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Giardini del Mezzetta: la crisalide diventerà una farfalla

Una prima visione del lavori nel parco contrasta con il perdurante degrado della "casetta".

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Il giardino del Mezzetta Il giardino del Mezzetta © Ok!News24
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Erano i primi di maggio quando, con l'esplosione della primavera, l'assessore all'ambiente Andrea Giorgio annunciò che sarebbe rinato a nuova vita il giardino-limbo di via del Mezzetta che sorge di fronte alle poste e di fianco al grande parco di San Salvi.
Nuove piante (115 per la precisione) di ciliegio, ginko e acero, una maxi vasca fontana dove sedersi a filo d'acqua sagomata e di andamento curvilineo con sedute incorporate, aree pic nic e vialetti ciclopedonali con ghiaia modello strade bianche, un percorso sensoriale ad anello, una nuova area giochi, collinette di terra con sedute ergonomiche nel settore nord-ovest e aiuole con fioriture arbustive ornamentali miste nel settore est con 1.200 arbusti e due nuovi ingressi (uno di fianco alla residenza universitaria e uno su via del Gignoro in corrispondenza dell'attraversamento pedonale) per 450 mila euro di fondi europei da spendersi entro, come scritto sui cartelli dei lavori fino al 30 ottobre 2023.

"Il giardino così com’è adesso – spiegava l’assessore Giorgio – è uno spazio senza una connotazione precisa, ma ha un grande potenziale: lo frequentano studenti, anziani, bambini, famiglie e vogliamo offrire loro una zona sempre più piacevole che sarà un pezzo della riqualificazione complessiva della zona. Ora si amplierà e diventerà un vero giardino di quartiere: sarà accessibile a tutti e attraversabile in sicurezza grazie ai nuovi vialetti pedonali e ciclabili".

Di mesi da quel maggio ne sono passati otto, il 30 ottobre del 2023 è passato da due mesi e mezzo e oggi, finalmente si vede un abbozzo di quella promessa.
Tolte le recinzioni in plastica rossa e i mezzi da lavoro che in realtà sono partiti solo poco prima di Ferragosto fra la preoccupazione dei frequentatori e residenti che avevano segnalato l'accesso nell'area di cantiere di chiunque perché le recinzioni erano divelte e l'area non presidiata quello che ci appare oggi è una crisalide che ci auguriamo diventi una farfalla, anche se abbiamo molti dubbi.

Portando pazienza per il fango che ha distrutto ogni area a prato massacrata dal passaggio dei mezzi ecco comparire i vialetti annunciati, le tante pianticelle da frutto e gli arbusti, messi a dimora, un ampio gioco - scivolo, due altalene, tavoli pic nic, ma anche le solite brutte frequentazioni e la cosiddetta "casetta" che i residenti conoscono come la (sfortunata) colonica degli scout sempre lì mezza distrutta, con i vetri sfondati e con il suo carico di umanità disperata che vive e bivacca fra cumuli di sporcizia e cartoni come giaciglio.
Un'umanità che ha già provveduto a disseminare i suoi residui di cene e pranzi fra i fragili tronchi dei nuovi alberelli e il fragilissimo nuovo impianto di irrigazione e che vivacchia e spaccia nascondendosi nel grande spazio verde di cui ha già ripreso possesso (in realtà non lo aveva mai abbandonato!) per i suoi traffici usando il giardino del Mezzetta come crocevia per raggiungere il vicino centro commerciale notoriamente centrale di zona dello spaccio di stupefacenti (leggi qui) e l'attigua area verde abbandonata facilmente raggiungibile dalla rete divelta del giardino e dove tempo fa vi abbiamo documentato essere, un magazzino a cielo aperto dei proventi di furti di ogni tipo.(vedi qui) e (qui)

La "casetta" diventerà un centro-fattoria per i bambini disse l'Assessore e lo ha confermato il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi e ne siamo felici. Ma quando? 
Non era forse meglio liberare lo spazio dall'enorme degrado e sporcizia della "casetta" e restaurare il giardino insieme alla casetta per evitare brutte sorprese?
Non è che adesso rischiamo di avere un giardino ben fatto ma sottoutilizzato dai cittadini perché hanno paura a frequentare un terreno di malaffare?
Non è che abbiamo speso 450 mila euro di fondi europei per fare il giardinetto agli spacciatori di zona?

Il rischio c'è... inutile negarlo, perché anche se s'iniziasse da domania ripulire la "casetta" la non contemporaneità fra i due restauri espone il neo-giardino alle ritorsioni di chi non vuole liberarlo....
Ma poi una curiosità: la fontasmagorica fontana promessa dov'è?
Non è che si è depotenziata ad arredi, come si vede nelle foto?


 

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