E' ormai un dato di fatto! Il celebre aforisma: “Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che 4 anni di vita” di Albert Einstein - scusate se non mi perdo nella presentazione di questo scienziato - non è mai stato pronunciato. E' una delle tante frasi attribuite da qualche illustre sconosciuto a personaggi famosi, forse per sottolineare con forza concetti non ascoltati senza l'aiutino di qualche“sponsor”di un certo calibro. Se questa suggestiva frase non è stata mai proferita dal famoso fisico, l'avrà sicuramente pensata Don Giotto Ulivi, il quale dedicò allo studio dell'apicoltura gran parte della propria vita. Egli era discendente di un'antica famiglia mugellana che formò - tra l'altro - generazioni di giureconsulti e studiosi. Figlio di un medico, vide la luce a Borgo San Lorenzo il 5 aprile 1820. Non volendo seguire la professione paterna, entrò in Seminario; ordinato sacerdote, divenne titolare della chiesetta di S. Andrea a Gricignano. Spirito illuminato e scientifico, conciliò bene misteri teologici e scienza, dedicandosi, nella contemplazione del silenzio, tra i prati ed i “poggi” dove era immersa la sua “cura”, ad un' attenta e “gentile” osservazione della “natura”. Le scienze naturali divennero il suo pallino e tra formule da autodidatta e speculazioni ricavate dai pochi libri scientifici permessi alla sua professione di buon “pastore di anime” - forse usufruì di qualche trattato sottratto al padre - negli anni coltivò la sua passione. Don Giotto Ulivi, versatile ed irrequieto, fu attivo anche in politica prendendo parte ad alcuni moti contro il Governo, procurandosi - per questo - qualche “noia”. Forse deluso dalle “socialità umane” Don Giotto Ulivi , fin da giovane rimase affascinato dall'organizzazione e intelligenza delle api. Da allora, l'aggraziato “ronzio” di questi utili esserini volanti non l'abbandonò più. Don Giotto si prodigò in studi attenti, finalizzati alla divulgazione - non solo scientifica - delle conoscenze man mano acquisite su questi “organismi” appellati - almeno nelle nostre latitudini - col nome di Api Mellifiche. Insetti - come tutti sappiamo - dotati, oltre a svariate ed intrinseche virtù, della capacità di essere dei veri e propri indicatori biologici. Don Giotto Ulivi, prendendo in esame l'ape domestica, ne raccolse - con esperimenti sul campo - le caratteristiche e peculiarità descrivendone in pagine e pagine - ancor oggi ricordate - i metodi di allevamento, le caratteristiche, le proprietà, le potenzialità etc. Don Giotto Ulivi, comprendendo “l'essere” e le dinamiche proprie delle società delle api fu l'ideatore dell'arnia polimorfa e di altri metodi finalizzati al miglior utilizzo dei preziosi prodotti degli alveari. Nelle stagioni, l'osservazione empirica di quel mondo l'occupò continuamente in innocenti elucubrazioni all'aria aperta. Divulgatore attento, fondò una rivista di settore: “L'Apicoltura Razionale” ed altri utili compendi di cui - per pietà di chi mi legge - non mi dilungherò ad elencare. Don Giotto Ulivi , dalla seconda metà dell'ottocento dovette lasciare il suo Mugello per la pievania di S. Stefano a Campi. Altri fiori, altri alveari, altre api regine. Continuò ed incrementò la sua opera tra nuvole di zolfo ed annotazioni primaverili. Si spense in quei luoghi il 9 febbraio 1892. Rimane una scuola col suo nome, qualche via stradale nel territorio e ora.... dove addirittura le api vengono rubate (è notizia dei nostri giorni ed è accaduto in Sicilia) un pensiero verso un nostro lungimirante conterraneo.
Paolo Pasquini
Articolo interessante e garbato. Consiglio all'autore di " evitare" l'uso "sconsiderato" delle fastidiosissime ( click,click ) " virgolette".