono. Con l’aggravante che lo sciacallo lo fa per istinto e perché inserito in una catena alimentare cogente. Loro no. Lo fanno con premeditazione e al solo scopo di rimuovere il potere a chi gli ha sottratto la poltrona per fare, più o meno, le stesse cose. Sicuramente nello stesso modo. O, per lo meno, con modi leggermente diversi, ma funzionali allo stesso fine. Le politiche migratorie di Minniti, con l’istituzionalizzazione dei lager libici sono forse meno roboanti della chiusura dei porti dichiarata con violenza da Salvini. Ma hanno ucciso quanto, se non di più. Una nota a margine che non ho sentito da parte di nessuno perché è difficile rivendicare scelte quando queste sembrerebbero impopolari e addirittura fallimentari. Non conosco bene e nel dettaglio il movimento No Gronda e quindi faccio fatica a comprenderne le ragioni. Ma tutti i movimenti in difesa del territorio e opposti alla realizzazione di grandi opere inutili e dannose hanno sempre trovato, da parte mia, un favore e un supporto. Dichiararsi contrari alla realizzazione della Gronda non significa dunque e per forza essere a favore di un ponte che sta crollando. Ci sono le manutenzioni da effettuare e anche le politiche di mobilità che possono essere modificate per incentivare altri tipi di flussi che, magari, possono risultare sostenibili senza bisogno di andare a impattare ulteriormente su un territorio già cementificato e devastato da decenni. Essere contrari alle grandi opere sostenute dalla politica del mercimonio di cui il PD era fautore, non significa stare dalla parte dei 5 stelle. La riprova è la determinazione con la quale il movimento No Tav della Valsusa non stia facendo sconti alcuno a quel Movimento 5 stelle che sembrava essere di supporto ma che invece fa tutt’altro. Si può essere contro con ragione e si possono promuovere posizioni politiche intelligenti senza bisogno di schierarsi con gli uni o con gli altri. Anche perché, come detto prima, sono uguali. Si può essere contro la politica degli inceneritori e promuovere un’economia circolare e capace di contenere la produzione di rifiuti. Probabilmente si poteva essere, nel giusto, contrari alla Gronda e cercare di promuovere modalità di gestione della viabilità che non necessariamente portassero al collasso del Ponte Morandi. La loro malafede li porta ad essere così autocentranti da non permettere altre posizioni che la loro e di quelli che, come loro ma all’opposto di loro, fanno parte della stessa deriva apolitica e disumana. Equamente distribuita tra Governo e Opposizione (ma si oppongono a chi e a cosa, se sono uguali?) una ulteriore narrazione farlocca e penosa del “per rispetto delle vittime non si deve fare polemica” e ancora “non siete ingegneri non potete parlare”. Ultimamente in Italia devi essere stato insignito di un nobel specifico per poter anche soltanto aprir bocca su un qualsiasi problema. Come se un cittadino non potesse avere voce in capitolo su tutte le questioni che lo riguardano senza passare per stupido stregone o rimbambita fattucchiera. Posso parlare di vaccini (chiaramente documentandomi e se i miei documenti non piacciono li contrastate nel merito e non sulla base dell’assenza del mio titolo di dottore epidemiologo) così come posso parlare di ponti che vengono giù senza avere lauree in ingegneria ma semplicemente perché vorrei capire come mai le strade dove passo con la mia macchina sono prive di adeguate garanzie di sicurezza. Questo primato della scienza è, ancora una volta, riconducibile a egemonie basate su verità apodittiche e garantite dal ruolo di potere che ricopre chi le postula. Per questi signori saremmo ancora terrapiattisti e cercheremmo con insistenza di far rotolare cubi: Galileo e Copernico avrebbero concluso la loro esistenza in modi ancor peggiori, così come lo fece l’irreprensibile Giordano Bruno, e l’inventore della ruota sarebbe in una clinica psichiatrica. Ecco perché mi permetto di prendere una mia posizione su un tema per il quale non ho titoli accademici: sono un cittadino e sono stufo delle stragi di Stato e del declino barbarico che ha preso la vita nostrana. E chiedo ancora scusa a tutti i barbari, Unni compresi, per l’averli accomunati a cotanta paccottiglia politica e umana. Ma sono altresì stufo delle narrazioni becere e autoreferenziali di tutti i partiti e movimenti rappresentati in Parlamento. Ridateci il diritto a vivere e alla politica. Sparite. Eclissatevi. Anche perché i diritti non si chiedono, si esigono. E se siete tanti, la maggioranza assoluta, non mi interessa: il nostro diritto umano non lo potete calpestare così. Simone Peruzzi

 

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Commenti 8
  • boscaiolo

    La ringrazio per i chiarimenti. Sul fatto che non mi firmo, puo' avere ragione, ma anch'io come Lei ho una storia di battaglie politiche e civili alle spalle e mi sono sempre esposto in prima persona con tanto di faccia e firma la qual cosa mi ha penalizzato non poco sul luogo di lavoro. Per tante questioni ho capito che siamo dalla stessa parte . E' solo ultimamente per motivi che magari potrei spiegarle di persona che ho assunto questo soprannome. Le confermo di non condividere la sua analisi politica soprattutto per quanto riguarda il Movimento 5 stelle. Mi scuso perch forse ho usato termini un po' troppo acidi per esprimere il dissenso al suo articolo, anch'io come Lei sono sanguigno e mi lascio trascinare dall'emotivit . Oggi avrei scritto in modo diverso. Su Karl Marx posso dirle che un paio di mesi fa ero al Cinema Garibaldi a vedere la proiezione del film " Il Giovane Marx". Cordialmente.

    rispondi a boscaiolo
    mer 22 agosto 2018 11:46
  • Simone Peruzzi

    ha perfettamente ragione e mi scuso per il minestrone storico dettato dalla rabbia.

    rispondi a Simone Peruzzi
    mar 21 agosto 2018 06:38
  • Simone Peruzzi

    gi il fatto che non si firmi con nome e cognome la dice lunga sia sull'educazione che sull'assunzione di responsabilit relativa alle sue affermazioni. Per inciso, faccio politica militante da 40 anni esponendomi sempre in prima persona e le mie idee per uscire dal tunnel sono idee che purtroppo non sono cos di moda ultimamente ma, a mio avviso, mantengono intatto il loro valore di cambiamento: le ha delineate in modo ineccepibile Karl Max 150 anni fa. E sono ancora attualissime. Sono un cittadino qualunque, nel senso che non sono uno che occupa poltrone dalle quali ho sempre cercato di starne ben lontano. Se invece quel "qualunque" lei lo afferma in relazione ad un mio presunto qualunquismo, sbaglia di grosso. Le mie opinioni sono assolutamente personali e, siccome mi firmo, ne prendo le titoli responsabilit. L'analisi politica non poteva essere, per ovvi motivi di spazio, molto approfondita. Se vuole confrontarsi con me su TAV in V

    rispondi a Simone Peruzzi
    mar 21 agosto 2018 06:37
  • Simone Peruzzi

    al susa, TAV nel Mugello, Inceneritori e gestione dei rifiuti e anche sui vaccini, sono pronto a discuterne con lei quando vuole, argomentando, come mio solito fare e non lanciando sciocche battute per gettare discredito sul mio interlocutore. Posso comunque parlare anche di migranti, trivelle e ponti che cascano poich, come ho affermato nell'articolo, sono un cittadino e sono pronto al confronto su ogni problema. La saluto confermandole che posso sicuramente fare di meglio: ho passato la mia vita a cercare di migliorarmi. Non appartengo a quella schiera di tuttologi alla quale lei mi vuole iscrivere. Sono casomai un tuttocurioso sempre propenso a modificare il mio pensiero se ne incontro uno che mi convince di pi.

    rispondi a Simone Peruzzi
    mar 21 agosto 2018 06:37
  • Storica

    Solo un piccolo appunto: i bizantini non erano barbari ma romani.

    rispondi a Storica
    mar 21 agosto 2018 08:14
  • boscaiolo

    Un guazzabuglio di opinioni personali da cittadino "qualunque". Un elenco di pareri sui temi pi disparati , da vero tuttologo, senza conoscere peraltro le questioni fino in fondo. Una analisi politica superficiale condivisibile solo su aspetti marginali. Ci dica per chi ha votato il 4 marzo, cos tanto per capire. E se non lo ha fatto , ci indichi Lei le soluzioni politiche per far uscire il Paese dal Tunnel. Pu fare meglio Egregio Peruzzi. Cordialmente.

    rispondi a boscaiolo
    mar 21 agosto 2018 08:06
  • Lucia

    Complimenti al Sig.r Peruzzi per l'articolo, mi riconosco in pieno nella logica della sua scrittura. Non voglio usare la parola "ormai" perch non sono incline ad arrendermi tanto facilmente, ma ho l'impressione che questi beceri ce li dovremo ciucciare per un altro ventennio che sar di gran lunga peggiore dei due precedenti.Piano piano ci toglieranno il diritto di voto, la libert di pensiero e quella di pubblicazione, riapriranno i manicomi, forse i diversi dovranno portare un distintivo sul petto e "alle cinque della sera" tutti tappati in casa. Spero tanto che il tempo mi dia di bugiarda! Saluti

    rispondi a Lucia
    mar 21 agosto 2018 06:00
  • Ugo

    Analisi,riflessioni interessanti,libert democratica ad esprimersi,stati di cose figlie dei nostri tempi,forse esasperate dal passato troppo politica l correct.Tanto cara al ventennio,trentennio.quarantennio etc...passati.Durante i quali si lavorato solo in direzioni privilegiate e di caste. Esiste un principio di fisica incontestabile:ad ogni azione corrisponde un azione uguale e contraria.Adesso ci siamo.Volevamo gestire anche la natura? Impariamo a migliorarci ,questo si. Ugo

    rispondi a Ugo
    dom 19 agosto 2018 05:01