27 APR 2025
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Lo “Ius scholae” di Firenze convince gli italiani: il 68% esprime un giudizio positivo

Il sondaggio Numeria-Winpoll premia la delibera simbolica adottata dalla giunta Funaro: apprezzata anche oltre i confini toscani

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Lo “Ius scholae” approvato dalla Giunta comunale di Firenze ottiene l’approvazione della maggioranza degli italiani. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Numeria-Winpoll che ha misurato il gradimento, su scala nazionale, della recente delibera che riconosce la cittadinanza onoraria ai minorenni stranieri residenti in città da almeno cinque anni e che abbiano completato un ciclo di studi all’interno del sistema scolastico italiano.

Un’iniziativa che, pur avendo un valore simbolico, ha colpito l’opinione pubblica, toccando un tema molto sentito: l’integrazione dei giovani stranieri che crescono e si formano nel nostro Paese. Secondo i dati, il 57% degli intervistati ha espresso un giudizio molto o abbastanza positivo sull’iniziativa, mentre includendo anche i giudizi “poco positivi”, si raggiunge il 68% di gradimento complessivo.

L’approvazione risulta particolarmente alta tra gli elettori delle forze progressiste: il 93% degli elettori del Partito Democratico guarda con favore al provvedimento, così come l’88% dei simpatizzanti del Movimento 5 Stelle e il 94% di chi vota per l’Alleanza Verdi-Sinistra. Decisamente più bassa l’approvazione tra gli elettori del centrodestra, con Forza Italia al 24%, Fratelli d’Italia al 16% e la Lega al 6%.

A livello territoriale, il gradimento dello “Ius scholae” è piuttosto omogeneo in tutto il Paese, con un picco nel Sud Italia (60%) e un dato superiore alla media nazionale proprio in Toscana (62%). Anche l’analisi per fasce d’età premia la misura: i più favorevoli sono gli under 30 (59%), seguiti dagli over 65 (57%) e dalla fascia 45-65 anni (55%). Infine, le donne si mostrano più favorevoli degli uomini: 60% contro 54%.

Il sondaggio, ideato e realizzato da Numeria Srl e Winpoll Srls, rientra nelle attività di promozione della cultura del dato e vuole offrire uno strumento di analisi utile a comprendere meglio l’evoluzione dell’opinione pubblica su temi sensibili e attuali come l’inclusione e i diritti di cittadinanza.

La delibera della giunta Funaro, dunque, non passa inosservata e rilancia il dibattito nazionale su un possibile riconoscimento legale per i figli di immigrati che crescono e studiano in Italia.

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