Ad appena un mese dalle amministrative 2019 abbiamo pensato di fare una breve intervista ad Emanuele Piani, candidato vincitore e, adesso nuovo primo cittadino di San Godenzo. 1-Ad 1 mese dalla tua vittoria ti sei fatto un’idea di cosa ti aspetterà come sindaco di un piccolo paese come San Godenzo? Quali le difficoltà maggiori? "Non è semplice farsela in un periodo breve come quello di un mese. E’ stato però un bell’inizio in cui ho conosciuto le persone con cui dovrò lavorare e ho avuto i primi impegni istituzionali. Essere sindaco in un piccolo comune apparentemente può sembrare un ruolo meno impegnativo rispetto a quello svolto in un grande comune. Le difficoltà invece sono e saranno molte, a partire dalla gestione delle risorse, proporzionate rispetto agli abitanti ma non proporzionate rispetto al territorio da gestire. Nel nostro caso circa 100 km quadrati prettamente montani, un paesaggio aspro e con diverse peculiarità". 2-Un punto importante che ha giocato a tuo favore nelle amministrative 2019 è stato essere stato a capo del comitato ‘NO FUSIONE’ con il vicino comune di Dicomano. Quali sono le tue motivazioni che ti portano a pensare sia giusto restare un’identità separata? "Io non sono contrario alla fusione di per sé. Se si parla di fusione tra due comuni, i vantaggi sono molti laddove ci sono territori, esigenze e particolarità comuni. Pensiamo al caso tra San Piero e Scarperia nel Mugello. Quello che mi ha portato a capo di un comitato ‘No fusione’ è stato ed è tutt’ora, credere che San Godenzo abbia delle caratteristiche e delle peculiarità totalmente diverse rispetto a Dicomano. Ci sono aspetti che ci legano fortemente: pensiamo al trasporto pubblico e all’accesso alla stazione ferroviaria. Ma siamo due realtà totalmente diverse. Il nostro comune ha molte case sparse sul territorio in punti molto isolati. Ci sono frazioni che distano 25 minuti dal centro amministrativo di San Godenzo; la fusione avrebbe significato isolare questi posti e i suoi abitanti ancora di più. In generale ritengo che i comuni montani non debbano fondersi se non con altri comuni montani soprattutto per mantenere il loro tipo di ‘vocazione’, nel nostro caso prettamente turistica, di piccola comunità di abitanti. Noi siamo 1100 abitanti, Dicomano conta circa 6000 abitanti, sarebbe stato come diventare un’ennesima frazione del comune. Infine, a mio avviso, le leggi anche statali non davano tutte quelle garanzie di sviluppo e tutela che riteniamo siano importanti per mantenere viva la nostra identità. 3-Quali sono i punti di continuità, se ci sono, con la precedente amministrazione? "Non siamo in continuità politica ma in continuità amministrativa perché le esigenze sono le stesse di due mesi fa. Le scelte che verranno fatte forse saranno diverse. Nel nostro territorio c’è bisogno di cose nuove ma io non penso che quello che è stato fatto fino ad ora sia stato sbagliato". 4-Quali sono gli aspetti principali su cui vorrai puntare in questi 5 anni? "Il primo obiettivo è quello di dare stabilità dal punto di vista finanziario al nostro bilancio. Abbiamo ereditato una gestione di servizi completamente legata all’Unione dei Comuni. La scelta fatta sei anni fa, ha portato a condividere tutto il personale e la gestione dei servizi dei due comuni Londa e San Godenzo. Cosi sono abbassati i costi del personali. Questi due comuni hanno creduto più di tutti all’Unione di Comuni. Il nostro bilancio e le spese correnti sono quindi in gestione a livello di Unione e la prima cosa sarà stabilizzare il nostro rapporto con l’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve. Poi abbiamo intenzione di puntare tanto sull’aspetto turistico. Sotto ogni punto di vista: turismo classico, sportivo, turismo lento e gastronomico". 5-Avete già iniziato a dividervi i compiti? "E’ stata la prima cosa fatta in campagna elettorale. Anzi, posso dirti che abbiamo costituito la lista finalizzata a creare già il gruppo di lavoro. Ha preso forma sulla base della predisposizione che ognuno di noi ha a livello personale. Chi ha esperienze sui tributi e bilancio; chi nella scuola. C’è chi invece si è reso disponibile per sfruttare le proprie competenze in ambito gestione dei rifiuti e altro. Oltre al sindaco e agli assessori, anche i consiglieri sono e saranno impegnati su particolari settori. Non è stato puramente un aspetto elettorale ma abbiamo fin da subito cercato di dare una copertura sui temi i da prendere in mano". 6-Come pensi di interagire con le varie frazioni del paese? Con i giovani pensi sia importante trovare un modo per coinvolgerli nelle associazioni del paese? "Aumentare consapevolezza e partecipazione dei cittadini è la parola chiave, proprio perché siamo un comune piccolo. Vogliamo istituire una consulta di giovani, di chi in futuro dovrà conoscere e condividere le scelte dell’amministrazione e dare più voce a quelle forme associative già presenti sul territorio come il Comunello di Casale. Questo non significa che non ci prenderemo le nostre responsabilità, anzi. A questa sarà aggiunto il piacere di coinvolgere e condividere progettualità. Per me, l’unica maniera di amministrare è fare partire le idee dal basso e avere la più ampia partecipazione. Noi vogliamo condividere con le persone e poi arrivare a fare la scelta migliore. In un comune grande sarebbe più difficile, nel nostro è fattibile. Io penso che riuscire a farlo sia sinonimo di chiarezza e trasparenza, alla base di una buona amministrazione. Riattivare un dialogo con le associazioni e il nuovo progetto della consulta dei giovani sono in programma per fine estate, con l’obiettivo di partire prima della fine dell’anno. Voglio parlare anche con chi sceglie di tornare a vivere a San Godenzo. E’ nostro interesse far partecipare tutti al processo di sviluppo del nostro territorio". 7-Con le attività produttive che tipo di rapporto pensi di instaurare? "Nel nostro comune le attività produttive sono dei servizi fondamentali. Nella bottega di generi alimentari si possono trovare libri, quaderni. Le attività produttive nel nostro territorio sono le prime che lottano contro lo spopolamento del comune, io li considero dei ‘presidi sociali’. L’amministrazione comunale deve lavorarci al fianco. Abbiamo quindi pensato di aprire uno sportello per le aziende, aperto come un ufficio ma gestito da nostri consiglieri, per promuovere le nostre attività come se fossero i nostri ‘fiori all’occhiello’". 8-In campagna elettorale avete parlato di rilancio del turismo e valorizzazione dei prodotti locali. Ci puoi dire qualcosa in più sui vostri programmi? "I nostri prodotti tipici sono il volano per sviluppare il territorio, noi vogliamo valorizzarli nell’aspetto produttivo interconnesso con tutta la vita del paese, come unica identità produttiva e sociale, d’importanza territoriale. A livello turistico stiamo anche lavorando per creare strumenti promotori di eventi importanti. In particolare: la ricorrenza dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri e il ricordo dei seicento anni della morte di Andrea del Castagno. Inoltre siamo in contatto con l’Ente Parco Nazionale per dare un’accelera sulla promozione. Presentandosi in maniera unita garantiremo più sviluppo al territorio". 9-La scuola, fiore all’occhiello del comune, che attenzione riceverà da parte della nuova amministrazione? "La scuola senza zaino è un progetto nato per portare più iscritti nelle nostre classi, per dare ragione di esistere alla scuola di San Godenzo. E’ stato un successo. Io lo definisco ‘un vero e proprio motore inverso’ che ha portato ad invertire il trasporto di persone verso il nostro comune. A fronte di un progetto educativo di qualità abbiamo adesso un numero massimo di 102 bambini (fra parentali e frequentanti) nella nostra scuola primaria, molti provenienti dai comuni vicini come Vicchio e Rufina. Questo è un dato importante se si legge in termini di progettualità, ci dice quello a cui le persone danno importanza. Nessuno lo avrebbe detto 10 anni fa. E’ un esempio da consolidare e trasferire su altri tipi di idee. Per il momento, abbiamo l’interesse ad ampliare il servizio di giocanido 1,2,3 e sviluppare altri progetti educativi che spaziano dai temi sul cambiamento climatico, all’alimentazione; interesse per l’educazione ambientale; percorsi che coinvolgono anche i genitori". 10-In campagna elettorale avete parlato di un Cooperativa di Comunità. In che cosa consiste questo progetto? "La Cooperativa di Comunità è uno strumento che, per un paese di pochi abitanti, potrebbe aumentare servizi e dare opportunità lavorative. Obiettivo difficile e ambizioso ma ci stiamo lavorando con la convinzione che possa portare davvero a creare posti di lavoro legati ai settori su cui siamo in difficoltà, come il trasporto pubblico e la valorizzazione dei prodotti locali. Speriamo di essere pronti per partire nei primi mesi del 2020. Abbiamo molte aspettative. Sulla promozione del territorio occorre alzare l’asticella attraverso la promozione turistica che passi dalla Cooperativa di Comunità; da un’agenzia di turismo capace di progettare eventi turistici, non un semplice punto informativo. San Godenzo è importante e citato più volte nella storia di Dante Alighieri. Nel nostro comune si è svolto il convegno degli esuli fiorentini; si trovano l’Acquacheta e il Monte Falterona, entrambi citati nella Divina Commedia. Infine il misterioso ‘Ponte del Cicaleto’ dove, dal punto di vista metaforico, ebbe inizio la Divina Commedia e l’entrata nella ‘selva oscura’". Lisa Baroncelli