Una rissa uno contro uno, come quelle che si vedono nel sabbione durante le partite del Calcio storico fiorentino. Peccato che quella andata in scena l'altra sera si sia svolta fra i passanti in piazza Tasso, di fronte a un noto ristorante della zona di San Frediano. Secondo quanto ricostruito, tre ex calcianti Azzurri erano seduti a uno dei tavoli del locale, quando Rolando Scarpellini, 54 anni (con un trascorso noto alle cronache), anche lui ex calciante, ma per la squadra dei Bianchi, si è avvicinato impugnando un coltello serramanico (poi ritrovato per terra).
La situazione è ben presto degenerata. Scarpellini ha cominciato a discutere con uno dei tre ex Azzurri, un albanese di 42 anni (va precisato che tutti e quattro i protagonisti della vicenda non militano più nelle fila dei colori del torneo fiorentino).
Nel giro di qualche minuto, il gruppetto si è spostato fuori dal locale. Una volta in strada è iniziato lo scontro faccia a faccia. Calci e pugni – l’ex calciante albanese sarebbe anche un campione di MMA (arti marziali miste) – di una ferocia inaudita. Uno scontro fra titani, nel quale ad avere la peggio è stato proprio Scarpellini che è finito a terra. Una lacrima di sangue gli è uscita dalla bocca.
Sul posto, chiamata dai residenti allarmati, è sopraggiunta poco dopo una volante della Polizia. Gli agenti al loro arrivo non hanno trovato l’albanese, ma solo Scarpellini che è stato soccorso e portato all’ospedale Torregalli.
Secondo le prime indiscrezioni, la prognosi sarebbe di tre costole e tre vertebre rotte, cinque punti in bocca e un ematoma in testa. I motivi che hanno fatto da detonatore alla violenta rissa rimangono per il momento ignoti.
L’ex calciante in passato è stato arrestato più volte, ed è attualmente sottoposto all’obbligo di dimora con divieto di uscire dall’abitazione dei genitori all’Isolotto durante le ore serali e notturne.
La polizia sta adesso cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto e i motivi della lite. Nell’agosto del 2018, Scarpellini è stato sottoposto a fermo per minacce aggravate, porto e detenzione illecita di armi e ricettazione, dopo aver minacciato con una pistola una collega della compagna.
Nel luglio 2021 è tornato a far parlare di sé perché, appena uscito da Sollicciano, ha aggredito un parrucchiere, tornando quindi in carcere (nel 2019 era tornato in carcere per minacce di morte a una donna). Ancora guai nell’ottobre del 2021, quando è evaso dai domiciliari