Mukki con la fusione terzo polo lattiero italiano. Favorevoli anche gli allevatori © n.c.
Questa mattina (11/07/2016) si è tenuto a Borgo San Lorenzo l'incontro tra Unione Comuni Mugello, Comune Firenze, Mukki, Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori, allevatori locali e responsabili delle cooperative di conferimento latte.
Sviluppo e qualità. Sono più volte risuonate queste parole all’incontro che si è tenuto a Borgo San Lorenzo tra Unione Comuni Mugello, Comune Firenze, Mukki, Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori, allevatori locali e responsabili delle cooperative di conferimento latte. Erano presenti, tra gli altri, il presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti insieme al sindaco di Palazzuolo Cristian Menghetti e al sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli, il vicesindaco di Borgo San Lorenzo Enrico Paoli e quello di Vicchio Carlotta Tai, l’assessore alle Partecipate di Palazzo Vecchio Lorenzo Perra, il presidente di Mukki Latte Lorenzo Marchionni, oltre a Bruno Cavini, tra i consiglieri indicati per la Centrale del Latte Toscana, e la consigliera regionale Fiammetta Capirossi. Un incontro per fare il punto della situazione sulla nascita della Centrale del Latte d’Italia - con la fusione per incorporazione della Centrale di Firenze in quella di Torino - e le prospettive. E le prospettive sono assai migliori di mesi fa quando per Mukki si erano profilati scenari di vendita e interessi di acquisizione. Con l’operazione “Centrale del Latte d’Italia” (Cli) - l’efficacia della fusione dal 1 ottobre - nascerà il terzo polo lattiero caseario italiano dopo Parmalat e Granarolo, con un fatturato di circa 200 milioni di euro, 5 stabilimenti produttivi e 430 dipendenti. L’azionariato di Centrale del Latte d'Italia sarà composto da Finanziaria Centrale Latte Torino con il 36,99%, Comune di Firenze con il 12,25%, Fidi Toscana con il 6,83%, Comune di Pistoia 5,26%, Lavia 3,99%, Famiglia Luzzati 2,56%, Camera di Commercio di Firenze 2,31%, Comune di Livorno 0,97% e altri azionisti con il 28,84%. E’ previsto inoltre lo scorporo di Mukki e il conferimento in una nuova società 'Centrale del Latte della Toscana', interamente controllata da Cli, con sede a Firenze, al fine di garantire la tutela del sito produttivo, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e il consolidamento patrimoniale. Ma il marchio Mukki non scomparirà dagli scaffali, cambierà solo in “Mukki-Centrale del Latte Toscana”. E i prodotti, quelli già forti e presenti sul mercato (come il latte selezione Mugello e quello bio) e anche di nuovi, saranno rilanciati. Con l’obiettivo di esportare il latte toscano in tutta Italia. Del “matrimonio” tra Firenze e Torino, e della nascita per scorporazione della Centrale del Latte Toscana, ha parlato l’assessore Lorenzo Perra, che ha illustrato i particolari dell’operazione e le prossime mosse. Ed ha poi invitato gli allevatori ad entrare, anche con quote minoritarie, nell’assetto societario, con la disponibilità a riservare rappresentanza nella governance: “Ho incontrato, con gli amministratori, gli allevatori del Mugello - fornitori di latte alla Mukki. Abbiamo spiegato l’operazione di fusione, che ben conoscevano e le ragioni delle scelte - prosegue -. Hanno manifestato soddisfazione e speranza di crescita delle opportunità anche per il loro territorio. Li ho invitati allora ad essere parte della compagine sociale come soci, diventando membri del governo della nascitura centrale del latte. Lo stesso abbiamo fatto con i lavoratori. L’idea è - conclude - che la Centrale del latte d’Italia diventi una vera e propria public company, in rappresentanza di lavoratori e produttori”. Rassicurazioni agli allevatori anche da parte del presidente di Mukki Latte Lorenzo Marchionni che ha confermato il legame stretto e forte col territorio e rinnovato la “partnership” col riconoscimento e la valorizzazione della qualità della produzione mugellana. Un incontro improntato alla sintonia, com’è stato da più parti evidenziato, e che si è chiuso con ottimismo. “Qualche mese fa tutto questo sarebbe stato impensabile forse - sottolinea il presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello Federico Ignesti - . Ci ha creduto in primis il Comune di Firenze, ci ha creduto Mukki, ci abbiamo creduto noi come istituzioni mugellane, ci hanno creduto gli allevatori e produttori mugellani che nonostante le difficoltà e le incertezze hanno tenuto duro. Dall’incontro che abbiamo organizzato, ed era doveroso farlo per chiudere il cerchio iniziato più di un anno e mezzo fa - aggiunge -, sono emerse prospettive e opportunità interessanti, anche per quanto riguarda il protagonismo del nostro territorio e la valorizzazione dell’alta qualità della produzione mugellana con i suoi allevatori e conferitori. E la rappresentanza degli allevatori è tra queste opportunità - afferma -. Entro il 1 ottobre e con il piano industriale si avrà un quadro più preciso delle azioni di sviluppo, e come Mugello rinnoviamo la nostra collaborazione”.