Drammatica la notte che sta vivendo l'Alto Mugello e apocalittica quella della vicina Romagna. Fiumi esondati a Cesena, Forlì e Faenza e situazione difficile a Ravenna e Riccione. il Lamone hanno rotto gli argini anche a Brisighella mentre una frana ha isolato San Benedetto in Alpe.
Sono tre le squadre dei Vigili del Fuoco di Firenze che in questo momento stanno operando nella zona di Marradi, dove risultano diverse frane e smottamenti che ostruiscono le carreggiate. La frazione di Lutirano risulta isolata.
Sono attualmente in viaggio per l'Alto Mugello anche il gruppo GOS (Gruppo Operativo Speciale) inviato dal comando di Firenze e di Prato e aperto il COC (Centro Operativo Comunale) per il coordinamento.
Il Lamone, già esondato nelle settimane scorse ha rotto l'argine anche sul lato sinistro e anche il centro, di Faenza, stavolta, è finito sott'acqua. L'area di via Lapi è completamente allagata. In buona parte della città si registrano interruzioni di energia elettrica. Il comune rinnova l'appello a salire ai piani alti.
A Conselice c'è l'esondazione del Sillaro e si è evacuata la zona. A Faenza i fiumi Marzeno e Lamone hanno superato gli argini e l'acqua sta entrando nel centro abitato. Il Comune chiede a tutti i cittadini di andare ai piani più alti possibile, se necessario anche sui tetti. Sono in corso i soccorsi dei Vigili del fuoco.
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Come previsto da alcune ore, anche il fiume Montone è esondato a Forlì. Due i punti più critici: alla confluenza con il torrente Rabbi, dove ha allagato vaste zone del parco urbano Franco Agosto e poco distante dal ponte di Schiavonia, dove il fiume ha allagato alcune strade e reso inagibili le case ai piani terra. Circa 80 persone che abitano in quella zona sono state accolte nel punto di soccorso allestito dalla protezione civile. L'attenzione resta altissima, perché la piena del fiume, sia pure lentamente, sta continuando a salire.
La realtà ha superato le peggiori previsioni". Il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sintetizza così la situazione che sta vivendo la sua regione, soprattutto nella parte centro orientale. Sono ormai decine i fiumi che hanno tracimato o rotto gli argini, molte zone sono allagate, migliaia le persone evacuate: alcuni hanno trovato alloggio da amici o parenti che abitano ai piani alti, altri nei centri di accoglienza allestiti un po' ovunque dalla protezione civile. L'ondata di maltempo si è abbattuta violentissima fin dalla prima mattinata. L'area costiera della regione è stata quella che è andata maggiormente in sofferenza, poi, dal tardo pomeriggio alla serata, le criticità principali si sono spostate sui fiumi. È esondato il Savio a Cesena, allagando una parte della città a ridosso del centro, poi il Montone a Forlì.
Drammatica la situazione anche a Faenza, già duramente colpita nelle scorse settimane. Stavolta, però, ha ceduto l'argine del Lamone anche sul lato sinistro e l'inondazione si è riversata anche nel centro. La situazione riguarda però praticamente tutti i fiumi del Forlivese, del Cesenate, del Ravennate e di parte delle province di Bologna e di Rimini. Evacuazioni sono in corso in moltissimi centri dell'area interessata.
Sindaci, soccorritori e protezione civile stanno invitando tutte le persone che abitano lungo il corso dei fiumi a salire ai piani alti, se necessario anche sui tetti, perché nella notte si prevedono nuove esondazioni e le previsioni del tempo dicono che cadrà ancora molta pioggia, almeno fino a domani pomeriggio. Secondo le previsioni cadranno ancora 60 millimetri di pioggia che finirà tutta nei fiumi perché il terreno è già saturo d'acqua dopo l'inondazione delle scorse settimane. Anche domani, in quasi tutta l'area che va da Rimini a Bologna, le scuole saranno chiuse e la circolazione ferroviaria interrotta. In molte zone, anche quelle non colpite direttamente dalle inondazioni, ci sono interruzioni di energia elettrica. I soccorritori sono al lavoro ovunque. Gli appelli che si ripetono in queste ore invitano a mettere al primo posto la propria personale incolumità.