OK!Valdisieve

Multiutility, il duro attacco dell'Onorevole Mazzetti: "Il servizio in Toscana viene gestito come una partita interna al PD e al campo largo"

"Dall'Europa arrivano indicazioni per coniugare sostenibilità e apertura al mercato e alla concorrenza ma in Toscana rischiamo di restare indietro"

  • 37
Erica Mazzetti Erica Mazzetti © EM
Font +:
Stampa Commenta

"Tra i ripensamenti di Prato e il balbettare di Funaro a Firenze, peggio di così non si sarebbe potuta gestire la nascita della multiutility, dalla quale passano servizi essenziali per cittadini e imprese, come acqua, energia e rifiuti. - una staffilata decisa, quella della deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, sulla Multiutility. L'azienda multiservizi della Regione Toscana attiva nei settori ambientali, del ciclo idrico integrato e dell'energia è stata ufficialmente costituita il 26 gennaio 2023. 

Il suo obiettivo è stato, fin da subito, quello di garantire servizi industriali più efficienti e sinergici, favorendo un miglioramento delle prestazioni offerte a fronte di quello che avrebbe dovuto essere un sensibile contenimento dei costi. Tra gli obiettivi prefissati vi era anche quello di aumentare la capacità d'investimento e della entità dei dividendi per i comuni soci, favorendo conseguentemente l'incremento dell'occupazione diretta ed indiretta e il consolidamento delle filiere industriali locali.

Una buona pratica seguita anche in molte regioni del Nord e del Centro che, tuttavia, secondo l'On. Mazzetti, in Toscana non avrebbe dato i risultati sperati: "È stata e viene ancora gestita come una partita tutta interna al PD nel ‘campo largo’ , tra correnti con visioni opposte del mondo, quando invece c’è in gioco il bene comune. Con le sue dimissioni, il direttore generale Irace ha voluto smuovere lo stallo prodotto in quasi due anni di chiacchiere, veti e muro contro muro”.

Attualmente le quote proprietarie della multiutility sono le seguenti: il Comune di Firenze ne detiene il 37,1%, il Comune di Prato il 18,1%, Pistoia il 5,54%, Empoli il 3,4%, il restante 35,9% è detenuto da altri comuni toscani. Nel suo primo nucleo di aggregazione la nuova società deteneva circa il 40% delle quote di Estra, il 58% di Publiacqua, il 19% di Acque Spa e il 31% di Toscana Energia.

È più che mai necessario guidare l’apertura al mercato, anche con la quotazione in borsa, prevedendo un serio piano per gli impianti, anche quelli da sempre osteggiati dal PD. - ha continuato Mazzetti - Oggi la Toscana è in una condizione di carenza impiantistica tale che i costi delle bollette lievitano di anno in anno senza avere in cambio servizi efficaci”.

La deputata pratese ha inoltre voluto ricordare come la Regione abbia un piano rifiuti che, da oltre un anno, aspetterebbe di essere approvato e "che non è un piano rifiuti ma è un libro dei sogni ricolmo di ideologia senza logica e azione. - continua poi - Anche sull’acqua occorre adottare una strategia più chiara, con impianti e invasi."

 Ha poi proseguito: "In tutto questo, non può mancare il rilancio, con una visione contemporanea, dell’impianto Gida a Prato, impianto innovativo creato negli anni Settanta da dei visionari oggi ancor più indispensabile, che purtroppo non opera a pieno regime per mancata ristrutturazione e adeguamento: è, tuttavia, fondamentale per lo smaltimento dei fanghi e per la rigenerazione delle acque, ma potrebbe fare molto per il recupero delle acque per i servizi urbani e perfino per l’irrigazione del verde”.

Conclude poi: “Dall’Europa arrivano indicazioni precise su sostenibilità ambientale ma anche apertura al mercato e alla concorrenza, competitività, ma in Toscana, per colpa dell’ottusità del PD, rischiamo ancora una volta di restare indietro: la Multiutility è ancora una grande occasione per la Toscana ma bisogna cambiare di netto metodo e agire in modo chiaro, funzionale e pure trasparente, per avere meno costi e più servizi”.

Lascia un commento
stai rispondendo a