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Licenziato per aver denunciato mancanza sicurezze. Altre reazioni in redazione

Le reazioni di Fratelli d'Italia, delegati sindacali di altre aziende, Cambiamo! Con Toti e Pmli

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In redazione arrivano altri interventi (dopo quelli che abbiamo già pubblicato,clicca qui e qui) in merito alla vicenda del lavoratore della cooperativa per la raccolta dei rifiuti licenziato per aver denunciato sui giornali la mancanza di mascherine e protezioni adeguate (clicca qui per l'articolo di OK!Mugello). Qui sotto la nota di Fratelli d'Italia:

Fratelli d’Italia – Vicinanza e sostegno all’Impiegato di ATI licenziato per aver esposto la mancanza dei presidi sanitari per gli operatori ecologici in Mugello “Esprimiamo disaccordo e profonda preoccupazione” commenta Caterina Coralli, responsabile per il Mugello di Fratelli d’Italia “per la recente condotta della cooperativa ATI, impegnata nella raccolta dei rifiuti solidi urbani in Mugello per conto di ALIA, che ha pensato bene di licenziare un proprio dipendente, il signor Gabriele Sarti, per presunta violazione del codice etico di quella cooperativa. Il dipendente”, continua Coralli, “aveva informato la stampa, dopo diverse segnalazioni ai propri superiori, dello stato in cui gli operatori ecologici erano costretti al loro lavoro in questo periodo di pandemia: senza guanti, mascherine ed altri dispositivi di protezione individuale, con camion mai disinfettati e costretti in ambienti di lavoro non in grado di garantire le distanze minime di sicurezza previste per legge. ATI ha pensato bene di rispondere, a quanto si apprende dalla stampa in questi giorni, con il licenziamento per ‘aver gravemente leso l’immagine dell’Azienda…’. Verrebbe da pensare”, afferma Coralli, “che si sia voluta applicare l’antica massima maoista di colpirne uno per educarne cento!”. Manifestiamo quindi con tutto il cuore sostegno e vicinanza al signor Sarti per aver avuto il coraggio di fare ciò che andava fatto a difesa dei più che legittimi diritti alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori, particolarmente di coloro che in questo momento si espongono tutti i giorni, più di altri, per garantire quei servizi necessari e strategici alla cittadinanza, nella certezza che la legge sappia, in questo caso, garantire il reintegro nelle proprie funzioni dell’impiegato ingiustamente allontanato dal proprio posto di lavoro.
Caterina Coralli
Responsabile per il Mugello
Fratelli d’Italia

Qui sotto la nota delle Rsu-Rls Chi-Ma che esprimono solidarietà:
La RSU e la RLS della Lavanderia Industriale CHI-MA Spa di Scarperia e San Piero (FI) esprimono solidarietà e vicinanza al lavoratore Gabriele Sarti, operatore della raccolta differenziata e delegato sindacale, ingiustamente licenziato (dopo un primo provvedimento disciplinare avuto solo per aver sollecitato i responsabili nel poter lavorare in sicurezza e salute come da legge) dalla cooperativa ATI ( che opera per conto di ALIA) per avere pubblicamente denunciato il fatto di non aver ricevuto, insieme ai colleghi di lavoro, adeguati dispositivi di protezione individuale e corrette prassi per la protezione collettiva nello svolgimento, in sicurezza ed in salute, del proprio lavoro.
Ritengono, altresì, grave il comportamento della suddetta cooperativa in relazione all'emergenza in atto causata dall'epidemia Covid-19, che impone, a norma di decreto legge, di dotare tutti i lavoratori degli strumenti ed azioni atti a lavorare in sicurezza.
Infine, auspicano un immediato e pronto reintegro del lavoratore Gabriele Sarti nel proprio posto di lavoro, affinché non passi l'idea che chi protesta per rivendicare i propri diritti sia licenziato ingiustamente. RSU/RLS CHI-MA Spa

Partito Marxista-Leninista Italiano, sezione di Vicchio
L' Organizzazione di Vicchio del Mugello condanna con forza il gravissimo licenziamento di Gabriele Sarti occupato, nella cooperativa ATI, a svolgere la raccolta differenziata dei rifiuti nei comuni di Borgo San Lorenzo e Scarperia e San Piero. Cooperativa ATI che opera per conto di ALIA concessionaria del servizio.
Il licenziamento del lavoratore è scattato perchè sarebbe colpevole, secondo la cooperativa, di aver reso danno all' immagini e al decoro aziendale per aver reso pubblico attraverso il giornale on line “Il filo del Mugello” le condizioni nelle quali sono costretti a lavorare lui e i suoi colleghi, in questa emergenza dal coronavirus, senza protezioni come guanti, mascherine, disinfettanti e prodotti per l'igiene, con uno spogliatoio angusto per i trenta lavoratori e con mezzi mai sanificati senza il rispetto delle distanze minime di sicurezza a bordo di essi.
Per di più Gabriele al quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà militante, è anche sindacalista CGIL rappresentante dei lavoratori nella cooperativa.
Questo oltre a essere un attacco al diritto alla salute dei lavoratori, è un attacco ai diritti sindacali che non può essere assolutamente tollerato dal movimento sindacale e operaio mugellano, che hanno solo da perdere se passano questi tipi di licenziamenti. Per cui è sacrosanto attivarsi e mobilitarsi, come forze sindacali, politiche, sociali, religiose etc., per l'immediato e pieno reintegro di Gabriele nelle sue funzioni lavorative e in piena sicurezza sanitaria.
Se si è arrivati al licenziamento di un lavoratore per essersi attivato in difesa della salute dei lavoratori in generale è frutto della deregolamentazione del mercato del lavoro portato avanti in questi anni dai governi sia di “centro-destra” sia di “centro-sinistra”, compreso il governo attuale del trasformista e liberale e ora presidenzialista Conte, in particolare anche con l'abolizione dell' articolo 18 dello Statuto dei lavoratori attuato dal jobs act di Renzi.
Dei servizi che sono pubblici, in senso lato del termine, come la raccolta rifiuti, non possono presentare situazioni di questo genere da “padroni delle ferriere”, che fanno lavorare in condizioni igeniche ottocentesche, senza le minime libertà e agibilità sindacali, badando solo al profitto: in definitiva perchè questa è la natura del privato. Un motivo in più per reiternalizzare nel comparto pubblico dei comuni la raccolta differenziata dei rifiuti, salvaguardando l' occupazione dei lavoratori impiegati; si spera che anche la vicenda sanitaria del coronavirus abbia insegnato qualcosa alle giunte comunali e ai sindaci mugellani, in buona parte di “centro-sinistra”, in fatto d' importanza dei servizi pubblici,
Sindaci dai quali, per inciso, così solerti in questo periodo di coronavirus nel bacchettare ogni volta che qualcuno mette un piede fuori casa (come se l' attuale emergenza sanitaria fosse determinata dall' irresponsabilità della popolazione e non dallo sfascio della sanità pubblica), ci attendiamo coerentemente una forte presa di posizione anche da loro per difendere chi si è attivato in difesa del diritto alla salute dei lavoratori nell' emergenza coronavirus in un settore le cui funzioni operative dipendono dai comuni stessi, e respingere questo infame licenziamento e per il pieno reintegro nel proprio posto di lavoro di Gabriele Sarti!
PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO
(Organizzazione di Vicchio del Mugello)
10 Aprile 2020

Cambiamo! Con Toti:
Solidarietà a Gabriele Sarti – un licenziamento davvero inopportuno
Apprendiamo con stupore e incredulità dell’avvenuto licenziamento da parte di ATI, Società Cooperativa appaltante i servizi di raccolta differenziata dei rifiuti per conto di ALIA del signor Gabriele Sarti, impiegato dalla medesima quale operatore addetto all’area mugellana, per “aver gravemente leso l’immagine dell’azienda”….
Nei giorni immediatamente precedenti Sarti aveva denunciato alla stampa le condizioni di pessima sicurezza sanitaria nelle quali, secondo la denuncia del Sarti, peraltro responsabile sindacale, gli operatori ATI erano costretti a lavorare, evidenziando la mancanza dei cosiddetti dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, etc), l’assenza di sanificazione degli automezzi, l’esiguità degli spazi comuni (spogliatoi) messi a disposizione degli operatori ad inizio e fine turno: aspetti francamente inaccettabili e pericolosissimi in questo periodo di epidemia.
La decisione di ATI, peraltro una società cooperativa la quale, più che il mero profitto dovrebbe per statuto, privilegiare le opportunità di lavoro ed il benessere dei soci (oltre che garantirne, per legge, la sicurezza), particolarmente nel caso di quelli impegnati in prima linea sul territorio, ci lascia sinceramente sbigottiti e ci auguriamo sinceramente che la Giustizia del Lavoro possa al più presto interessarsi di questa vicenda.
Rimane la nostra più completa solidarietà a Gabriele Sarti, persona degna e onesta, molto nota in Mugello in quanto manager ed allenatore della società sportiva “Boxe Mugello”, una meritoria ed importante associazione la quale, oltre agli scopi meramente sportivi, si prefigge anche di formare ed educare i nostri giovani all’altruismo, l’onestà, la disciplina necessari ad affrontare la vita da persone adulte e consapevoli.
Luca Ferruzzi
Responsabile Provinciale
“Cambiamo! – con Toti”
Comitato Firenze Città Metropolitana







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