Ci sono storie che vanno oltre il risultato sportivo. Quella della Pallanuoto Mugello, al suo secondo esordio in Serie C, è una di queste. La loro vittoria per 12-2 contro la President Bologna non è solo un numero su un tabellone: è il grido di una squadra che ha trasformato l’assenza di una piscina in due anni di sacrifici in una lezione di resilienza e spirito di gruppo. In uno sport che vive d’acqua, loro hanno imparato a nuotare controcorrente.
Un inizio carico di promesse
La cornice è quella della piscina di Colle Val d’Elsa, ma è l’atmosfera a rendere speciale il momento. L’aria era satura di aspettative e un pizzico di incredulità. Di fronte ai rossoazzurri c’era la President Bologna, una squadra che ha calcato il palcoscenico della Serie A2 fino a pochi mesi fa. Apparivano come giganti di un’altra era, scesi nella Serie C per questioni economiche, ma con il peso della loro storia.
Eppure, la Pallanuoto Mugello non si è fatta intimorire. Il primo gol di Matteo Goldin è stato come il primo passo di un bambino che scopre di poter correre: insicuro all’inizio, poi inarrestabile. Subito dopo, Tommaso Pini ha firmato il raddoppio, accendendo le speranze sugli spalti. Quando la President Bologna ha avuto l’occasione di accorciare le distanze con un rigore, il portiere Rubini ha messo le mani sul pallone e sui dubbi. Parare quel tiro non è stato solo un gesto tecnico, ma un manifesto: “Noi ci siamo.”
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