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Multiutility, Bambagioni (Commissione Controllo): “Piano industriale e impianti incognita, pesa situazione debitoria per oltre 500 milioni"

Dmijtri Palagi (Spc) "il consiglio comunale viene aggirato". Luca Milani (PD) e Caterina Arciprete (AVS – Ecolò) "Bambagioni Irrispettoso verso il consiglio"

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Paolo Bambagioni, Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze Paolo Bambagioni, Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze © Ufficio Stampa Comune di Firenze
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“Il progetto di multiutility nasce allo scopo di arrivare a una gestione unitaria dei servizi e soprattutto più efficiente. Il nostro compito è quello di predisporre una relazione sulla multiutility da presentare al Consiglio comunale e per far questo abbiamo condotto un ciclo di audizioni, consci della rilevanza strategica di una gestione sana di acqua, energia e rifiuti in questo momento storico, visto inoltre che arriviamo alla multiutility con alcuni anni di ritardo rispetto ad altre realtà”. Lo ha dichiarato Paolo Bambagioni, Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze.

“Siamo partiti - continua - con l’audizione di Salvatore Santoro, dirigente del Servizio Società Partecipate del Comune di Firenze, con il quale abbiamo analizzato il percorso che ha portato alla nascita della multiutility (la delibera dell'ottobre 2022 e poi l'atto nel gennaio 2023); poi abbiamo ascoltato l'Assessore del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, che ha chiarito la volontà di andare avanti inserendo acqua e rifiuti ma senza la quotazione in borsa. Il terzo audito è stato Lorenzo Perra, già Assessore al Bilancio. Perra ha ricostruito come il processo di nascita della multiutility e stato vissuto all'interno di Alia, tenendo conto anche delle procedure di adesione non sempre semplici, visti anche gli stop and go. Un punto sul quale i componenti della Commissione si sono soffermati è il piano industriale che, al momento, risulta completamente da rivedere. A seguire, abbiamo ascoltato due autorità regolatorie, cioè quelle che devono controllare che i gestori di acqua e rifiuti agiscano al meglio. L'Autorità Idrica Toscana ci ha rassicurato, mentre per quanto riguarda i rifiuti permangono diverse problematiche. I costi delle bollette, in aumento negli ultimi anni, derivano dalle mancate scelte sugli impianti, spesso vetusti o insufficienti. Sono i costi delle mancate decisioni”. La politica  sta dicendo di non voler ricorrere a risorse private, ma è anche vero che senza risorse non si possono fare investimenti”.

Terminato il resoconto sulle audizioni il consigliere di minoranza della Lista civica Eike Schmidt è passato ai numeri. “Attualmente i comuni serviti sono 58, divisi fra Firenze, Prato e Pistoia. Dal bilancio del 2023 – ha analizzato Bambagioni – emerge un volume d'affari di circa 500 milioni, 28 milioni di utili, ma soprattutto 585 milioni circa di passività. Nell'ultimo anno, con la fusione, si sono aggiunti oltre 200 milioni. Un aspetto profondamente sbagliato emerso dalla lettura del bilancio è che siano stati distribuiti dividendi per circa 33 milioni attraverso una capitalizzazione dei costi”.

“Visto il no alla quotazione in borsa e visto l’indebitamento dell'azienda, porrò in modo energico una questione in Consiglio comunale: ci sono basi solide per la nascita della multiutility? Auspico in Consiglio comunale un dibattito franco e concreto, non ideologico. Invito i proprietari, a partire dal Comune, a prendere in mano la questione e a dare risposte, una volta per tutte, chiare” ha concluso Bambagioni.

"Utile il lavoro di approfondimento, ha chiarito quante cose non siano state dette in questi mesi" dichiara Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune. "La gestione pubblico-privata dell'acqua era inclusa nello statuto della multiutility che è stato proposto al consiglio comunale durante il mandato di Nardella. Non solo, anche senza quotazione in borsa ALIA non è più una controllata del Comune di Firenze (come stabilito anche dal TAR a seguito di un nostro ricorso).
Entriamo in una fase pericolosa. Ricordiamo che durante una delle commissioni di presentazione del progetto, ci fu detto che rischiamo l'arrivo di multinazionali straniere.
Ci è stato detto che senza finanza si dovrà rivedere il margine di crescita previsto. Ma qual era questo margine? Qual era il piano industriale che adesso si sta riscrivendo?
Il progetto va fermato. Il lavoro di approfondimento fatto dalle Commissioni Controllo, Bilancio e Ambiente deve proseguire coinvolgendo tutti i soci pubblici.
Se la prossima gara per la concessione del servizio idrico andrà a vuoto si andrà in proroga. Fino al 2031? Con Acea dentro Publiacqua? Allora c'è tutto il tempo per scrivere un futuro diverso. Invitiamo tutta la politica a seguire l'esempio delle sedute di queste settimane, con trasparenza, approfondimenti e chiarezza delle prospettive possibili". 


A detta di Luca Milani (Capogruppo PD) e Caterina Arciprete (Capogruppo AVS – Ecolò): “Sulla Multiutility Paolo Bambagioni irrispettoso nei confronti del Consiglio comunale”.

“Crediamo che il Presidente Bambagioni abbia utilizzato il suo ruolo istituzionale di Presidente della Commissione controllo, per un uso meramente politico con una caduta di stile incomprensibile. Il presidente del Consiglio comunale ha assegnato a tre Commissioni in sede referente il compito di approfondire le tematiche sulla realizzazione della Multiutility: la Commissione 1 Affari generali, organizzazione, bilancio, tributi, la Commissione 6 Ambiente, vivibilità urbana e mobilità e la Commissione Controllo, tutte interessate per deleghe al progetto.
Con il termine del percorso, fin qui pienamente condiviso di audizioni, dovrà essere redatta una relazione da presentare e discutere poi in Consiglio comunale. Lo scatto in avanti fatto oggi dal Presidente della Commissione controllo Paolo Bambagioni che ha voluto, da solo, relazionare alla stampa sul lavoro svolto nelle Commissioni è stato scorretto e irrispettoso non solo nei confronti dei Presidenti delle altre Commissioni, ma anche verso tutte le consigliere e consiglieri membri.
Una mancanza di rispetto istituzionale nei confronti di tutto il Consiglio comunale che intendiamo stigmatizzare e denunciare con forza.
Se il consigliere Bambagioni fosse stato corretto avrebbe dovuto coinvolgere anche i presidenti delle Commissioni 1 e 6 e non fare annunci che andavano fatti solo all’interno del Consiglio comunale.
Una caduta di stile che denunciamo con grande rammarico”. 


Per la capogruppo Del Re (Firenze Democratica) “Uno dei primi atti che abbiamo presentato congiuntamente come minoranze è stato quello di un percorso che approfondisse il futuro della Multiutility, alla luce di un dibattito che da un lato si consumava sui giornali, dall’altro nei tribunali amministrativi per la non volontà di condividere il piano industriale approvato a dicembre 2023.
Un percorso che culminerà in un consiglio straordinario, dove i gruppi consiliari potranno confrontarsi sul merito dei temi emersi nelle commissioni e che saranno oggetto della relazione del presidente della commissione controllo.
Senza dubbio, dal percorso è emerso il grave ritardo accumulato nella predisposizione del piano industriale, che ci è stato riferito dover essere totalmente rifatto, oltre alla mancanza di trasparenza nella illustrazione del medesimo con i consigli comunali, inclusi i vari passaggi che sul fronte dell’acqua hanno portato alla situazione attuale, con decisioni prese dai singoli sindaci.
Acqua, gas e rifiuti sono servizi pubblici essenziali per tutta la collettività, e come tali le scelte su questi servizi devono passare dal consiglio comunale.
Ad oggi l’unica decisione passata dal consiglio comunale è stata quella della quotazione in borsa: e d’altronde, sulla base degli elementi emersi, la quotazione in borsa pare essere la finalità con cui si era costruito questo percorso anche a fronte dell’esposizione debitoria di Alia.
La mancanza di un piano industriale preoccupa invece non poco e deve essere al centro del dibattito perché sarà questo piano derimente per delineare il futuro di questi servizi nel nostro territorio in termini di transizione ecologica, infrastrutture e contenimento delle tariffe”

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