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Il 31-0 che indigna. Parla Fabio Giorgetti, Presidente della Commissione Sport di Palazzo Vecchio

"Non si umilia l'avversario, ma la società non ha colpe". Dito puntato contro la composizione di gironi non equilibrati.

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Il presiidente della Commissione Sport Fabio Giorgetti Il presiidente della Commissione Sport Fabio Giorgetti © ufficio stampa
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Sulla partita del campionato giovanissimi finita 31-0 tutta l'Italia sta discutendo. Era necessario fermarsi prima oppure è la dura legge dello sport?
Sul tema è intervenuto ieri in una sua relazione nel corso del consiglio comunale il presidente della Commissione cultura e sport Fabio Giorgetti.

“Un risultato così, come questo, cela tanti errori. Sbaglia chi non spiega che in una partita, o in una competizione di qualsiasi sport, si vince ma non si umilia l’avversario. Sbaglia chi non spiega ai ragazzi che il sapore della sconfitta serve sempre per poter poi apprezzare la gioia della vittoria. Sbaglia anche chi dice che non deve esserci competitività perché in campo non ci si ferma e non ci si può fermare. Il problema è che non dovremmo avere squadre così diverse nella struttura e nella potenzialità. Lo sport, a livello agonistico, vanta determinate regole e non si può pensare di mettere insieme, in uno stesso girone, squadre che abbiano una tale differenza da poter portare ad un risultato così netto che rischia di scoraggiare ed umiliare i ragazzi che subiscono una sconfitta così impressionante. Spero – aggiunge il presidente Fabio Giorgetti – si sia già al lavoro per poter migliorare una organizzazione a livello federale, che possa permettere di far incontrare squadre dello stesso livello perché non c’è modo di mettere in competizione squadre con livelli di qualità così diversi. L’unica certezza è che le società sportive non hanno nessuna responsabilità. Proprio le società sportive, dopo due anni di Covid, stanno cercando di ripartire tra innumerevoli difficoltà. Le società hanno un’esigenza netta, rilevante ed assoluta che è quella di una formazione continua e di porsi al centro delle scelte politiche. Nelle società sportive ci sono atleti, allenatori, dirigenti, genitori e staff. Tutti devono svolgere il proprio ruolo. Non è possibile – conclude il presidente Fabio Giorgetti – avere protagonisti fuori ruolo: genitori che dirigono società sportive oppure dirigenti che fanno gli allenatori, dobbiamo lavorare per creare strutture formative che permettano, a tutti, di poter svolgere il proprio ruolo portando le ‘società sportive al centro’ delle scelte politiche con nuovi servizi e nuove potenzialità”.

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