
Dalle associazioni Il Filo e Casa del Sorriso riceviamo questo primo contributo per la rubrica 'Appunti di Viaggio'. La cronaca di un soggiorno in India nato per fare solidarietà conccreta:
IL FILO e CASA DEL SORRISO o.n.l.u.s.
VIAGGIO A CALCUTTA – 5 /22 FEBBRAIO 2010 –
Partecipanti: Maria Grazia – Sergio – Valeria – Paola – Antonio – Valerio – Maria Santina – Roberta – Marisa – Andrea – Angela – Lapo – Aurelio (Elio) – Maria Teresa – Silvana – Paolo – Maria – Deodora – Agnese – Cecilia – Teresa – Sandra -
Anche quest’anno come ormai da sei anni, siamo tornati a Calcutta per 17 giorni, per una esperienza di volontariato nei centri di Madre Teresa e controllo di alcuni progetti nei villaggi nell’intorno di Calcutta.
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Il gruppo, formato da 22 persone provenienti da più parti d’Italia e non conoscenti tra loro, eccetto qualche veterano, si è rivelato compatto intorno a Agnese – diversabile in carrozzina –. Il gruppo è partito da Firenze il 5 febbraio – venerdì – alle ore 6,00 ed è arrivato a Calcutta il 6 febbraio – sabato – alle ore 8,30 - ore locali.
Dopo aver assegnato a ciascuno il posto letto, ci siamo riposati e nel pomeriggio siamo andati a fare una prima esplorazione conoscitiva della città: fin da subito, come premesso nella presentazione del viaggio, è iniziata la conoscenza/approccio a: gli odori, il caos, il rumore, e chi ne ha più ne metta, di una Calcutta tutta da scoprire.
La domenica abbiamo visitato il Tempio di Kalì e il centro di Kaligat, dove ci sono terminali di tubercolosi divisi in uomini e donne, sdraiati su materassini con la speranza di una morte più dignitosa e di una guarigione e ritornare nel caos di Calcutta….forse per poi tornare di nuovo!!!!!
Lunedì mattina il gruppo di 12 persone, formato da Antonio – Roberta – Maria Grazia – Sergio –Valeria – Aurelio (Elio) – Maria Santina – Marisa – Silvana – Paolo – Deodora – Teresa - si è recato C/O Kamarchowki, Medinipur – a circa 150 km. di distanza da Calcutta – 6 ore di Pulman - per una verifica di progetti in alcuni villaggi limitrofi seguiti da Fr. Antony.
Eravamo alloggiati nel Centro Diocesano di Kamarchowki, dove era possibile lavarsi, difficoltoso fare la doccia e dove la luce veniva e andava.
Abbiamo avuto nelle serate limpide di vedere un cielo stellato che da tanto tempo, tanti non avevano visto; questo grazie proprio alla mancanza di luce e all’aria pulita.
Nei quattro giorni successivi il gruppo ha visitato i villaggi di: Lunedì pomeriggio abbiamo visitato il villaggio di Babuigeria: un villaggio giovane dove Fr. Antony da circa tre anni va a dire la Messa la domenica mattina. Ci sono 8 famiglie cristiane e circa 60 bambini che frequentano abitualmente e quotidianamente il centro, dove una Suora si reca a giorni alterni e promuove catechesi, insegna piccoli lavori manuali alle donne. C’è anche un ragazzo che frequenta ormai la secondary school e come capo dei giovani della parrocchia dà una mano alla Suora e a Fr. Antony, facendo corsi di insegnamento ai bambini più piccoli.
Nel 2008 è stato costruito una piccola struttura in muratura costituita da tre piccole stanze dove alloggiano tre suore, e una sala polivalente che viene utilizzata per dire la messa, fare scuola ai bambini, centro ritrovo della comunità, ecc. Nel 2009 sono stati costruiti i bagni e le docce esterni, inoltre sono stati installati i pannelli solari per produrre e immagazzinare energia per poter tenere acceso la sera quattro lampadine – Progetto sponsorizzato da Valeria e Elio -. Quest’anno da parte di Fr. Anthony ci è stato chiesto il finanziamento per la costruzione di una Cucina, che abbiamo sponsorizzato. (Spesa di circa € 2.000,00).
Martedì mattina dopo colazione ci siamo recati a trovare un amico di Fr. Anthony nel villaggio di Salboni, - Fr. Peter – dove ci sono 65 bambini che dormono nell’ostello e poi frequentano la scuola statale; nel villaggio ci sono circa 300 famiglie cristiane. Poi abbiamo continuato per il villaggio di Sindurmury – ci sono 60 famiglie cristiane e alcuni bambini vanno a scuola nell’ostello di Kamarchowki - per festeggiare e mangiare con la gente del villaggio.
Accompagnati da alcuni bambini abbiamo visitato alcune case del villaggio, dopodichè siamo tornati in prossimità del loggiato che circonda la nuova Chiesa costruita nel 2009, dove ci hanno fatto l’accoglienza con il lavaggio dei piedi da parte di alcune ragazze - nel piatto in cui ci mangiano seguito da unzione con olio profumato -, per poi procedere a ballare e danzare con tutte le donne e ragazze, accompagnate da una “band” che suonava musiche tipiche indiane/tribali.
Nel pomeriggio ci siamo recati a Rangamatia: villaggio dove nei cinque anni precedenti con un contributo totale di € 3.000,00, abbiamo permesso di poter costruire ex novo e ristrutturare alcuni locali, che oggi possono accogliere una Chiesa, un ostello per le Suore e i bambini, una cucina, docce e bagni, una vasca di raccolta acqua e per lavare tutto – abiti, bambini, suore, mucche -, e dare così la possibilità a circa 150 bambini di villaggi limitrofi – distanti circa 10-15 km. – di pernottare lì, raggiungere e frequentare al mattino la scuola statale, e nel tardo pomeriggio fare un dopo scuola per poter fare sia i compiti, sia essere rimessi a pari studio degli altri – per chi rimane un po’ indietro per minori attitudini di apprendimento -; le classi sono infatti numerose – 60-70 bambini - e gli insegnanti non possono seguire chi rimane indietro!!!
Al nostro arrivo i bambini ci hanno accolto con il benvenuto indiano consueto: lavaggio dei piedi, canti, danze e consegna di un mazzolino di fiori del loro giardino e aiuole, da loro confezionato con cura, e poi dopo aver varcato la timidezza, abbiamo giocato con loro semplicemente a correre e cercare di far prigioniero un bambini/a che usciva dal riquadro segnato per terra per raggiungerne un altro dalla parte opposta.
Ad un tratto però “il mago Sergio” ha tirato fuori dal “suo cappello magico” dei palloncini colorati: li abbiamo gonfiati e consegnati ad alcune bambine ed abbiamo iniziato a giocare tutti insieme, scatenando un allegro arcobaleno fino all’imbrunire, quando siamo dovuti tornare alla Missione di Kamarchowki, con grande rammarico ma anche tanta allegria nel cuore, da parte di tutti.
Mercoledì mattina dopo colazione ci siamo recati nel villaggio di Kamarmouli, dove cinque anni fa con l’offerta di € 1.500,00, abbiamo dato la possibilità di ristrutturare un fabbricato di fango, donato dal Capo del Villaggio a Fr. Anthony, per poter permettere di organizzare un centro polivalente e di ritrovo per tutte le attività – scuola, catechesi, ecc. -. Ci sono circa 60 bambini e quest’anno abbiamo sponsorizzato due insegnanti che seguiranno nel doposcuola i bambini, per permettere loro di sostenere e superare l’esame della scuola statale.
Al nostro arrivo i bambini ci hanno accolto con il benvenuto indiano consueto: lavaggio dei piedi, canti, danze e consegna di un mazzolino di fiori del loro giardino/orto; dopo aver visitato e parlato con il capo del villaggio della volontà di aiutare i bambini a studiare e superare al meglio l’esame di stato, ci siamo diretti verso il villaggio di Keshiapata e Kearchand.
Il villaggio di Kearchand – Rombonia – Midnapur - dove 6 Suore di S.Anna con responsabile Sr. Canosa e Fr. Joakin, gestiscono un piccolo Shanti Shishu Bhavan, con circa 15-20 bambini che vengono lasciati lì da ragazze-madri che non possono economicamente e/o motivi familiari, mantenere il bambino; poco lontano da questo centro, abbiamo visitato l’ospedale di malati di tubercolosi gestito da 5 Suore di S. Anna dove ci sono due reparti con 50 uomini e 65 donne ricoverate per curarsi e tornare poi a vivere e lavorare nelle proprie famiglie.
Lungo la strada di ritorno, ci siamo fermati a visitare la scuola di LITTLE FLOWEAR a Keachapata, gestita da 3 Suore di S. Anna, dove ci sono 28 bambine che frequentano la “Primary School”, all’interno dell’ostello, e la “Secondary School” statale poco lontana, ma per non fare 10-15 km. per andare e tornare a casa tutti i giorni – a piedi - dormono lì; quest’anno abbiamo sponsorizzato 8 bambine per l’intero anno scolastico.
Nella serata di ritorno alla Missione di Kamarchowki, abbiamo partecipato al “benvenuto” da parte dei bambini – circa 90 – che dormono nell’ostello della Missione stessa. Giovedì mattina dopo la colazione ci siamo recati al villaggio di Deubadanga, per partecipare con la gente del villaggio alla Celebrazione della Messa per la ricorrenza dell’Apparizione della Madonna di Loudes.
Dopo la celebrazione, ci siamo recati all’interno del villaggio, dove abbiamo ricevuto il consueto cerimoniale di benvenuto con il lavaggio dei piedi, da parte di due ragazze giovani, dopodichè sono iniziati i balli tribali, che ci hanno coinvolto fino al momento del pranzo: una volta accomodati all’interno di una casa di fango e messosi a sedere per terra e/o sedie, ci hanno distribuito un piatto unico di riso-verdure-carne speziato, che ci siamo apprestati a mangiare con le mani “all’indiana”.
Nel pomeriggio di ritorno alla Missione, ci siamo fermati presso il villaggio di Panchiar, dove stanno costruendo la nuova chiesa-centro polivalente per tutta la comunità cristiana. Per terminare la costruzione della chiesa, in maggior parte sponsorizzata da una Associazione del Canada per circa Rs. 2.700.000 (€ 45.000,00), abbiamo finanziato € 1.000,00.
Dopo essersi riposati e rinfrescati dal viaggio, verso le 5,00 ci siamo recati dalle Suore poco lontane dalla Missione, per poter apprezzare l’accoglienza e saluti da parte delle bambine – circa 60 -, che dormono lì dalle suore, ma frequentano la scuola presso la Missione di Kamarchowki.
Verso le 8,00, ci siamo recati a cena da Fr. Peter nel villaggio di Salboni.
Venerdì mattina, ci siamo alzati presto, e dopo aver fatto colazione, salutato i bambini, con due jeep siamo rientrati a Kolkata.
Il sabato e la Domenica abbiamo fatto servizio nei Centri di Madre Teresa a Kolkata, e durante le ore non impegnati, a gruppi abbiamo visitato templi e mercatini per acquisti vari.
Lunedì 15, con il secondo gruppo formato da Antonio – Roberta – Paola – Valerio – Angela – Lapo – Maria Teresa – Paolo – Maria – Agnese – Cecilia – Sandra, siamo partiti per Burdwan per incontrare Fr. Wilson e visitare alcuni villaggi della sua Diocesi.
Nella tarda mattinata siamo arrivati a Burdwan, dove siamo stati ricevuti da Fr. Wilson e una collaboratrice del Seva Kandra Center, e invitati ad una presentazione del loro Progetto per l’Istruzione in tutta la Diocesi. Dopo pranzo Fr. Wilson ci ha accompagnato al villaggio di Sahebdanga: un villaggio a 180 km a Nord-Ovest di Calcutta, di tribù Santali; la gran parte sono analfabeti e la loro sopravvivenza è legata al lavoro quotidiano nei campi e nelle risaie. A scuola va la prima generazione di alunni, e nel villaggio lo studio non è ancora ben visto, ed anche quelli che vanno a scuola sono discontinui.
Anche la lingua usata a scuola, il Bengali, non aiuta, perché la lingua madre è il Santali e così essi devono competere con i bambini bengalesi, e tra loro vi è una forte disparità. Per rimediare a questa situazione la Diocesi di Asansol ha realizzato e gestisce 12 asili. Qui il bambino è incoraggiato e motivato a imparare il bengali in modo sistematico, così da essere uguali con il bambino bengalese.
A Sahebdanga al momento ci sono 135 bambini nell’ostello-asilo, di questi 43 vanno alla scuola media. Negli anni precedenti – 2007-2008 – in gran parte Cristiano, poi Agata Smeralda e Paolo, hanno dato un aiuto a questo villaggio: sono stati sponsorizzati la costruzione di una cucina con il piazzale antistante, di un pozzo per approvvigionamento di acqua con la vasca circostante per lavare panni, vettovagliamento, vestiti e dove gli stessi bambini-e giornalmente si lavano, oltre all’acquisto e fornitura di banchi di scuola, panche, scrivanie, armadietti e divise scolastiche, per permettere una migliore organizzazione dello studio e materiale didattico.
Anno scorso avevamo lasciato i soldi per la costruzione delle docce per le bambine che abbiamo trovato in parte realizzate: deve essere terminato infatti la costruzione della copertura e la distribuzione delle tubazioni per le docce.
Al nostro arrivo i bambini-e incolonnati su due file, ci hanno accolto con canti e danze, facendoci entrare all’interno della sala polivalente dell’ ostello: noi ci siamo messi a sedere sulle panche, mentre tutti i bambini si sono messi a sedere in terra, poi un gruppetto di bambini è entrato e venendo verso di noi, hanno consegnato a ciascuno un mazzolino di fiori da loro stessi confezionato; dopo sono continuate scenette, danze e canti da parte dei bambini.
Alla fine è toccato anche a noi cantare una canzone in italiano –“nella vecchia fattoria…” -, e poi tutti insieme abbiamo continuato a danzare: una bambina si è presa Agnese e al centro della stanza ha ballato con lei, facendola girare, girare, girare….
Verso le 8,00 abbiamo cenato e poi le donne sono rimaste a dormire con le suore, mentre noi maschietti siamo andati a dormire dal prete poco distante.
La mattina seguente – martedì 16 – con Fr. Wilson siamo andati a visitare il villaggio di Chetana: anno scorso avevamo fatto un sopralluogo in mezzo ad un campo e quest’anno abbiamo trovato costruito e terminato il primo piano del nuovo ostello e i lavori in corso per il secondo piano: dal canto nostro anno scorso avevamo lasciato i soldi per l’acquisto del gruppo elettrogeno, necessario sia per la costruzione, sia per l’energia elettrica all’interno del fabbricato.
All’interno di una classe abbiamo trovato i 25 banchi-scuola con la scritta “dono di Di Renzone Nicola e Zoppi Camilla”, sponsorizzati nel 2008 e già anno scorso realizzati e utilizzati momentaneamente all’interno della struttura di Talit: ho scaricato la carrozzina e portato subito Agnese all’interno dell’aula, che al vedere i banchi con la scritta dei suoi amici, si è emozionata, ma contemporaneamente contentissima, infatti qualche anno fa era stata testimone nel matrimonio, ora si trovava testimone di un’altra realtà sempre con protagonisti i suoi amici.
Dopo aver fatto alcune foto a sedere nei banchi, siamo rimontati sulle jeep e recatosi a visitare , poco distante, il sanatorio per malati di tubercolosi, costruito con la sponsorizzazione di due famiglie italiane con l’Associazione Balobhasa di Pisa. Dopo pranzo abbiamo raggiunto l’ostello nel villaggio di Balidanga, gestito da 6 suore, dove ci sono circa 120 bambini-e: come di consuetudine siamo stati ricevuti con canti e danze e la consegna di un mazzolino di fiori, quale segno di benvenuto.
Dopo un po’ gli stessi bambini-e ci hanno coinvolto a partecipare con loro a danze e balli tipiche tribali, nel piazzale antistante: anche qui due ragazze un po’ più grandi hanno fatto “prigioniera” Agnese facendola girare nel piazzale a ritmo di musica, contente di poter spingere la carrozzina: gli si leggeva negli occhi lucenti e nel sorriso.
Dopo qualche ora, causa anche della pioggia – menomale perché non ce la facevamo più di ballare e giocare con bambini-e che invece avevano sempre la forza di muoversi e divertirsi -, ci siamo ritirati, riposato un po’ e poi siamo andati a cena.
L’indomani mattina – mercoledì 17 – ci siamo alzati e sempre accompagnati da Fr. Wilson siamo andati in un villaggio non molto distante da Talit, dove abbiamo celebrato la messa delle ceneri con tutti gli abitanti cristiani del villaggio stesso.
Siamo poi rientrati per pranzo – alcuni hanno fatto digiuno per le ceneri – a Talit e poi verso le 15,00 siamo ripartiti per far ritorno a Kolkata.
I giorni successivi alcuni hanno fatto servizio presso i Centri di Madre Teresa, altri che erano stati fuori nei villaggi, hanno colto l’occasione per poter visitare monumenti e fare qualche acquisto al New Market e/o negozi nei dintorni.
Lunedì 22 febbraio alle ore 5,00 locali – 24,30 italiane – ci siamo alzati per recarsi all’aeroporto di Kolkata e far ritorno, arrivando a Firenze alle 24,45: una bella tirata!!!!!!!
Nel complesso anche quest’anno abbiamo portato in India il nostro contributo, (€ 26.225,00) o meglio ho riportato il contributo di tante, tante, tante persone generose che come “piccole gocce” da ogni parte dell’Italia hanno confluito nell’oceano – l’India -, ma come dice Madre Teresa “quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano, ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe”.
In questi anni, siamo riusciti a coinvolgere e sensibilizzare sempre più persone, e contiamo di farlo ancora nel futuro: “una mano seppur piccola che sia, lascia sempre un suo segno”, quindi grazie a tutti per il contributo umano e non solo, donato quest’anno.
Un grazie grande, grande, permettetemi di farlo a Lorenzo, a sua nonna e ai suoi amici che da un anno a questa parte, presso l’ex cinema Martinelli a Borgo San Lorenzo, tengono aperto un mercatino dell’usato – abbigliamento, stoviglie, materiale per la casa, oggettistica di ogni genere – a prezzi bassissimi: il loro contributo è duplice, sono punto di riferimento di famiglie che devono disfarsi di oggetti non più a loro necessari, che vengono acquistati da persone con basso reddito e contemporaneamente tale ricavato – quest’anno è ammontato a € 5.000,00 -, contribuisce a portare beneficio per dare da mangiare e fare la divisa scolastica a 150 bambini della Missione di Kamarchowki, per tutto l’anno 2010.
In ultimo ricordo a tutti che sono state definite le date per i prossimi pranzi indiani: 25 giugno e 28 ottobre 2010 presso i locali di “ELEN CLUB” a Ronta – Borgo San Lorenzo -: prego di diffondere l’evento a più persone possibili in modo da aumentare, come detto sopra, le “gocce nell’oceano”.
Borgo San Lorenzo 10 marzo 2010
Antonio D’Alessandro