I presidenti Vania Bagni (Anpi), Enrico Fink (Comunità ebraica di Firenze) e Lorenzo Tombelli (Aned Firenze) esprimono preoccupazione per le divisioni emerse in alcune città durante le celebrazioni del Giorno della Memoria.
Ribadiscono l’importanza del percorso condiviso a Firenze, fondato sul dialogo e sulla collaborazione tra comunità e istituzioni nel rispetto delle specificità e delle sensibilità di ciascuno. A seguire il comunicato diffuso:
"Apprendiamo con preoccupazione le divisioni insorte in alcune importanti città, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria, fra le nostre comunità e associazioni.
Non sta ovviamente a noi intervenire in alcun modo sulle scelte che si sono compiute altrove, che rispettiamo; ma ci preme ribadire con convinzione il percorso pluriennale che ci ha visti e ci vede impegnati, a Firenze, a mantenere saldo un rapporto di collaborazione, e a presentarci insieme di fronte ai grandi appuntamenti istituzionali del calendario della Repubblica. Non intendiamo minimamente sminuire le nostre specificità, né cancellare le differenti sensibilità e a volte opinioni che possiamo avere su alcuni temi: anzi, da sempre li affrontiamo in un dibattito aperto e sincero, che può essere anche appassionato ma resta sempre fiducioso nel rispetto dell’altro.
Questo è proprio il valore fondante della democrazia che siamo impegnati insieme a difendere, una democrazia basata sui valori antifascisti che ispirano la nostra Costituzione. Comprendiamo che in altre sedi, con storie e percorsi anche molto differenti dalla nostra, la dialettica si è svolta diversamente, e rispettiamo le scelte dolorose che hanno portato a questa divisione proprio alla vigilia delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz; ma restiamo convinti di quanto con serietà abbiamo costruito, noi e i nostri predecessori, in molti e lunghi anni a Firenze.
Saremo insieme, noi e le istituzioni locali, a celebrare il 27 gennaio 2025, Giorno della memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, e ci auguriamo che questo nostro esempio possa essere di ispirazione per il ricongiungimento di un fronte unito, democratico e antifascista, anche altrove".