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Giovanni Busi confermato alla guida del consorzio Vino Chianti. Promozione globale e blocco agli impianti per rilanciare il settore

Parallelamente, il Consorzio ha annunciato due importanti missioni internazionali: una a San Paolo del Brasile (novembre 2025) e...

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Il presidente Giovanni Busi Il presidente Giovanni Busi © Consorzio Vino Chianti - Ufficio Stampa
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Giovanni Busi è stato confermato presidente del Consorzio Vino Chianti per un nuovo mandato che si estenderà fino al 2028, in un momento cruciale per l’intero comparto vitivinicolo toscano. La decisione, assunta dal nuovo consiglio di amministrazione eletto dall’assemblea, rappresenta una scelta di continuità in un contesto segnato da sfide legate alla sostenibilità economica, al calo della domanda e all’equilibrio produttivo.

Nel corso della seduta di insediamento, Busi ha delineato le linee strategiche per il triennio, evidenziando la necessità di ampliare la promozione su nuovi mercati e richiedendo un blocco quinquennale delle nuove autorizzazioni all’impianto di vigneti. Secondo Busi, l’attuale sistema che consente un’espansione annuale dell’1% delle superfici vitate in Toscana — pari a circa 600 ettari — non è sostenibile, soprattutto in un momento di rallentamento dei consumi globali.

Parallelamente, il Consorzio ha annunciato due importanti missioni internazionali: una a San Paolo del Brasile (novembre 2025) e una in Nigeria (gennaio 2026), quest’ultima realizzata in collaborazione con Gambero Rosso. Si tratta di tappe fondamentali di un piano promozionale che punta anche su Asia e Sud America, con l’obiettivo di garantire nuove opportunità commerciali alle imprese aderenti.

Busi ha inoltre sottolineato l’esigenza di rivedere i criteri dei bandi pubblici per la promozione, attualmente sfavorevoli ai progetti di maggiore portata economica. La richiesta alla Regione Toscana è chiara: un aumento del cofinanziamento pubblico del 20% rispetto ai fondi comunitari, così da incentivare strategie di lungo periodo e sostenere concretamente le aziende del settore.

Il nuovo consiglio del Consorzio, oltre a Busi, è composto da 28 membri, rappresentativi delle principali realtà produttive del Chianti, tra cui Cantine Leonardo da Vinci, Marchesi Frescobaldi, Ruffino, Chiantigiane e Castello di Poppiano. Un’ampia rappresentanza che riflette la complessità e la ricchezza di un settore simbolo dell’enologia italiana, chiamato oggi a rinnovarsi puntando su qualità, sostenibilità e internazionalizzazione.

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