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Sala chirurgica a Santa Maria Nuova centralizzata per gli interventi in chemioipertermia

Più spazio nelle altre sale operatorie. Il Direttore Mari: “Risposte ai massimi livelli a tutte le patologie gravi anche nei casi rari”.

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Santa Maria Nuova Santa Maria Nuova © ufficio stampa
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Una sala chirurgica interamente riservata alla chirurgia avanzata e centralizzata a livello aziendale per eseguire interventi in chemioipertermia. Il nuovo spazio dedicato è stato messo a disposizione presso il blocco operatorio di Santa Maria Nuova.

La chemioipertermia è una tecnica all’avanguardia con cui vengono più frequentemente trattati casi di tumore ovarico, ma anche malattie neoplastiche del peritoneo.

Prevede un intervento chirurgico complesso e di lunga durata (anche fino a 12 ore) seguito da un trattamento chemioterapico somministrato con una soluzione ipertermica direttamente nella cavità peritoneale. Questa via di somministrazione permette di raggiungere più elevate concentrazioni del farmaco antitumorale a diretto contatto con la neoplasia mentre l’ipertermia accresce l’efficacia di diversi principi chemioterapici.

Ogni caso proposto per il trattamento - sottolinea Luisa Fioretto, Direttore del Dipartimento Oncologicoviene discusso dal Gruppo Oncologico Multidisciplinare dei tumori ginecologici, coordinato dall’oncologa Viviana Murgia e il ginecologo Marco Giusti ed alla paziente, sottoposta ad una attenta valutazione clinica, viene illustrata la procedura”.

Per l’individuazione della struttura più adatta a rispondere a questi obiettivi, un peso rilevante lo ha avuto la volontà di offrire al paziente un ambiente moderno e attrezzato con una tecnologia nuovissima. Le sale chirurgiche e la dotazione chirurgica di Santa Maria Nuova sono state rinnovate nel 2019.
Nei giorni scorsi presso la sala dedicata è stato eseguito con successo il primo intervento chirurgico ed è già operativo il calendario delle prossime sedute.

“È stato un percorso importante ma di grande soddisfazione – ha sottolineato il Direttore generale Asl, Ing. Valerio Mari – che ha unito alla necessità di acquisire strumentazioni tecnologiche avanzate, le attività di diversi dipartimenti, chirurgico, materno infantile, l’oncologia, quello delle professioni sanitarie e l’area tecnica per la parte strutturale degli spazi. Il funzionamento di questa sala operativa ad alta tecnologia - sottolinea Mari - prevede la realizzazione di percorsi clinici e farmacologici ben precisi che devono garantire risposte ai massimi livelli a tutte le patologie gravi anche nei casi rari. Oltre all’eccellenza delle cure dei pazienti, l’impegno è stato anche di garantire la formazione e la sicurezza del personale sanitario”.

Un valore aggiunto della centralizzazione è dato anche dalla sinergia tra i professionisti dell’oncologia di Santa Maria Nuova diretti da Fabio Lanini ed il gruppo di anestesisti, ginecologi, nefrologi e chirurghi generali – coordinati dal chirurgo Enrico Facchiano e dalla dottoressa Roberta Piccioli.

L’attività chirurgica comprende l’integrazione di figure professionali di altre strutture aziendali diverse da Santa Maria Nuova, come il chirurgo che aveva in cura il paziente – spiega Alberto Mattei, Direttore del Dipartimento materno infantile della Asl Toscana centroDell’equipe, invece, che esegue l’intervento, fa parte il gruppo oncologico di Santa Maria Nuova con gli infermieri di sala operatoria che oltre a svolgere le classiche funzioni, vengono addestrati anche all’uso della strumentazione per la chemioipertermiaMolto importante – sottolinea Mattei - è l’equipe anestesiologica dedicata che segue la paziente in terapia intensiva dove è previsto trascorra il primo periodo post-intervento chirurgico. Gli anestesisti di Santa Maria Nuova qualche volta si possono avvalere anche dell’aiuto dei nefrologi perché spesso queste tecniche comportano una tossicità della funzione renale che deve essere valutata prima e dopo l’intervento”.

La centralizzazione in un unico luogo del trattamento della chemioipertermia dà modo di ottimizzare i procedimenti chirurgici attraverso percorsi diagnostici terapeutici standardizzati. Inoltre, l’individuazione di una sala riservata a questa tipologia di interventi consente di non interferire sull’attività quotidiana di sala delle Chirurgie degli altri ospedali aziendali, scongiurando l’eventualità di variazioni sulle liste di attesa.

Questa gestione integrata tra professionisti in cui il rapporto di cura viene portato avanti da più specialisti aziendali – chiosa il Direttore delle Specialistiche Chirurgiche aziendali, Stefano Michelagnoli - non a caso avviene nella Asl Toscana centro. Tale gestione è resa possibile in una Azienda sanitaria grande come la Toscana centro, costituita da tanti presidi fra loro organizzati in rete, in cui è possibile ottenere risorse – una su tutte quella di mobilitare il personale chirurgico - che per un singolo ospedale non sarebbero fattibili”.

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