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Montebonello. Avviate le procedure per correggere il nome di Via Aligi Barducci

Figlio unico di Duilio Barducci e Brunetta Fanfani, "Potente" (com'era conosciuto durante la Resistenza, avendo preso il nome della...

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Aligi Barducci Aligi Barducci © ANPI
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La Giunta comunale ha approvato, nella seduta odierna, una direttiva per avviare il percorso che porterà alla correzione della toponomastica di via Aligi Barducci a Montebonello, che fino ad oggi nello stradario riportava erroneamente il nome Aligi Balducci. 

La decisione di approvare in Giunta questo percorso correttivo avviene oggi, 8 agosto, giorno in cui ricorre l'80esimo anniversario della morte del partigiano, proclamato "Eroe nazionale" dal Comitato toscano di liberazione e Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria, conosciuto con il nome di battaglia di “Potente”. Un atto formale che inizia un percorso che porterà poi alla corretta attribuzione della via. 

Integrazioni: Aligi Barducci: Nato a Firenze il 10 maggio 1913, morto a Firenze l'8 agosto 1944, impiegato, proclamato "Eroe nazionale" dal Comitato toscano di liberazione, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Figlio unico di Duilio Barducci e Brunetta Fanfani, "Potente" (com'era conosciuto durante la Resistenza, avendo preso il nome della prima formazione partigiana da lui comandata) aveva presto dovuto interrompere gli studi, per aiutare la famiglia in difficoltà economiche. Aligi aveva però continuato ad istruirsi, sotto la guida di Gino Varlecchi, un amico autodidatta. Così, concluso il servizio di leva, compiuto tra Messina e l'Africa Orientale, il giovane, pur lavorando come impiegato, a Firenze e poi a Como, riuscì a diplomarsi privatamente ragioniere. Si era iscritto all'Università di Firenze quando fu richiamato alle armi. Era tenente di complemento, molto amato dai suoi soldati, quando sopravvenne l'armistizio. Il 3 ottobre 1943 Aligi Barducci ripara a Firenze dai suoi e subito si mette in contatto con l'organizzazione antifascista della città. Supera le iniziali diffidenze nei suoi confronti e viene mandato a combattere sul Monte Morello, al comando di un gruppo di sbandati. Poco tempo dopo "Potente" ha già costituito una grande unità partigiana: la brigata "Lanciotto", che si distinse nella lotta sul Pratomagno. Il 6 luglio 1944, quando viene formata la Divisione d'assalto Garibaldi "Arno", che riuniva tutte le forze partigiane della zona, il comando viene affidato proprio a Barducci. Le numerose azioni di guerra, compiute dalla Divisione, dal Mugello al Pratomagno, si accompagnarono ad una continua opera d'assistenza nei confronti delle popolazioni più duramente colpite dalla rappresaglia. Intanto gli eserciti alleati avanzavano lentamente in Toscana, mentre le truppe tedesche ritirandosi, attuavano feroci rastrellamenti. La divisione "Arno" decise allora di avanzare verso Firenze, per liberare la città senza attendere l’arrivo degli Alleati. Firenze fu così la prima città italiana a liberarsi da sola. La sera del 7 agosto, mentre gli uomini di "Potente" ripulivano l'Oltrarno delle ultime sacche di resistenza dei nazifascisti, Barducci si stava recando al distretto militare per prendere accordi con le autorità alleate. In Piazza S. Spirito, una granata nemica si abbatté tra la folla. Raggiunto da una scheggia, Aligi spirò all'alba del giorno seguente.

 

Fonte ANPI

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