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Il Granduca e la Principessa. Matrimonio tutto particolare a Ronta nel 1608

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Il Granduca e la Principessa. Matrimonio tutto particolare a Ronta nel 1608 Il Granduca e la Principessa. Matrimonio tutto particolare a Ronta nel 1608 © n.c.
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Dallo studioso di storia, e appassionato conoscitore del Mugello, Pier Tommaso Messeri, riceviamo e pubblichiamo questa nota sulla storia della frazione di Ronta. Ricordando che proprio il matrimonio tra Cosimo  II e Maria Maddalena d'Austria viene celebrato ogni anno dal Gruppo del Corteo Storico di Ronta nell'ambito della Festa di San Michele:

Il paese di Ronta posto ai piedi degli Appennini e adagiato lungo la via “maestra” Faentina nei secoli ha visto il passaggio di un innumerevole numero di persone , ma al contrario di altre località sicuramente più grandi ed importanti può vantare nella sua storia degli “incontri granducali”.

Proprio nell’antica Badia centro non solo spirituale della comunità,  nel 1608 all’epoca dell’ Abate Vincenzo Buini si tenne all’interno delle sale più grandi e  accoglienti un pantagruelico banchetto in onore di due novelli sposi di eccezione, si festeggiò infatti l’unione di Cosimo de Medici figlio di Ferdinando I Granduca di Toscana e di Maria Maddalena figlia dell’Arciduca d’Austria.

La giovane Arciduchessa dopo essersi sposata per procura per mezzo di Paolo Orsini a Settembre a Gratz con Cosimo de Medici, partì alla volta di Firenze  e dopo essersi imbarcata in un legno veneziano assieme ad alcuni  dignitari di corte  arrivò a Ravenna dove ad attenderla ci fu Don Antonio de Medici che la scortò fino a Marradi paese nel quale ricevette i primi festosi saluti della Toscana. Dopo aver varcato il passo della Colla arrivò finalmente a Ronta dove avvenne il suo primo incontro con Cosimo (futuro Cosimo II).

I preparativi precedenti al fausto evento durarono settimane, furono portati e dati in ricovero ad alcune famiglie coloniche del luogo numerosi capi di bestiame vivi:  polli, anatre, conigli e pecore  furono destinati all’ ingrasso per essere serviti  nello sfarzoso  banchetto che coinvolse oltre a molte delle personalità più in vista del Granducato  anche parte del popolo rontese che vide con i propri occhi il lusso della casa regnante.

Da quanto l’avvenimento fu memorabile si decise di porre una lapide nella sala dello sposalizio nella Badia di Ronta così da perpetuare la memoria ai posteri, questo ricordo lapideo è rimasto  li fino al 1720.

Non passarono molti anni quando nel  1616 Cosimo II in ritorno da un pellegrinaggio compiuto assieme al fratello cardinale Carlo si fermò  sempre alla Badia di Ronta, questa volta per meno tempo a salutare l’Abate e le massime famiglie del paese.

Ma ci sono altre due visite poco riportate dalle cronache e ricordate  anch’esse da una lapide posta nella odierna villa Liccioli al Poggio, un tempo villa dei Pananti. In un antico  libro manoscritto intitolato : << Vari ricordi relativi all’albero genealogico dell’antica famiglia Pananti di Ronta >> si racconta di come nel  1688 proveniente dalla  Germania  Violante Beatrice  figlia del Duca di Baviera promessa sposa al  principe Ferdinando, lo sfortunato figlio primogenito del Granduca Cosimo III , passò dal Mugello e dopo aver sostato a Firenzuola accompagnata dal futuro Granduca Gian Gastone, alla volta di Firenze, si trattenne un poco a San Piero a Sieve dove furono presentati alle loro altezze serenissime vari esponenti delle famiglie magnatizie ed agiate del comprensorio, tra le quali alcune rontesi come i Buini, Martini, Magnani e Pananti.

Quest’ultima antichissima e facoltosa famiglia abitante a Ronta da generazioni fu per secoli proprietaria, essendo divisa in due rami di due belle e grandi ville una al Poggio e una verso Rio Morto. E proprio nella villa al Poggio  come testimonia un vecchio appunto scritto in stile settecentesco da Bastiano di Lorenzo Pananti : << L’ undici Ottobre 1706 la Serenissima Violante Beatrice consorte del serenissimo Gran Principe Ferdinando dé Medici , passando da Ronta  per recarsi alla volta di Faenza volle fermarsi nel nostro paese e a  complimentare alla Serenissima Elettrice di Baviera fu a cena ed albergò in casa Pananti, detta principessa aveva come Dame la Signora Marchesa Gerini, la Marchesa Bagnesi la Marchesa moglie del Senatore Gondi e altre illustri Signore, in tutto un seguito di cento persone che furono alloggiate parte in casa del Signor  Michele Martini e parte  nell’ospizio degli Angeli al Poggio >> 

La  illustre nuora del Granduca si trovò così bene nella tranquilla Ronta che volle tornare nel 1715 come è scritto:

<< Il trentuno Aprile 1715 parte da Firenze la Serenissima Violante Beatrice Gran Principessa di Toscana per recarsi dalla Beata Vergine dei Tre Fiumi presso Ronta e arrivò alle ore undici di sera e alloggiò in casa Pananti con un  seguito di quattro nobili Dame tra le quali la Contessa Pecori e un vario numero di persone che trovarono alloggio sia in casa Martini che all’ospizio degli Angeli>>  

Furono giorni di spensieratezza e di gioia per la Principessa, che apprezzò l’amenità del luogo e i bei paesaggi, gradì l’accoglienza e la compagnia delle famiglie rontesi e più di una volta dalle finestre salutò il popolo paesano.

Proprio in quei giorni la Principessa volle fare un altro omaggio al paese e in particolare alla famiglia Pananti, infatti volle essere la madrina di battesimo della piccola neonata figlia dell’illustrissimo Alfiere Sig. Bastiano Pananti e di Maria Clarice Magnani sua moglie, al quale fu imposto chiaramente… il nome Violante.

Di li a pochi anni la famiglia Medici con Gian Gastone sarebbe finita, e il trono di Toscana sarebbe passato ad una dinastia straniera, ma questa è un’ altra storia.

Nell'immagine (in alto): Cosimo II e Maria Maddalena d'Austria

 

 

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