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Libero Mugello: "Difendiamo i negozi di vicinato contro la proliferazione degli outlet"

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Libero Mugello: Difendiamo i negozi di vicinato contro la proliferazione degli outlet Libero Mugello: Difendiamo i negozi di vicinato contro la proliferazione degli outlet © n.c.
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Dalla Lista Civica Libero Mugello riceviamo e pubblichiamo la seguente nota sulla necessità di difendere i negozi dei nostri centri storici:

La nostra lista civica condivide il grido d’allarme lanciato dalla Confesercenti di Firenze sulla  proliferazione della grande distribuzione organizzata in Toscana e soprattutto in Provincia di Firenze.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di aprire in autunno un nuovo  outlet il “Fashion Village Company Store” a Reggello:  un polo da 5mila metri quadri e 32 negozi che si aggiungono ai 6000 metri di ampliamento previsti nell’outlet di Barberino di Mugello  con un aumento da 100 a 130-135 punti di vendita.

Confesercenti sostiene che vi sarà una  colata annunciata di  110 mila metri quadrati d’insediamenti della grande distribuzione nella provincia con impatto negativo per il piccolo commercio e chiede alla Regione Toscana di intervenire, mettendo in campo strumenti tecnici e giuridici per limitare la proliferazione della Gdo.

L'associazione chiede -  e anche su questo siamo d’accordo - un freno all'accorpamento delle medie superfici di vendita, e una partecipazione dell'assessorato regionale all'urbanistica alla pianificazione degli insediamenti commerciali sul territorio.

Tra l’altro a livello nazionale il calo dei clienti dei centri commerciali è costante e quindi mal si comprende la volontà di continuare  a permettere  la nascita e l’ampliamento di grandi insediamenti commerciali.

La Toscana è fatta di tanti piccoli comuni spesso con splendidi centri storici e di una agricoltura di grande qualità. Dovremmo quindi favorire anche nel Mugello i negozi vicini a casa e gli acquisti  alimentari a chilometro zero. Dovremmo aiutare il ristorantino con piatti toscani,  il negozio di abbigliamento o di tipicità, trovare soluzioni per un mercato continuativo al coperto dei prodotti locali.

Dovremmo cioè trovare finalmente il modo di dare sollievo -  con parcheggi, arredi,  contributi finalizzati, tariffe dei servizi più basse  ecc. -   a chi ha localizzato il proprio esercizio commerciale all’interno del centro abitato. In cambio questi esercizi dovranno attuare politiche di contenimento dei prezzi per incentivare il ritorno dei “consumatori”.

E’ di conseguenza più che condivisibile la richiesta di alcuni commercianti del centro storico di Borgo San Lorenzo: il centro commerciale naturale può e deve essere allargato anche alle aree limitrofe del centro storico e non solo. Infatti vanno assolutamente trovate soluzioni di tutela anche per gli esercizi presenti nelle frazioni, sinonimo di  vivacità e di aggregazione sociale.

E con l’allargamento del CCN, a tutela del piccolo commercio, è necessario discutere  nell’area mugellana del piano della  media distribuzione: non è possibile lasciare decisioni sulle aperture ai singoli comuni che spesso distano tra loro pochi chilometri.

 

 

 

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