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Martina, accoltellata da ex ad Oslo sta meglio. Il padre: "ha provato a abbracciarmi'

"Il padre dell'aggressore ha chiesto vedermi per chiedere scusa".

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Martina Voce Martina Voce © facebook
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"Ci siamo visti stamattina (ieri per chi legge), mi ha sorriso, io le ho dato un bacio, lei ha provato ad abbracciarmi: è lucida, prova a parlare ma non può perché è stata tracheotomizzata. Rispetto a quando siamo arrivati ha fatto un salto, in tre giorni, importantissimo. Ha subito quattro interventi, è uno scricciolino, ma è forte e, anche in questo momento, mi sta mostrando la sua maturità".

A parlare è l'avvocato Carlo Voce, padre di Martina, la 21enne fiorentina accoltellata a Oslo dall'ex fidanzato, Mohit Kumar, informatico norvegese di 24 anni di origine indiana (articolo qui).
Ieri, Carlo Voce è andato a trovare la figlia in ospedale, dove oggi è previsto che la visiti anche Luna, la sorellina: "Ce lo hanno consigliato i medici, sia per la piccola che per Martina".

A Oslo sono presenti anche la madre della 21enne, la nonna materna e la madre di Luna. È invece ripartito lo zio Antonio Voce, non prima di aver fatto visita a Martina.
Secondo quanto riferisce il padre, oggi Martina sarà operata alla mano sinistra, la più danneggiata. La prossima settimana dovrebbero rimuoverle "tutto" e risvegliarla completamente. Carlo spiega che "stanno procedendo piano piano, dandole emozioni a piccole dosi: la svegliano, vede l’ambiente e poi la fanno riposare, e così via. È già accaduto ieri e lo hanno rifatto oggi".

Martina si è commossa quando ha saputo che Oliver, il collega di lavoro che l'ha salvata, sta bene ed è venuto a trovarla. "È un eroe, non so come ringraziarlo" racconta Carlo Voce, colpito anche dalla vicinanza del padre di Oliver, del datore di lavoro di Martina, Cristiano Comelli, degli altri colleghi e dei clienti del negozio dove lavora sua figlia.

"Voglio ringraziare in particolare - aggiunge - Luca Fraticelli dell’ambasciata italiana a Oslo, sempre presente al mio fianco, la polizia, la primaria che ha operato mia figlia e gli infermieri dell’ospedale, che la trattano come se fosse figlia loro".

Quanto all’ex fidanzato, "attualmente in prognosi riservata nello stesso ospedale, vigilato da tre poliziotti", Carlo Voce riferisce che il padre del 24enne, tramite un agente, gli ha fatto sapere di volerlo incontrare per chiedere scusa a nome del figlio. "Ho risposto che non è il momento, si valuterà successivamente. Non provo alcun odio verso questo ragazzo: ha vissuto due anni nella mia famiglia. Ma ora devo pensare a Martina. Capisco la sua sofferenza, ma in questo momento devo concentrarmi solo su mia figlia".

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