"C'è stato un tempo in cui il quartiere dell'Isolotto a Firenze è stato al centro dell'attenzione mondiale. La contestazione del 68 si è estesa alla chiesa e un'intera comunità che aveva praticato le idee del concilio Vaticano II per una chiesa senza potere , viene estromessa dal vescovo. Prende vita cosi nella piazza una realtà comunitaria, orizzontale, aperta agli ultimi e attenta alle disuguaglianze che continua fino ad oggi"
Si presenta cosi, sul libretto distribuito al pubblico "Le chiavi di una storia - la comunità dell'Isolotto" il docu-film di Federico Micali in concorso al Festival dei Popoli e presentato domenica in un Teatro Della Compagnia completamente esaurito.
La storia del quartiere satellite e dei problemi con i servizi , la costruzione della chiesa e l'arrivo di quel prete nato a Borgo san Lorenzo. Quel Prete che andava a vedere la televisione alla casa del popolo facendo infuriare i democristiani dell'epoca, don Mazzi o solo Enzo come lo chiamavano quelli che lo conoscevano, era fatto cosi.
L'idea di una chiesa che pensasse ai bisogni del popolo l'aveva reso amico di tutti, anche di quelli che in chiesa non ci avrebbero mai messo piede.
Il film di Micali è bello e l'essere riuscito a scovare brani filmati originali gli ha permesso di confezionare un'opera interessante quanto godibile..
La storia della comunità dell'Isolotto nei racconti di quelli che insieme a Enzo Mazzi e Sergio Gomiti la videro nascere e che l'hanno accompagnata fino ad oggi, mischiati a reperti storici bellissimi.
Il conflitto con la chiesa, le idee innovative come quella di creare una vera casa-famiglia all'interno della chiesa fino all'allontanamento.
Il racconto di quando dovettero riconsegnare a due rappresentati della curia le chiavi della chiesa e tutti i fedeli che stipavano la chiesa e la piazza estrassero le loro chiavi di casa mostrandole ai due e facendole tintinnare all'unisono è commovente, cosi come lo sono moltissimi passaggi di questo gioiello di storia recente al quale, naturalmente auguriamo la vittoria del Festival.
Galleria fotografica
Una storia che ha segnato le vite di molti ed il ricordo di Enzo Mazzi e Sergio Gomiti che hanno dimostrato che non si è preti perchè ti ordina la chiesa ma perche ti designa il popolo.
Quel popolo che alla proiezione è scoppiato in un lunghissimo applauso veramente meritato.