Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore che racconta la sua esperienza di fede.
Chi come me frequenta la messa, ha ascoltato nelle ultime domeniche il racconto di alcuni miracoli di Gesù.
Una coincidenza ha voluto che recentemente, durante un incontro di catechismo, il tema previsto fosse quello dei grandi miracoli di Gesù : segni dell’Amore di Dio .
Ricordavo ai ragazzi che, oltre a questi , sono segni del Suo amore anche tutto il bene che Lui ci vuole e che sommessamente ma instancabilmente conduce le nostre vite e il mondo.
Allo stesso modo e dalla stessa Fonte derivano anche tutti gli amori che ci scambiamo : in famiglia , con gli amici , nello svolgere al meglio un lavoro , nella cura del creato, “ nell’accarezzare un animale che dorme “ , in gesti minimi e invisibili ..
Anch’essi miracoli , segni più minuti, feriali, quotidiani, sconosciuti ai più .
Ma che incessantemente, vorrei dire inesorabilmente, costruiscono un mondo diverso e più buono .
Forse anche un Paradiso .
Miracoli che vengono compiuti da chiunque, credenti e non credenti. Non sono necessari titoli .
E’ sufficiente amare se stessi e, per questo, amare gli altri uomini .
E’ così che nei giorni scorsi ho sorriso quando ho letto di un intervento operatorio in un ospedale italiano che ha reso la vista ad un non vedente .
Così come poche settimane prima la gioia e la commozione esplodevano sul volto di un bambino sordo che aveva riacquistato l’udito grazie ad un innovativo sensore https://vimeo.com/790395431
Non possiamo chiamarli miracoli perché frutto della scienza , del sapere accumulato nei secoli , della responsabilità nel mettere a frutto i talenti di cui disponiamo, nell’adempiere ai compiti che ci sono affidati
Eppure miracoli grandi , come quelli di Gesù. Restituire la vista ai ciechi, l’udito ai sordi .
Gli uomini sono veramente capaci di fare miracoli .
Mi è sembrato il compimento e la conferma di quell’incontro di catechismo .
Un giorno gli uomini non avranno più bisogno dei miracoli di Gesù , di raccomandarsi a Lui per il proprio benessere fisico e per la propria salute.
Perché i segni e i semi del Suo Amore avranno portato frutto : si saranno trasformati in vita .
Mi immagino Iddio nell’ottavo giorno , che ci guarda bene-volo e si compiace di noi, pieno d’ orgoglio per quello di cui siamo diventati capaci.
Come ogni padre che attende con gioia il momento in cui i suoi figli non avranno più bisogno di Lui
In cui avranno imparato ad usare l'intelligenza , i talenti e la libertà non solo per combattere guerre ( in cui sono così esperti ) , ma anche per vincere il male.
Come ogni padre , finalmente, ci vedrà camminare con la le nostre gambe , mentre Gli mostreremo orgogliosamente le “nostre insegne”.
Il nostro orgoglio, sarà il Suo .
Il cerchio si chiuderà: saremo tornarti a casa con Lui . In quel giardino ad oriente che lasciammo molto tempo fa.